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La cima e la via di salita |
Regione: Lombardia (Bergamo)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie Provincia: Bergamo Punto di partenza: P.so del Vivione (q. 1828 m) Versante di salita: SE Dislivello di salita: 760 m - Totale: 1520 m Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 2,50 h Periodo consigliato: estate - autunno |
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Il Monte Tre Confini, detto anche Monte Venerocolo, è la cima più elevata dei monti che si ergono nelle vicinanze del Passo del Vivione. Il percorso di avvicinamento si snoda in un ambiente piuttosto selvaggio ed isolato.
Dal Passo del Vivione seguire le indicazioni per il sent. N° 416 verso il Rif. Tagliaferri. La strada sterrata aggira una valletta e raggiunge la Malga Gaffione, quindi diventa sentiero e risale con qualche svolta verso il lago nella conca sovrastante. Il sentiero aggira tutto il lago con un ampio semicerchio, ma si può evitare tale dilungamento, seppur panoramico, salendo a destra del lago per traccia ed alcune svolte fino a raccordarsi col sentiero lungo la costa erbosa. Si prosegue con alcune svolte ed una traversata per ripiani e cenge erbose sospese sopra il lago, su percorso a tratti stretto ma senza esposizione. Si accede così ad un pianoro da cui si seguono varie svolte di accesso al cadino superiore e con ampio arco verso sinistra il sentiero raggiunge l'intaglio roccioso del P.so del Gatto (1,45 h). Dal passo si scende brevemente sul versante opposto e si compie un altro semicerchio nella conca sotto il versante W del M. Sellerino, fino ad una svolta che in leggera discesa porta a due laghetti sotto il P.so del Sellerino (30').
Dal sentiero sopra i due laghetti, dopo due anse dello stesso, si stacca una traccia con segnavia che risale una breve conca e raggiunge il P.so del Sellerino (20'), compreso fra il Monte Tre Confini sulla sinistra e la cima N del Sellerino sulla destra. Dal passo risalire sulla sinistra per sfasciumi con traccia a zig-zag e poi per facili roccette un po' più ripide (I-). Non proseguire per una invitante cengia verso sinistra, ma seguire gli ometti di sassi lungo il crestone di rocce color giallo rugine. Segue poi un breve e facile tratto di roccette un po' più ripide che conduce ad una gobba meno ripida di sfasciumi gialli. Seguire la traccia a zig-zag e gli ometti di sassi fin sotto la cresta rocciosa e quindi deviare verso sinistra (ometto) risalendo la tracci ache rimane incassata fra alcune rocce (non seguire direttamente la cresta rocciosa). La tracci acon ometti rimane sempre sotto cresta a sinistra della stessa (versane W) fino a risalire sui massi affioranti vicino alla cima. In pochi passi si raggiunge banalmente la piccola croce di ferro sulla vetta.
Come per la salita, facendo attenzione a non perdere la traccia per tornare al P.so del Sellerino.
Facile salita alla cima non segnata, ma con traccia evidente e segnata con ometti. Salita sconsigliabile in inverno per il pericolo di valanghe lungo tutto il percorso. Per altro fino a primavera il Passo del Vivione è chiuso.
Tratto lungo la parte finale | Sulla cima | La piccola croce in cima |
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