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Percorso di salita visto dai pressi di Nona |
Regione: Lombardia (Bergamo)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie Provincia: Bergamo Punto di partenza: Nona (q. 1341 m) - Val di Scalve Versante di salita: E-NE Dislivello di salita: 950 m - Totale: 1900 m Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 4,30 h Periodo consigliato: tutto l´anno |
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Piccola cima fra il Monte Sasna e la Cima Barbarossa, indicata sulla carta topografica prima dell´elevazione centrale più alta, da considerarsi come la vera cima. Percorso su cresta affilata e con tratti esposto, da valutare bene in inverno per pericolo valanghe e cornici di neve. Ottimo balcone panoramico sulle Alpi Orobie Bergamasche, dal Pizzo del Diavolo di Tenda, al Pizzo Redorta, al Pizzo di Coca, al Pizzo del Diavolo, Re Castello, Tre Confini, M. Gleno e Pizzo Tornello.
Da Darfo-Boario (Val Camonica) seguire la strada per la Val di Scalve e Vilminore di Scalve e da qui seguire le indicazioni per Pezzolo e Nona. Nel paese di Nona si lascia l´auto in un parcheggio a sinistra della chiesa, in fondo al paese. Dal parcheggio proseguire lungo la strada asfaltata in lieve salita fin dove finisce in uno spiazzo, sulla destra prendere il sentierino che si inoltra in un pendio alberato e sale in breve alla soprastante carrareccia per il P.so della Manina. Seguire la carrareccia fino al passo, passando per una miniera di ferro abbandonata. Sul passo è presente una chiesetta.
Dal P.so della Manina seguire la cresta NE che risale dapprima ben larga e poi via via più stretta e pendente (cornici in inverno). Nel tratto superiore la cresta si allarga a breve ma ripido pendio, poi diminuisce la pendenza e si restringe a filo di cresta che raggiunge l´antecima (quella quotata 2070 m e col nome sulle carte). Si prosegue con una certa esposizione, soprattutto con abbondante neve, in breve discesa verso una sella sottostante, oltre la quale si discende per un breve tratto con delle roccette (esposto), fino a guadagnare la larga e profonda sella di divisione con la cima. Si prosegue per la cresta verso sinistra, ora più larga ma in ripida salita, e seguendo il resto della cresta (cornici in inverno) si raggiunge la cima, con breve deviazione finale sul pendio del versante est.
Come per la salita. Possibile effettuare un anello scendendo dal versante opposto e per sentiero al paese di Teveno, ma necessità di organizzare il rientro a Nona (autostop o 2 auto oppure lungamente a piedi per strada asfaltata).
Le carte topografiche riportano il nome della cima sulla quota 2070 m, ma questa è da considerarsi un´antecima, mentre la cima è quella più elevata e centrale alla fine della lunga cresta. In inverno tenere presente il rischio valanghe sui pendii del Monte Sasna, la carrareccia che sale al Passo della Manina è battuta dalle valanghe, e la presenza di cornici sul versante Seriano (N).
La cresta vista dal Passo Manina | Cornici lungo la cresta | Sull´antecima in vista della cima di mezzo |
Guarda la panoramica dalla cima: Ultime 20 scalate... Elenco delle scalate... |
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