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Regione: Trentino Alto Adige (Bolzano)
Alpi e Gruppo: Alpi Orientali - Alpi Noriche - Gruppo Monti di Casies Provincia: Bolzano Punto di partenza: Bergrast - ristoro a Kandellen (q. 1604 m), Toblach - Dobbiaco Versante di salita: SW Dislivello di salita: 1060 m - Totale: 2120 m Tempo di salita: 3,15 h - Totale: 5,30 h Periodo consigliato: fino ad autunno avanzato |
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Il Corno Fana di Dobbiaco (Toblacher Pfannhorn, per distinguerlo dal Deferegger Pfannhorn - Corno Fana di Casies, che sorge poco più a N, alla testata della valle omonima) si eleva a NE di Dobbiaco, sul confine con l´Osttirol austriaco. Rispetto a tante cime delle Dolomiti, è un´autentica oasi di tranquillità, poiché è interessato da una frequentazione discreta, un po´ accresciuta da quando ai suoi piedi è stato riaperto il Bonnerhutte -Rifugio Bonner, elevato e comodo punto d´appoggio per la salita e per traversate escursionistiche. Con le sue lunghe creste di magra vegetazione e i versanti scanalati da profondi solchi erosivi, il Corno Fana è la cima più elevata del tratto della Cresta Carnica che domina l´alta Val Pusteria. Raggiunge "appena" i 2663 m, ma chi se la sentisse di inerpicarsi per almeno tre ore lungo un sentiero ripido e sassoso, conquistando la cima senza difficoltà ne trarrà grande soddisfazione.
L´amena frazioncina di Kandellen - Candelle si raggiunge con 5 km di strada da Dobbiaco attraverso Wahlen - Valle San Silvestro. Parcheggio limitato, proprio di fronte al ristoro Bergrast o prima, lungo la strada.
Si segue la strada asfaltata, quasi subito chiusa da una sbarra, che si inoltra ripida nel bosco (segnavia 25). A q. 1750 m, poco dopo il ponte sul torrente, si devia a sinistra (tab.), imboccando un´altra cararreccia, in costante e ripida salita. Dopo un´ora circa dalla partenza si esce dalla vegetazione in vista del Bonnerhutte - Rifugio Bonner, solitamente aperto da giugno a fine ottobre e talvolta anche d´inverno. Il rifugio, edificato dalla sezione Bonn del Club Alpino Tedesco e Austriaco, che ne fu proprietaria fino alla Grande Guerra, fu inaugurato il 28.6.1897. Dopo la guerra fu espropriato dal Demanio e destinato a scopi militari fino al 1971. Abbandonato, fu lasciato aperto, ospitò greggi di pecore e andò presto in rovina. Nel 2001 le rovine passarono in proprietà al Comune di Dobbiaco. Il Comune le ha affittate ad un falegname locale, che ha ristrutturato e riaperto il rifugio, inaugurandolo il 30.6.2007. Con un´altra oretta di salita, seguendo la sassosa carrareccia che s´inerpica a ripidi tornanti tra i magri pascoli, si giunge al rifugio. Il sentiero (tab.) lo costeggia e prosegue tra verdi lungo un marcato costone. In un´ora circa si giunge in vista della sommità, alla quale conduce un sentiero ben tracciato, che si tiene presso una recinzione anti-erosione.
Dal Rifugio si può tornare al punto di partenza anche seguendo il sentiero 25a, che percorre con un giro un po´ più lungo l´ampia valletta pascoliva dove sorge la malga Bergalm (q. 2085 m) e si collega al sentiero di salita all´altezza del ponte sul torrente.
Grazie all´altezza e alla posizione soleggiata ma abbastanza ventosa, il Corno Fana offre un panorama eccezionale su valli, paesi e monti. Quando l’aria è particolarmente limpida, infatti, da lassù si abbracciano in uno sguardo il Grossglockner, le Lienzer Dolomiten, la Cresta Carnica, le Dolomiti di Sesto e quelle di Braies, le più alte vette d´Ampezzo, l’Antelao e la Marmolada, le Zillertaler Alpen, le Vedrette di Ries e il Grossvenediger. In vetta, sotto l’alta croce, è posta un´artistica tavola in rame (copia di un lavoro realizzato da un ingegnere pusterese nel 1898), che aiuta gli escursionisti a riconoscere ben 102 montagne.
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