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Antecima e cima con il percorso di salita |
Regione: Lombardia (Bergamo)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Concarena Provincia: Bergamo Punto di partenza: Loc. Navertino (q. 1000 m) Versante di salita: SW Dislivello di salita: 1420 m - Totale: 2840 m Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 5,30 h Periodo consigliato: giugno - novembre |
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La Cima Moren fa parte del piccolo e complesso sistema di torri e cime calcaree che contornano il Pizzo Camino, in una zona appartata che, per le caratteristiche della roccia, ricorda i paesaggi tipici delle Piccole Dolomiti vicentine. La salita alla cima avviene per un percorso abbastanza lungo che fino all'ultimo non lascia intuire quale possa essere l'accesso finale alla vetta. Dalla cima si gode un ampio panorama sul vicino Pizzo Camino, Punta Bacchetta, sulla Val Camonica, il gruppo dell'Adamello e le cime delle Alpi Orobie Bergamasche verso ovest.
Superato il paese di Borno (provenendo dalla Val Camonica) seguire le scarse indicazioni per il Lago di Lova e il ristorante Navertino, lungo stretta strada. Presso il ristorante si può lasciare l'auto in un piccolo spiazzo sulla destra della strada, se si possiede un fuori strada si può proseguire per strada dissestata, stretta e a tratti ripida fino al parcheggio presso il lago di Lova, altrimenti percorrere tale tratto a piedi. In ogni caso seguendo la strada forestale si passa accanto alla chiesetta di Sedulzo, si arriva nei pressi del lago di Lova e si prosegue sempre sulla strada principale. Ad un bivio con cartelli proseguire a sinistra (indicazione per C. Moren, sent. 82) e ad un altro bivio prendere ancora a sinistra, fino ad arrivare nel panoramico pianoro alla base delle pendici SE di Cima Moren, presso una casetta. Seguire ancora la strada ora in piano che attraversa le pendici erbose e aggirandole conduce alla M.ga Moren, sovrastata dall'antecima delle C. Làser. Dalla malga la strada prosegue verso destra, abbandonarla presso un cartello con indicazione per C. Moren da cui si prende il sent. 82b. Il sentiero è poco tracciato ma segnato e risale un valloncello aperto, incrociando più in alto di nuovo la strada. Seguire ora la strada verso destra fino ad arrivare ad una bella chiesetta di roccia in posizione panoramica (q. 1937 m).
Dalla chiesetta seguire i segnavia bianco rossi sul retro (sent. 82b) per traccia poco evidente ma ben segnata che attraversa sotto le erbose pendici meridionali di C. Moren e sale verso la conca del circo glaciale sotto le Corna di S. Fermo (torri calcaree visibili in fondo alla valletta). Prima di entrare nella valletta si incontra un cartello con indicazione per il Rif. di San Fermo a sinistra e C. Moren a destra, proseguire per C. Moren. Risalire tutto il vallone seguendo i segnavia fino ad entrare nella conca glaciale cosparsa di massi ai piedi delle torri rocciose delle Corna di S. Fermo. In fondo alla conca la traccia devia verso destra risalendo il ghiaione fino alla forcella di cresta con la C. Moren. Dalla forcella seguire verso destra la larga cresta erbosa (segnavia), traversando sotto cresta sul lato S e raggiungendo un breve canalino roccioso (I) che adduce ad un pendio di zolle d'erba da seguire verso destra. Seguendo i segnavia si risale verso destra una breve e stretta cengia erbosa inclianata (attenzione con neve o ghiaccio) e quindi direttamente un ripido pendio di rocce ed erba fino alla sovrastante cresta. Raggiunta la cresta seguirla verso sinistra fino all'antecima da cui si scende un po' a sinistra per un ripido pendio di 20 m di rocce ed erba (45°), esposto sulla parete N a sinistra (destra scendendo faccia a monte), fino alla sottostante profonda forcella che separa l'antecima dalla cima (tratto più impegnativo della salita). Dalla forcella risalire direttamente il pendio di zolle d'erba e superare una breve fascia di rocce (I+) proprio sotto la cima, oltre la quale si prosegue per pendio di zolle erbose e roccette rotte fino a guadagnare in breve la croce di vetta.
Come per la saita.
Salita un po' faticosa ma molto appagante, richiede passo sicuro nella parte finale dalla forcella e nella discesa fra l'antecima e la cima. In inverno o con neve e ghiaccio diviene una salita dal carattere alpinistico che richiede un certo impegno ed esperienza, con difficoltà complessiva PD+. Richiede piccozza, ramponi e corda ed è sconsigliabile in caso di forte innevamento e presenza di cornici lungo la cresta finale, data anche l'esposizione a sud del percorso. Nota: le indicazioni di tempi riportate sui cartelli che si incontrano sono decisamente sovrastimante (4,15 h contro le 3,15 - 3,30 necessarie) o eventualmente adatte a chi preferisce prendersela abbastanza comodamente.
La cima vista da sotto le pareti S | Il pendio verso l'antecima | Ultimi metri prima della vetta |
Guarda la panoramica dalla cima: Ultime 20 scalate... Elenco delle scalate... |
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