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Monte San Angelo 2669 m |
Regione: Abruzzo (Chieti)
Alpi e Gruppo: Appennini - Appennino Centrale - Gruppo La Maiella Provincia: Chieti Punto di partenza: Rif. Bruno Pomilio (q. 1895 m) - Majelletta Versante di salita: N Dislivello di salita: 950 m - Totale: 2500 m Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 7,00 h Periodo consigliato: tarda primavera - estate - inizio autunno |
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Fino a poco tempo fa si poteva continuare in auto fino al piazzale del Blockhaus 2070 m circa, dove c’è un altare votivo dedicato alla Madonna, ma con l’istituzione del Parco Nazionale della Majella è stato deciso di chiudere al traffico l’ultimo tratto della strada complicando, e non poco, la passeggiata all’escursionista che vuole raggiungere la vetta più alta della Majella, il Monte Amaro 2793 m.
L´accesso al Rifugio non è difficile in quanto la località è molto nota dato che ci sono gli impianti sciistici della Majelletta. Dall’autostrata A25 Roma-Pescara si esce al casello Alanno Scafa e si seguono le indicazioni per Lettomanoppello e poi per il Passo Lanciano, dal valico si seguono le indicazioni, a destra, per il Blockhaus e la Majelletta giungendo presso il Rifugio Bruno Pomilio dove si parcheggia
Parcheggiata l´auto nei pressi del Rifugio Bruno Pomilio 1895 m ci si avvia a piedi lungo la strada chiusa al traffico (alla partenza, lato Sud del Rifugio, si può tagliare un tornante su un traccia direzione Sud-Ovest ma concretamente, in salita, non si ha nessun vantaggio), ottimo il panorama su gran parte del Gruppo e sugli incassati e selvaggi valloni sottostanti. Arrivati nel piazzale del Blockhaus si può aggirare la vetta del Blockhaus utilizzando un sentiero a mezza costa, versante Est, che parte a sinistra, poco sotto l´altare votivo e che passa tra alti pini mughi. Vicino l´altare c’è l’indicazione per il Monte Amaro che invita ad aggirare la montagna dal versante Ovest, lo sconsiglio, perché, il sentiero oltre a essere segnato malissimo all’inizio, fa un lunghissimo giro prima di ritrovare la via normale. Nota: attualmente (estate 2011) il sentiero del versante Est è diventato molto scomodo mentre il sentiero del versante Ovest è stato segnato molto bene con vernice bianco-rossa e lettera P, conviene prendere questo (da me precedentemente sconsigliato). Aggirata la montagna ci si ricongiunge al vecchio sentiero a quota 2074 m, si continua in direzione Sud mantenendosi leggermente a Est rispetto al crinale con spettacolari vedute dei valloni sottostanti (Vallone delle Tre Grotte e Selvaromana a Est, Vallone dell’Orfento a Ovest), si trascura il sentiero che in direzione Est scende nel Vallone delle Tre Grotte e si scende più nettamente sempre in direzione Sud, tra alti pini mughi, fino a giungere alla Sella Acquaviva 2100 m, (1,45 ore dalla partenza, ascesa 250 m). Ottima fonte (di solito un filetto d’acqua c’è sempre) senza nome su IGM, è alimentata da una sorgente, non visibile dalla Sella Acquaviva, che si trova in uno stretto vallone a 20 minuti di cammino in direzione Sud-Est. Dalla fontana si riparte lasciando a sinistra il poco visibile e mal segnato sentiero basso per la Cima delle Murelle e la traccia che porta alla sorgente. Si sale in direzione Sud seguendo il crinale tra alti mughi e ghiaie, superati circa 150 metri di dislivello si è a un bivio, lasciato il sentiero segnato che va a sinistra, (traversa un’ampia conca rocciosa e sbuca sul crinale Nord-Est del Monte Focalone, pochi metri al di là, non visibile, versante Est, c’è il bivacco Fusco 2455 m) si sale direttamente in direzione Sud lungo la dorsale Nord del Monte Focalone "direttissima", molto panoramica, su tracce di sentiero ripido, tra ghiaie e roccette, fino a raggiungere la vetta del Monte Focalone 2676 m (1,30 ore, ascesa 576 m). Alcuni opuscoli escursionistici sconsigliano di fare in salita l’ultimo tratto descritto, consigliando di passare dal crinale Nord-Est del Monte Focalone, in pratica seguendo il sentiero segnato, e facendo capire così che la “direttissima” è meglio affrontarla in discesa. Secondo me, invece, conviene farla in salita approfittando della freschezza fisica e mentale dell’individuo e delle articolazioni delle gambe (ancora non affaticate) che rispondono in maniera perfetta. Al ritorno quando la stanchezza si fa sentire, fare una discesa ripida su terreno infido è veramente pericoloso, conviene scendere comodamente verso il Bivacco Fusco (ben visibile dall’alto) e poi puntare, sempre per comodo sentiero, alla Sella Acquaviva. Il Monte Focalone è anche un punto di incrocio di sentieri, a sinistra (Est) si va verso il Monte Acquaviva e la Cima delle Murelle, andiamo a Sud-Ovest e fatti pochi metri davanti a noi si presenta un grande spettacolo lunare, il Primo Portone, Secondo Portone, Terzo Portone, Cima Pomilio, Monte San Angelo, Monte Rotondo, Pesco Falcone, Rifugio Manzini e il puntino rosso del Bivacco Pelino in cima al Monte Amaro. Si scende a toccare la massima depressione del Primo Portone 2568 m che separa la Valle dell’Orfento a Nord-Ovest dalla Valle delle Mandrelle a Sud-Est (qui su una piccola lastra di pietra c’è la testimonianza della presenza dei pastori con le loro greggi sui pascoli d’altura della Maiella,…in questi ultimi decenni non ci sono più, l’incisione recita: ”GIOVANNI VENDITTI DI CAPRACOTTA PASTORE P….DI RAFAJELE SONO STATO 1893 SINO AL 1899”), si risale dall’altra parte fino alla Cima Pomilio 2656 m (0,20 ore, ascesa 80 m). Da qui, per salire sul Monte San Angelo, si segue l’ampia cresta in direzione Sud in leggera discesa e poi si sale la dorsale rocciosa Sud-Est cercando di seguire le tracce di sentiero che zigzagano tra le rocce, giunti sotto il cono terminale lo si aggira verso destra (Sud) e si trova un sentiero che rapidamente porta in vetta, quota 2669 m. (0,30 ore, ascesa 50 m)
Come per la salita (tempo discesa 3 ore), al ritorno abbiamo circa 300 metri di salita da superare, ecco perché il dislivello totale (inteso come somma della salita e discesa) è di 2500 metri e non di 1900.
Il Monte San Angelo separa la Valle delle Mandrelle a Nord-Est dalla Valle Cannella a Sud. Ottima la vista sul Rifugio Manzini, il Monte Amaro e i Tre Portoni.
salendo sul Monte San Angelo vista di Monte Amaro | Giuseppe Albrizio sul Monte San Angelo, in fondo il Monte Amaro |
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