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![]() Percorso di salita dai pressi del P.so Selle |
Regione: Trentino Alto Adige (Trento) ![]() Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Marmolada Provincia: Trento Punto di partenza: Rif. Cima Uomo (q. 2030 m) - P.so di S. Pellegrino Versante di salita: S Dislivello di salita: 680 m - Totale: 1360 m Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,30 h Periodo consigliato: giugno - ottobre |
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Cima un po' dimenticata e in disparte nel sottogruppo della catena Costabella - Cima Uomo, tralasciata da quanti salgono al P.so Selle per effettuare la traversata della cresta di Costabella. La salita si svolge lungo un percorso detritico e poco battuto, ma offre una bella vista sulle cime Laste Picol, Laste Grane e il proseguimento della cresta fino a Cima Uomo.
A sinistra del rifugio seguire verso sinistra la pista da sci che scende dietro il rifugio stesso, fino ad incontrare la strada sterrata che sale dal P.so di S. Pellegrino, seguirla verso destra fino a dei cartelli segnaletici e da qui andare a sinistra seguendo le indicazioni per il Rif. Paradiso prima e Rif. P.so Selle poi (sent. 604). Lungo la strada si può seguire un sentiero segnato che si stacca a destra e taglia per i prati, salendo più velocemente al Rif. P.so Selle.
Lasciando il rifugio sulla sinistra scendere di poco oltre il passo e seguire il sentierino verso destra che taglia in quota il ghiaione sotto il Laste Picol, aggirandolo poi sul versante W ed entrando nel ghiaione che scende lungo il versante S della P.ta del'Ort. Con percorso ad arco portarsi sul ghiaione e risalirlo lungo la traccia che traversa sotto una parete giallastra sulla destra, puntando poi ad un grosso masso al centro del ghiaione. Risalire le ultime ghiaie fin sotto una parete giallastra a destra di un canale terroso. Traversare sotto la parete e risalire un pendio di ghiaie e roccette con qualche chiazza d'erba e un po' franoso, e in obliquo verso destra la successiva scarpata con placche rocciose sulla destra, con qualche passo di I grado, puntando ai due corni rocciosi sulla cresta, ben visibili sin dall'inizio della salita. Giunti alla forcelletta fra i due corni si traversa sotto di essi verso destra e si raggiunge un pendio di roccette e ghiaie che porta all'aerea e breve cresta SW, che a sinistra precipita esposta sul versante opposto. La si risale, restando sulla destra, per ripido pendio di ghiaie, chiazze d'erba e qualche roccetta, fino a raggiungere in breve l'erbosa cupola sommitale con il piccolo ometto di vetta.
Come per la salita.
Salita non difficile che però richiede attenzione nella parte di salita fino ai corni sulla cresta ed il successivo tratto di cresta, terreno detritico ed un po' franoso. Dal canale terroso alla fine del ghiaione si può accedere anche alle punte S e N, con percorso in roccia a tratti esposto (utile la corda). In inverno la salita si presta come scialpinistica o con piccozza e ramponi, ma solo con manto nevoso stabile. Il pendio del ghiaione ha una pendenza di circa 40° e l'esposizione a S ne determina lo slavinamento a partire dalla base delle rocce nelle zone sommitali. Con neve abbondante fare attenzione alle grosse cornici sul versante N.
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La rampa verso la cresta | Salita lungo la cresta | Sulla cima |
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