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Percorso di salita alla cima dal sentiero verso il lago |
Regione: Lombardia (Brescia)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Adamello Provincia: Brescia Punto di partenza: Parcheggio lungo la strada presso la Malga Cadino della Banca (1800 m), sulla strada delle "Tre Valli" fra Gaver e il Passo Croce Domini, Val Dorizzo Versante di salita: S Dislivello di salita: 700 m - Totale: 1400 m Tempo di salita: 2,15 h - Totale: 3,30 h Periodo consigliato: giugno - ottobre |
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Piccola cima che si erge sopra il lago della Vacca e costituisce una prima elevazione della cresta rocciosa che raggiunge la Cima Terre Fredde.
Dalla strada prendere la stradina sterrata che si stacca a destra 100 m prima della malga (cartello segnaletico per il Rif. Tita Secchi), la stradina è sconnessa ma su piò seguire per 1,5 Km e parcheggiare più avanti. Risalendo la vallata con la stradina si giunge sotto l'affioramento della Corna Bianca. Proseguire per sentiero attraverso un pianoro erboso e quindi attraverso la conca pietrosa con il Lago Nero di Cadino. La mulattiera risale verso destra a svolte il ripido pendio erboso della Cresta Laione, passando sotto delle pareti rocciose e con lungo traverso verso sinistra sopra la pietraia si giunge al Passo della Vacca (2355 m) con caratteristico roccione a forma di mucca visibile già dal basso.
Dal passo deviare a sinistra presso le tabelle segnaletiche, seguendo il sentiero segnalato in giallo e bianco (sent. Antonioli). Comodamente per mulattiera lastricata il sentiero aggira in quota la cresta sud della Corna della Vacca e conduce nella zona dei laghetti delle Terre Fredde. Dopo aver aggirato il crestone si incontra una bassa parete rocciosa verticale liscia, con un segnavia bianco rosso e uno bianco giallo, oltre il quale sale sulla destra un breve pendio erboso (onetto di sassi). Abbandonare il sentiero e risalire la rampa erbosa verso sinistra prime e verso destra poi, per vaga traccia e seguendo gli ometti. Si giunge ad un ripiano roccioso con ometto, da cui si prosegue verso sinistra e poi ancora verso destra, raggiungendo la cresta vera e propria. Risalire prima per pendio zon zolle di erba e massi e poi lungo il filo della cresta formato da sassi accatastati, seguendo qualche ometto, ormai in vista della sommità. Per l'ultimo breve tratto più ripido di massi si raggiunge il paletto di legno sulla prima cima. Proseguendo per la cresta verso N si raggiunge un forcellino e si risale ad una seconda elevazione. Sempre per cresta si raggiunge una terza elevazione rocciosa (I°) e quindi il quarto cimotto roccioso più alto, che si raggiunge con qualche passaggio di I+ su percorso un po' esposto.
Come per la salita, altrimenti dalla prima forcella fra la prima cima e la seconda elevazione della cresta si può scendere a destra per ripidissimo canale di ghiaie prima e zolle di erba poi (pendenza 45°-50°) che conduce alla vasta pietraia alla base della cima, attraverso la quale trovano intiutivamente la strada fra i massi di tonalite si giunge al sentiero presso la segnaletica che indica per il lago della Vacca. Percorso sconsigliato in salita per la faticosa pendenza e in discesa solo in caso di assenza di nebbia e neve.
Percorso alla cima senza traccia ma segnato da ometti di sassi. Dalla cima si può proseguire, senza segnavia né traccia, per cresta di massi fino alla Cima Terre Fredde (I+/II-).
Ultimo tratto di cresta | La cresta di salita | La prima cima |
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