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Punta Serauta - 2962 m


Relazione della salita - Cima n° 345


Via Normale Punta Serauta
Percorso lungo la cresta SW
Regione: Veneto (BellunoItaliane

Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Marmolada

Provincia: Belluno

Punto di partenza: P.so Fedaia (q. 2057 m), parcheggio del Rif. P.so Fedaia

Versante di salita: SW

Dislivello di salita: 1100 m - Totale: 2200 m

Tempo di salita: 4,30 h - Totale: 8,00 h

Periodo consigliato: luglio - settembre

Valle: Val di Fassa - Altre cime della Val di Fassa
Punti di appoggio: Rif. Serauta (q. 2950 m)
Tipo di via: Via ferrata
Tipo di percorso: Via ferrata
Difficoltà:   EEA - AR - II+ - PD+ (scala difficoltà)
Attrezzatura:
Valutazione:
Libro di vetta: no
Cartografia: TABACCO N. 06 - Val di Fassa 1:25000
Autore: Roberto C.  Profilo di Roberto C. - Altre salite dell'autore
Data della salita: 18/08/2006
Data pubblicazione: 23/08/2006
N° di visualizzazioni: 15437
N° voti: 1 - Voto medio: Voto 4 stelle

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Introduzione:

Notevole cima dalla inconfondibile forma triangolare che chiude ad E il ghiacciaio della Marmolada. La salita dal P.so Fedaia si svolge lungo il versante orientale del ghiacciaio della Marmolada, molto ritirato in estensione e spessore negli ultimi anni ed in ghiaccio vivo e sporco a fine stagione. Il ghiacciaio è poco crepacciato, anche perché i crepacci vengono riempiti e ricoperti dalle ruspe che battono la pista da sci, purtroppo rovinandoli completamente. La via ferrata dal Passo Serauta è completamente attrezzata con fune metallica senza interruzioni, ben ancorata sebbene in alcuni tratti un po' lasca. Si tratta di una ferrata piuttosto lunga ed affaticante, con continui saliscendi e tratti molto esposti lungo la cresta ed i traversi per cenge e pareti del versante N. Riservata ad escursionisti esperti di vie ferrate, senza problemi di vertigini ed avvezzi all'esposizione. Se si incontrano difficoltà già nella parte fino all'uscita dal diedro e la successiva cresta, allora conviene non proseguire. Dalla cima si gode un grandioso panorama dal Sasso Lungo al Civetta e sul ghiacciao orientale della Marmolada.


Accesso:

Dal P.so Fedaia seguire la strada sterrata che risale le pendici rocciose della zona di regressione del ghiacciaio orientale della Marmolada, fino ad incontrare la pista da sci sul ghiacciaio. Risalirla completamente, con due tratti di discreta pendenza, fino ad arrivare presso il traliccio superiore dello skilift. Seguire la pista a sinistra che passa sotto il discutibile tunnel di lamiera che conduce alla terrazza panoramica del Rif. Serauta (2,00 - 2,30 h).


Descrizione della salita:

Dal rifugio seguire il percorso di guerra nella sua parta alta, lungo camminamenti attrezzati con fune d'acciaio come corrimano, seguendo indifferentemente i camminamenti che portano ad una caverna con finestra nella roccia, protetta da delle sbarre orizzontali di ferro. Calarsi oltre il foro per parete verticale ed esposta, agevolati dalla fune metallica e gradini di ferro fino alla sottostante cengia rocciosa ad arco. Percorrerla verso destra fino ad un ripido diedro di 30 m con numerose spranghe di ferro che aiutano la salita piuttosto verticale ed esposta, al cui termine si esce su un forcellino. Seguire ora l'aerea cresta rocciosa camminando giusto sul filo e con qualche saliscendi, scendendo ad un intaglio dove la cresta si restringe a meno di 1 m e precipita su entrambi i lati. Per proseguire da qui è necessario effettuare una esposta traversata scendendo su una paretina sottocresta con pochi piccoli appoggi per i piedi, che impegna discretamente le braccia per tenersi al cavo orizzontale. Si riguadagna così la cresta e si risale ad una prima punta per ripida e liscia parete, si prosegue sul filo della cresta con la fune metallica che fa da ringhiera e presso un intaglio della cresta si scende sul versante N per una ripida cornice rocciosa che poi prosegue su una cengia che traversa la parete. Si oltrepassa uno spigolo e si prosegue con esposta traversata in piena parete N, fino ad uno sperone verticale di 4m a sinistra di un camino appoggiato. Si risale lo sperone per le rocce articolate sulla sinistra o in spaccata con la parete di sinistra e si torna sulla cresta. Si segue ancora la cresta con tratti in saliscendi un po' sul versante S e un po' su quello N, risalendo ad una seconda punta e raggiungendo un altro forcellino. Da qui ci si cala di nuovo sul versante N, si traversa ancora per la parete N per salti, cenge, pareti e cornici con tratti piuttosto esposti fino a risalire brevemente, raggiungendo una zona con ghiaie rossicce. Si traversa per le ghiaie fino a dove la fune metallica compie una curva: è questo il punto in cui abbandonare la via ferrata per salire alla cima, circa 30 m in alto a destra. Per raggiungere la cima si possono seguire due possibilità: salire direttamente dalla curva il canale franoso alla destra della fune metallica e che porta in cima, restando sulle rocce sul lato destro, più gradinate e solide ed evitando di toccare quelle rossicce alquanto instabili (30 m di II grado, utile la corda e materiale per assicurazioni intermedie data la scarsa affidabilità della roccia). Si esce così direttamente sulla cresta della cima, con l'ometto di sassi pochi metri a destra. L'altra possibilità è di risalire il canale di ghiaie rossicce che si ha di fronte quando si lascia la ferrata sulla curva e che risulta più facile ed invitante. Seguirlo per una decina di metri fino ad un ometto di sassi e poi deviare a destra per un altro breve facile canale che conduce ad un forcellino di cresta (I grado su terreno friabile). Da qui a sinistra si raggiunge con pochi metri di cammino l'antecima E, mentre per raggiungere la cima non conviene seguire la cresta a destra, interrotta con un difficile ed esposto passaggio su roccia friabile. Si può invece scendere con attenzione per ghiaie di una decina di metri oltre il forcellino (franoso) e risalire subito a destra per un canale, raggiungendo l'intaglio in cui la cresta è interrotta (II+) e da qui risalire a sinistra per roccette bianche friabili (II+) che portano alla cresta. Seguendo brevemente la cresta si raggiunge l'ometto di sassi. Eventualmente scendere per la prima via di salita o con calata in corda doppia, data la friabilità ed esposizione della roccia.


Discesa:

Come per la salita. Non proseguire la discesa per la via ferrata Eterna poiché è interrotta nella sua parte bassa per la rottura della fune metallica!


Note:

Nel ghiacciaio in estate inoltrata si può incontrare qualche crepaccio nelle zone in ghiaccio vivo (necessari i ramponi per la progressione). La via ferrata Eterna che parte dai pressi del P.so Fedaia è al momento impraticabile nella sua parte iniziale, con ordinanza di chiusura da parte del sindaco di Rocca Pietore, a causa della rottura di una fune e non è chiaro se e quando verrà riparata. Pertanto evitare di percorrerla, dato che il tratto interrotto è di circa 30 m su roccia friabile e placche inclinate. Conviene raggiungere la cima esclusivamente dal P.so Serauta come indicato. Con una maggiore lunghezza e dislivello (1500 m) si può salire anche da E per il lungo e ripido vallone di Antermoia, per sentiero e traccia a partire dalla strada statale dai pressi della Baita del Gigio. Il percorso presenta alcuni tratti attrezzati per risalire dei risalti rocciosi sotto al Rif. Serauta. Con neve o nebbia il percorso presenta qualche difficoltà di orientamento. Salita da abbinare al Monte Serauta. Il dislivello di salita comprende i vari saliscendi lungo la cresta.


© VieNormali.it

Via Normale Punta Serauta - Tratto della via ferrata Via Normale Punta Serauta - Traverso lungo la via ferrata Via Normale Punta Serauta - Vista a pochi metri dalla cima
Tratto della via ferrata Traverso lungo la via ferrata Vista a pochi metri dalla cima


  



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