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Via di salita per la parete e cresta N |
Regione: Val Aosta (Aosta)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Graie - Gruppo Gran Paradiso Provincia: Aosta Punto di partenza: Pont Valsavaranche (q. 1960 m) Versante di salita: N-NW Dislivello di salita: 1650 m - Totale: 3300 m Tempo di salita: 5,30 h - Totale: 9,00 h Periodo consigliato: giugno - settembre |
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Dal parcheggio di Pont seguire il sentiero, oltre il torrente, verso destra, prima attraverso il bosco e poi per pendii erbosi e rocciosi, salendo con numerose svolte al Rif. Vittorio Emanuele (q. 2732 m - 2 h).
Dal rifugio attraversare la chiusa del laghetto e seguire la traccia che porta alla cresta della morena che racchiude a N il ghiacciaio di Montcorvé. Risalire tutta la cresta per traccia e ometti fino alla parte superiore pianeggiante e sempre per traccia e ometti proseguire attraverso la morena del ghiacciaio. La traccia prosegue quasi in piano e attraversa una zona di grandi massi crollati fino ad incontrare il torrente che scende dalla lingua del ghiacciaio. Proseguire fino all'ultimo grosso masso in cui un ometto indica il punto in cui attraversare il ruscello. Risalire quindi sul filo di cresta piatto della morena oltre il ruscello e seguire l'esile traccia fino alla lingua del ghiacciaio. Risalire sulla neve che porta alla piatta fronte del ghiacciaio. Seguire l'eventuale traccia al centro del ghiacciaio privo di crepacci, puntando in direzione del Colle del Gr. Paradiso, fino a trovarsi sotto la parete N che risale a destra. Risalire direttamente la parete su neve dura o ghiaccio con pendenza fra i 30 e 40° al massimo, rimanendo a sinistra rispetto al centro della parete per evitare il pericolo di caduta sassi dal rilievo roccioso alla fine della parete. Attraversare sotto il rilievo e raggiungere la seconda delle due forcelle innevate visibili a sinistra (quella più alta) e da qui si prosegue per la cresta N, per neve o traccia su pietraia, fino allo sbarramento roccioso della cresta sommitale. Si può risalire la cresta finale per roccia con passaggi un po' esposti di I+ e II- oppure traversare a destra sotto la cima, facilmente se con neve dura, più faticosamente se su pietraia e detriti molto instabili e franosi, fino a raggiungere la traccia sulla pietraia del versante W e per questa e con poche svolte alla piatta cresta di massi e quindi verso destra facilmente alla piccola croce di vetta (3,30 h dal Rif.).
Per la via normale da W: dalla vetta seguire la traccia che scende per pietraia e qualche ometto, spesso poco evidente e senza percorso obbligato, puntando al sottostante pendio innevato sulla destra. Discendere tutto il pendio fino ad un colletto con ometto e pietre affioranti e da qui scendere la rampa innevata o detritica che porta al ghiacciaio. Attraversare tutto il ghiacciaio verso destra fino alla lingua finale presso i massi e il ruscello da cui ci si è immessi sul ghiacciaio per la salita e da qui come ripercorrere la morena fino al rifugio, come per la salita.
Facile salita su ghiacciaio non crepacciato e parete N poco ripida, adatta ai principianti, utile la corda sulla cresta terminale, nel caso la si eviti traversando a destra sotto la cima fare attenzione a non scendere troppo e alla pietraia instabile e franosa..
La parete N | Risalendo la parete | La cresta finale |
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