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Vorn Negher visto da SE |
Regione: Veneto (Belluno)
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Marmolada Provincia: Belluno Punto di partenza: Loc. Colmean, sopra Caviola, poco prima di Falcade (q. 1274 m) Versante di salita: SE-SW Dislivello di salita: 1215 m - Totale: 2430 m Tempo di salita: 2,50 h - Totale: 5,45 h Periodo consigliato: giugno - ottobre |
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Il Corn Negher è un isolato appicco roccioso di origine vulcanica che si erge come una sentinella ad est della Cima d'Auta E, in un ambiente piuttosto appartato e con molti stambecchi. La salita alla cima può costituire un interessante diversivo, ma richiede prudenza ed esperienza nel tratto finale roccioso.
Dal parcheggio alla fine della strada che attraversa la località Colmean seguire il sent. 689 (cartelli) per la Baita Cacciatori, lungo una stradina sterrata, usata come pista da slittino, che si inoltra in un bel bosco di abeti. Anziché seguire tutta la strada c'è la possibilità di tagliare per tratti di sentiero nel bosco, segnato con segnavia bianco rosso sugli alberi. Presso un bivio su una curva verso destra proseguire a sinistra (cartelli), risalendo più ripidamente fino ai pressi di un gabbiotto di una teleferica, oltre il quale c'è un cartello per la Baita Cacciatori. Seguire le indicazioni del cartello e la traccia che sale dritta per il bosco fino ad un bivio con altri cartelli. Seguire la traccia che risale a sinistra (indicazione per Forca Rossa) e ad un altro cartello che indica la Baita Cacciatori a sinistra, seguire la traccia verso destra che con qualche altra ripida svolta per il bosco porta al Biv. Baita Papa Giovanni Paolo I, in bellissima posizione su un praticello ai margini del bosco (1,10 h).
Dai cartelli poco sotto il bivacco seguire le indicazioni per la via normale alla Cima d'Auta E e, giunti alla vicina fonte, non proseguire dritti sul sentiero, ma seguire la traccia che risale fra gli abeti a sinistra di essa (segni bianco rossi sui tronchi). Si risale prima per bosco, poi per pendii ai margini e quindi a svolte per un ghiaione che più in alto si traversa verso destra fino ad incrociare il sent. 696 che a sinistra porta alla via ferrata Paolin Piccolin (cartelli). Seguire verso destra le indicazioni per la via normale alla Cima d'Auta E: il sentiero traversa lungamente sotto la parete S della suddetta cima, risale una costola erbosa e poi traversa verso destra sotto le pareti. Si attraversa un canalino roccioso e si risale un breve pendio di ghiaie e sassi, fino all'inizio di un canale attrezzato con fune metallica (sent. Attrezzato Attilio Bonolli, in cattivo stato, diversi ancoraggi divelti). Si risale il ripido canale ghiaioso che costeggia la base di una parete rocciosa fino ad una sella con cartelli (lo si può evitare risalendo la dorsale erbosa a destra del canale, per ripida ma più comoda traccia, il canale risulta più veloce in discesa rispetto alla traccia). Dalla sella risalire a sinistra per sentiero a svolte fino ad un piccolo ometto di sassi da cui si stacca a destra una debole traccia sul pendio erboso sotto la cima. Da qui si hanno due possibilità di salita: per la salita dal versante E proseguire a destra per la debole traccia e risalire il pendio di erba a sinistra del ghiaione che scende dalla parete rocciosa, fino a delle roccette con erba (I+) e per breve canalino erboso guadagnare un forcellino. Da qui risalire sulla sinistra per rocce articolate (10 m, II) e per la breve ma esposta cresta rocciosa alla cima (II). Per la salita dal versante W dal piccolo ometto proseguire dritti, traversando sotto la cima per pendio erboso e poi di ghiaie nere lungo una cengia ad arco, fino ad una sella erbosa. Dalla sella risalire a destra per pendio di massi crollati (vaga traccia) fino ad una forcella con alto gendarme, risalire a sinistra il pendio di erba fino ad una fascia rocciosa: superarla o traversando a sinistra e aggirando uno spigolo roccioso per rocce alla sommità di un canalone (esposto) o salendola dritti per una evidente fessura di 5 m, obliqua verso destra su roccia solida con un po' di erba (II-, attenzione in discesa). In entrambi i casi si accede ad un altro breve pendio erboso e al forcellino sotto la cresta. Da qui risalire a sinistra l'ultimo tratto di circa 10 m di rocce articolate (II, esposto in discesa) fino alla cresta ed in breve al piccolo ometto di sassi.
Come per la salita, dal forcellino sotto la cresta è più agevole la discesa sul versante E.
Cima da abbinare alla salita al M. Alto o di ritorno dalla Cima d'Auta E, richiede capacità di movimento in roccia esposta, utile la corda per l'ultimo tratto di rocce per la cima.
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