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Versante di salita e cresta |
Regione: Lombardia (Lecco)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Campelli Provincia: Lecco Punto di partenza: Rif. Castelli ai Piani di Artavaggio (q. 1649 m) Versante di salita: S Dislivello di salita: 410 m - Totale: 820 m Tempo di salita: 1,15 h - Totale: 2,15 h Periodo consigliato: tutto l´anno |
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Cima vicino alla stazione di arrivo della funivia dei Piani di Artavaggio può essere salito in ogni periodo dell´anno, particolarmente consigliabile come ciaspolata o scialpinisitica invernale. Assolutamente da concatenare con il Monte Sodadura per facile e panoramica traversata di cresta.
Da Bergamo seguire le indicazioni per Lecco, quindi proseguire verso la Valsassina prendendo la galleria che porta in direzione dei paesi di Barzio e Moggio, seguire le indicazioni per Moggio e la funivia ai Piani di Artavaggio. Parcheggiare presso la stazione di partenza della funivia. Se si prende la funivia si parte direttamente dalla stazione di arrivo presso il Rif. Castelli ai Piani di Artavaggio, riducendo di molto il dislivello.
Dal Rif. Castelli seguire il sentiero, o la pista da sci in inverno, in direzione dei visibili Rif. Aurora e Baita Moglio che si trovano ai piedi del piramidale ed inconfondibile Monte Sodadura., deviando poi verso nord (sinistra) in direzione dei Rif. Nicola e Cazzaniga-Merlini. Risalendo la strada sterrata o la pista lungo un ampio vallone con dossi tondeggianti si raggiungono i due rifugi subito ad ovest della sella che separa la Cima di Piazzo a nord e il Monte Sodadura a sud. Per salire alla Cima di Piazzo di possono effettuare due percorsi, lungo il fianco sud occidentale o lungo la cresta sud. Nel primo caso seguire il sentiero che passa a sinistra (ovest) di due evidenti gobbe fra la sella e la cresta sud e poi risale con moderata pendenza tutto il pendio erboso (o innevato) del versante sud ovest del monte fino a raggiungere il crestone ovest o il breve, ma un po´ più ripido, pendio finale e quindi la Madonnina in bronzo sulla cima. Nel secondo caso si raggiunge l’ampia sella erbosa della Bocchetta di Piazzo (1879 m) a nord della seconda gobba e si risale tutta la cresta sud del monte, inizialmente larga e ripida e poi più appoggiata e stretta, ma sempre erbosa ed agevole fino ad arrivare in vetta senza alcuna difficoltà. Poco oltre la Madonnina, per breve tratto di cresta un po´ più stretto, si raggiunge il punto più elevato.
Come per la salita.
In inverno tenere nella dovuta considerazione il grado di rischio di valanghe e la possibilità di cornici anche ampie lungo le creste ed evitare periodi di forte innevamento. Lungo le creste possono essere necessari piccozza e ramponi.
In cima | La cima vista dal Monte Sodadura | Vista verso il Monte Sodadura |
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