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La Cresta Strenta vista dal Rif. Boé |
Regione: Trentino Alto Adige (Bolzano)
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Sella Provincia: Bolzano Punto di partenza: P.so Pordoi (q. 2239 m) Val di Fassa Versante di salita: vari Dislivello di salita: 885 m - Totale: 1770 m Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 6,00 h Periodo consigliato: giugno - ottobre |
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La Cresta Strenta è il grosso spallone a nord del Piz Boè che ne costituisce l’anticima nord, separato da esso dalla poco profonda Forcella dai Ciamorces. Si tratta di fatto di un’affilata cresta rocciosa praticamente orizzontale senza una vera e propria sommità. Si raggiunge facilmente sia in discesa dalla vetta del Piz Boè lungo la cresta nord, sia dal Rif. Boè passando per la suddetta forcella Forcella dai Ciamorces, o anche in traversata dalla cima del Piz da Lech Dlacé, in ogni caso con percorso non difficile su vaga traccia ben segnata.
Dal P.so Pordoi seguire il sent. n. 627 per un’evidenze scalinata a gradoni che risale un pendio erboso e successivo sentiero attraverso una zona di ghiaie con grossi massi sulla destra. La traccia sempre evidente arriva ai piedi del ghiaione del Pordoi che risale sul lato destro con numerose svolte fino alla Forc. Pordoi dove sorge l’omonimo rifugio (1,30 h, neve nella parte alta ad inizio stagione). Fin qui si può arrivare molto più velocemente salendo con la funivia fino al Rif. Maria al Sass Pordoi e scendendo di 120 m per sentiero roccioso, roccette ed una cengia inclinata fino alla forcella (10 min.).
Traversata dal Piz Boé: dalla Forc. Pordoi si continua lungo il sent. n. 627 (cartelli) che attraversa in piano la base del pendio di ghiaie del Sass de Forcia lungo una larga cengia, raggiungendo un bivio con cartelli dopo pochi minuti (a sinistra si prosegue per il Rif. Boè). Si segue a destra il sent. n. 638 che traversa in leggera salita fino ad un ampio pianoro di ghiaie e si prosegue dritti salendo a zig zag per ghiaie fino ad un basso gradone roccioso attrezzato con cavo metallico. Risalito il gradone si raggiunge un altro ripiano di ghiaie e si prosegue in salita per ripida cengia rocciosa inclinata, salendo in diagonale verso destra agevolati da un altro cavo metallico. Raggiunto un altro ripiano ghiaioso si sale fino ad un sistema di cengette e bassi gradoni attrezzati con cavo e si esce su un pendio di detriti e massi. Risalire a zig zag fin sotto un salto roccioso che si aggira per cengia verso sinistra, risalendo poi un pendio di rocce e ghiaie fino ad una larga cengia rocciosa non attrezzata da seguire verso destra. Quindi salendo ancora per traccia a zig zag verso sinistra e per gradini rocciosi si raggiunge il pianoro della cima del Piz Boé con la Capanna Piz Fassa. Dalla cima non si deve fare altro che scendere lungo la cresta nord per ripido sentiero segnato fino alla Forc. dai Ciamorces (3110 m, cartelli), da cui si prosegue dritti in leggera salita lungo la cresta rocciosa con lame sporgenti, restando a sinistra (ovest) del suo filo e seguendo la vaga traccia e i segnavia fino all’ometto di sassi sulla poco definita cima.
Salita dal Rif. Boé: in alternativa alla salita in traversata dal Piz Boé, dal bivio con cartelli fra i sent. n. 638 e 627, si può seguire quest’ultimo passando per larghe cenge ghiaiose sotto la parete ovest del Piz Boè fino a raggiungere il Rif. Boè. Dal rifugio si segue il sent. n. 638 per un pianoro roccioso e successive ghiaie, risalendo poi un largo canale di roccia e ghiaie con gradoni di legno e corrimano con funi metalliche (seguire le indicazioni sul verso di salita e discesa per non creare ingorghi) fino al soprastante pianoro di ghiaie. Si risale ora a svolte il ripido ghiaione rossastro che conduce alla Forc. dai Ciamorces, da cui come già descritto alla cima.
Come per la salita o scegliendo una delle altre varianti descritte: in ogni caso, indipendentemente dal percorso scelto per la salita, dalla cima conviene scendere alla Forc. dai Ciamorces e da qui o risalire alla cima del Piz Boè e quindi scendere dalla sua via normale, o scendere al Rif. Boè.
La cima può essere raggiunta anche partendo dal Rif. Boè e traversando in piano verso est in direzione della poco pronunciata cima del Piz da Lech Dlacè. Si risale per tornanti su sfasciumi e si raggiunge un canalino che si attraversa con l’ausilio di funi metalliche e si esce su un pendio di terriccio rossastro. Risalito il ripido pendio si raggiunge la sella fra il Piz da Lech Dlacè a sinistra e la Cresta Strenta a destra (risalendo la cresta a sinistra si raggiunge facilmente e in pochi minuti la cima del Piz da Lech Dlacè, breve risalto di rocce rosse di I grado). Dalla sella si sale a destra per comodo e ben segnato sentiero su pendio di ghiaie fin sotto il roccione sommitale, che si evita passando sotto a sinistra per cengetta attrezzata e risalendo a destra per un’altra cengetta attrezzata, in leggera esposizione, fino alle rocce della cresta. Seguendo la breve cresta rocciosa orizzontale si raggiunge l’ometto di sassi sulla cima.
La cresta nord del Piz Boé di accesso alla cima | La Forc. dai Ciamorces | Tratto di cresta sotto la cima provenendo dal Piz da Lech Dlacé |
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