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![]() Cima e percorso di salita visti dai pressi del Biv. Ninotta |
Regione: Trentino Alto Adige (Bolzano) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Ortles Cevedale Provincia: Bolzano Punto di partenza: Rif. Livrio (q. 3174 m) o P.so dello Stelvio (q. 2758 m) Versante di salita: N Dislivello di salita: 750 m - Totale: 1500 m Tempo di salita: 2,00 h - Totale: 4,00 h Periodo consigliato: maggio - luglio |
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Cima poco frequentata se non da scialpinisti in primavera, in bell´ambiente glaciale isolato, se non fosse per la vicinanza della funivia del Rif. Livrio. La salita è consigliabile fintanto che c´è neve fino alla cima, dunque in genere fino ai primi di giugno, poi tutta la cresta si scopre e risulta coperta di sassi e ghiaie instabili che rendono faticosa la salita. Eccezionale panorama sulle Cime di Trafoi, Thurwieser, Ortles e Gran Zebrù.
Dal P.so dello Stelvio (q. 2758 m) si può seguire la strada sterrata che parte dalla stazione della funivia e che sale al Rif. Pirovano al Trincerone, passando per il Passo delle Pratigliole (0,45 h). Da qui traversando in leggera salita la pista da sci nella parte bassa del ghiacciaio di Vedretta Piana si raggiunge il Rif. Livrio (0,30 h). Altrimenti al Rif. Livrio direttamente in funivia (prima corsa ore 7,30).
Dal Rif. Livrio scendere sulla parte pianeggiante del ghiacciaio di Vedretta Piana sotto la Punta degli Spiriti e dirigersi verso sinistra in discesa puntando alla conca del ghiacciaio di Madetsch (Madaccio) che si trova 250 m più in basso. Percorrere questa discesa con un obliquo discendente sul pendio del ghiacciaio, a volte tracciato, passando in un tratto di crepacci in ghiaccio vivo, chiusi ad inizio stagione. La discesa comporta una perdita di 250 m fino alla conca pianeggiante (0,30 h - q. 2925 m) che va attraversata verso sinistra in direzione del ramo sinistro della breve seraccata che scende dal ripiano superiore del ghiacciaio di Madetsch, separato da quello destro (più ripido) da una parete di roccia.
Risalire il ramo sinistro sul lato destro meno crepacciato (crepacci ben chiusi fino a metà luglio a seconda dell´innevamento) con pendenza fino a 35°-40° e nella parte alta deviare verso destra raggiungendo il ripiano superiore in leggera salita. Attraversare il ripiano superiore tagliato da diversi crepacci lunghi e stretti che si attraversano perpendicolarmente fino ad arrivare alla base del ripido pendio W della cima Madaccio di dentro (0,30 h). Da qui dirigersi verso sinistra puntando ad una bassa selletta lungo la cresta N del Madaccio di dentro (attenzione ad eventuali crepacci posti longitudinalmente) e salire sulla selletta.
Dirigersi ora verso destra (S) risalendo l´ampia dorsale della cresta N, su neve o sassi e ghiaie instabili a seconda della stagione, facendo attenzione a stare ben spostati dal versante E sulla sinistra che precipita verticale (cornici a inizio stagione). La cresta si allarga a pendio verso la fine raggiungendo l´ometto di sassi sulla piatta sommità.
Come variante di salita si può risalire, se ben innevato e stabile, il ripido pendio W dalla sua base fino alla cresta nella parte in cui si allarga in alto, sono circa 100 m con pendenza di 50-55°, crepaccia terminale all´inizio ben chiusa se ben innevato, uscita a destra su pendio più pianeggiante, ma di ghiaie instabili se scoperto, possibili lastre di ghiaccio nella parte alta all´uscita.
Come per la salita.
Salita da effettuarsi ad inizio stagione quando i crepacci sul ghiacciaio sono ancora ben chiusi e possibilmente con neve sulla cresta che altrimenti è alquanto faticosa per la presenza di ghiaie e sfasciumi instabili. Salita da abbinare alla vicina Cima tuckett (q. 3462 m).
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Percorso lungo il ghiacciaio inferiore | La cresta di salita | Sulla cima |
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