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Sass Rigais - 3025 m


Relazione della salita - Cima n° 353


Via Normale Sass Rigais
Cima vista da N
Regione: Trentino Alto Adige (BolzanoItaliane

Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Odle

Provincia: Bolzano

Punto di partenza: Rif. Col Raiser (q. 2107 m)

Versante di salita: SE-SW

Dislivello di salita: 900 m - Totale: 1800 m

Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 7,00 h

Periodo consigliato: giugno - settembre

Valle: Val Gardena - Altre cime della Val Gardena
Punti di appoggio: Malga Piera Longia (q. 2297 m), Rif. Firenze (q. 2039 m)
Tipo di via: Via ferrata
Tipo di percorso: Sentiero e traccia, via ferrata
Difficoltà:   EEA - I+ - F+ (scala difficoltà)
Attrezzatura:
Valutazione:
Libro di vetta: si
Cartografia: TABACCO N. 030 Bressanone, Val di Funes 1:25000
Autore: Roberto C.  Profilo di Roberto C. - Altre salite dell'autore
Data della salita: 31/07/2010
Data pubblicazione: 03/08/2010
N° di visualizzazioni: 51099
N° voti: 6 - Voto medio: Voto 4 stelle

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Introduzione:

Il Sass Rigais è, insieme alla vicina Gran Furchetta, la cima più alta del gruppo delle Odle (Geisler in tedesco) e costituisce un bel e facile 3000 delle Dolomiti da salire attraverso due vie ferrate di media difficoltà che non presentano particolari problemi. La cima assume il suo imponente aspetto vista da nord, dalla sottostante bellissima Val di Funes, da cui si ha una vista incredibile sui pilastri e spigoli di tutte le Odle che piombano dirette con le loro pareti sui sottostanti ghiaioni. In genere il percorso viene effettuato in traversata E-W, salendo per la ferrata del versante E e scendendo per quella del versante W, ma nulla vieta di effettuare il contrario, sebbene la salita da W sia più lunga e faticosa, con tratti più ripidi nelle parti attrezzate.


Accesso:

Da Bolzano si prosegue lungo la Val d’Isarco in direzione di Chiusa. Prima della cittadina si svolta verso la Val Gardena in direzione Ortisei. Proseguendo sulla stessa strada si arriva al paese di S. Cristina, dove si lascia la macchina per prendere la funivia per il Col Raiser o proseguire a piedi fino al Rif. Firenze.


Descrizione della salita:

Lasciata l’auto a S. Cristina si può decidere se utilizzare la cabinovia al Col Raiser fino al rifugio Col Raiser (q. 2107 m), oppure camminare lungo la strada sterrata che congiunge la stazione della funivia a valle con il rifugio Firenze (q. 2037 m). A seconda che si raggiunga il Col Raiser o il Rif. Firenze e che si intenda salire per la ferrata E o W il percorso di avvicinamento è differente. Dal Col Raiser è possibile seguire la stradina bianca in direzione della malga Piera Longia (q. 2297 m), per poi percorrere il sentiero n. 2b in direzione del Plan de Ciautier (q. 2263 m, vasto pianoro ai piedi delle Odle). Tale percorso è da utilizzare per chi desiderasse salire la ferrata sul versante W. Qui viene descritto il percorso in traversata da E a W e salendo in cabinovia al Col Raiser.

Dal Col Raiser seguire il sentiero subito a destra che scende di circa 70 m di dislivello verso il visibile Rif. Firenze (20 min.). Raggiunto il rifugio seguire le indicazioni per il sent. n. 13 verso il Sass Rigais: il sentiero risale attraverso bellissimi prati e giunge al Plan de Ciautier. Dal Plan de Ciautier si prosegue verso destra (bivio con cartelli) rimanendo sotto al Sass Rigais e risalendo in diagonale verso l'imbocco del vallone della Val Salieres. Si risale tutto il vallone per sentiero a svolte sul ghiaione, fino a raggiungere l'ampia forcella fra la Gran Furchetta a destra e il Sass Rigais a sinistra (1 h).

Dalla forcella ci si dirige a sinistra verso le rocce dello zoccolo, si risalgono le prime facili rocce non attrezzate (I) e quindi una breve dorsale di roccette e ghiaie che conduce ad una cresta di ghiaie. Qui inizia la ferrata, molto ben realizzata con un solido cavo di acciaio, che risale una articolata parete in traversata verso sinistra e con alcuni tratti un po’ più verticali. Risalite le prime rocce si prosegue in diagonale verso sinistra, si scende un breve tratto non attrezzato sopra ad un canale (I-) e oltrepassato il canale si riprende la fune. Si risale in diagonale aiutati da staffe di ferro e quindi per solide rocce e si doppia uno spigolo oltre il quale una larga spaccatura va superata con una spaccata. Si prosegue fino ad un terrazzo ghiaioso su cui la fune termina per riprendere poco più in là. Si risale l'articolata parete rocciosa con bella roccia solida da arrampicare, alternando alcuni tratti attrezzati con brevi e facili tratti di sentiero non attrezzato, fino ad uscire su una larga dorsale di ghiaie e roccette. Si risale la dorsale sul lato destro (ometti) e si raggiunge una larga cengia sotto la cima, di nuovo con cavo metallico. Percorsa la breve cengia si raggiunge lo stretto roccione sommitale con la grande croce di vetta (1,30 h).


Discesa:

Dalla cima si può scendere per la stessa ferrata sul versante E, ma se si ha tempo e il meteo lo permette conviene effettuare la traversata scendendo dal versante W: dalla cima seguire la stretta cresta che scende gradatamente verso S, a tratti attrezzata con cavo metallico (I- nei tratti non attrezzati e con leggera esposizione). La cresta porta alla parete S che si discende su ottima roccia solida aiutati dal cavo metallico, alternando tratti ripidi a cenge, saltini e tratti di cresta. La fune termina circa a metà parete e il resto del percorso di discesa avviene su traccia di sentiero segnato da segni rossi e qualche ometto di sassi. Ad un certo punto sulla destra si nota una traccia che taglia il pendio e porta al canale fra le due punte del piccolo Sass Rigais: seguendo tale traccia si percorre il sentiero che porta alla Forc. de Mesdì (tratti attrezzati e tracce), con la possibilità di salire per facile pendio di ghiaie e roccette la punta W del piccolo Sass Rigais. Seguendo invece la traccia di discesa verso S si continua lungamente per terreno roccioso (max I+) fino a portarsi verso destra in direzione del canalone che scende verso S dalla Forc. de Mesdì. Si raggiunge il canalone attraverso altri brevi tratti attrezzati per cenge e canaletti, passando sotto ad un grosso masso. Il cavo termina sulle ghiaie del canalone, da discendere con evidente traccia segnata fino al ghiaione pianeggiante alla base. Dal ghiaione seguire il sentiero verso destra attraverso i prati fino ad un bivio con cartello segnaletico: si può scegliere se tornare al Rif. Firenze e poi risalire al Col Raiser (percorso più breve e veloce) o traversare verso la Piera Longia (alto pietrone in mezzo ai prati ben visibile) e da lì scendere per sentiero alla strada sterrata che collega la malga Piera Longia al Col Raiser (bel percorso ma ben più lungo). Seguendo questo percorso si impiegano 3h dalla cima al Col Raiser.


Note:

Se si decide di utilizzare la cabinovia è bene calcolare i tempi per il ritorno poiché essa chiude alle 17.30 (luglio 2010). Inoltre il parcheggio a S. Cristina davanti la stazione della funivia costa 2,50 € e le tariffe della cabinovia sono di 15 € andata e ritorno (luglio 2010). Nello scendere o salire da una o l'altra ferrata tenere conto che si potranno incontrare altre persone che salgono o scendono, pertanto prestare attenzione a non far cadere sassi. Grandioso panorama sulla sottostante Val di Funes, sui ghiacciai degli alti Tauri in Austria, sul Sella, Marmolada e Sassolungo.


© VieNormali.it

Via Normale Sass Rigais - Lungo la via di salita Via Normale Sass Rigais - In vetta
Lungo la via di salita In vetta


  



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