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Le Pale del Fop viste da sud |
Regione: Veneto (Belluno)
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Marmolada Provincia: Belluno Punto di partenza: Campeggio Malga Ciapela (q. 1559 m) Versante di salita: E-SE Dislivello di salita: 1100 m - Totale: 2200 m Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,30 h Periodo consigliato: luglio - ottobre |
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Ci troviamo in provincia di Belluno, di fronte alla regina Marmolada. Dalla Malga Ombretta, luogo di passaggio verso il rifugio Falier, si apre la Val Ombretta delimitata da un lato dalla gigantesca parete sud della Marmolada e dal lato opposto da una lunga cresta che culmina con il Monte Fop. Senza raggiungere la massima sommità, una volta sulle Pale del Fop accederemo a uno spettacolare balcone privilegiato e solitario sul lato più impressionante della Marmolada e ci apriremo panorami inaspettati.
Lasciata l’auto oltre il campeggio (una stradina asfaltata porta più in alto, fino a un cartello di divieto) percorriamo il facile sentiero 610 seguendo le indicazioni per il Rif. Falier. Possibile anche percorrere una scorciatoia ripida ma non difficile indicata da un cartello.
Quando la scorciatoia attraversa il sentiero principale (cartello “Scorciatoia Malga Ciapela”) la si asseconda salendo a sinistra per una trentina di metri. Si passa tra due blocchi rocciosi, uno dei quali (quello di destra) è facilmente riconoscibile per due evidenti ganci di ferro: si lascia allora la scorciatoia che in breve porterebbe a Malga Ombretta e si svolta a sinistra nel bosco per traccia non segnalata che a prima vista non pare porti da nessuna parte. Ci troviamo in realtà su una vecchia strada militare sorretta da muretti a secco, di recente disboscata dai mughi ma in parte ancora invasa dall’erba alta. La seguiamo fino al suo termine evitando in questo modo la scomoda e più impegnativa risalita del primo salto roccioso ricoperto di vegetazione che si oppone a chi parte direttamente da Malga Ombretta. La mulattiera e i muretti a secco terminano ai piedi di un ripido e stretto pendio erboso che va risalito direttamente senza alcuna traccia in direzione di una prima macchia di mughi, oltre la quale per prati via via più ripidi ci si alza sotto un breve salto superabile a sinistra per un canale di roccette friabili miste a terriccio (sconsigliato) oppure a destra letteralmente arrampicando sui mughi (scomodo ma più sicuro). Usciti finalmente (è il caso di dirlo) dalla vegetazione, appare in modo più evidente lo sviluppo logico del percorso: Alcuni passaggi di roccia e erba misti ci possono mettere in difficoltà con terreno umido, altrimenti la progressione è abbastanza agevole (a parte la forte pendenza). Una volta nei pressi dell’anticima tagliamo a destra e puntiamo alla cima che raggiungiamo arrampicando per una ventina di metri (I).
Come per la salita.
Traversata in Val Franzedàs: per chi vuole continuare l’avventura, è possibile in breve abbassarsi per facile cresta in direzione Ovest alla sottostante Forcella del Fop 2542 m, scendere di pochi metri fin dentro il bel ghiaione della Busa del Fop e risalirlo verso destra in faccia alla parete del Monte Fop. Si svolta a sinistra per ripide ghiaie per guadagnare la più alta e stretta insellatura tra due cime rocciose (il Campanile Franzedàs e il Banc da le Ciaure) chiamata Forcella del Giaron 2680 m. In molte carte la Forcella del Fop e quest’ultima non sono nemmeno menzionate, ma individuarle è semplice. Cosa meno semplice e invitante è scendere il friabile canale che ci si presenta, un tempo percorso da un sentiero attrezzato ma ora assolutamente caduto nell’oblio. Possiamo ancora tornare indietro alla Forcella del Fop e percorrere a ritroso la via di salita. Chi vuole scendere in Val Franzedàs prenda il ramo sinistro del canale (passaggi di I° friabile e a tratti friabilissimo) fino a un breve salto di II° evitabile prendendo a questo punto il ramo di destra con delicata traversata. Ora il canale prosegue meno ripido fino all’ultima difficoltà, costituita da un enorme masso incastrato che forma un salto di un paio di metri: dall’alto, da un chiodo con anella, penzola tetro e inutile quel che resta del cavo metallico (poco più che un fil di ferro) che un tempo facilitava il passaggio assieme a una scaletta ora completamente sparita. Il passaggio non è in realtà difficile – lo si supera appoggiando la schiena alla parete del canale e i piedi in opposizione su buoni appoggi del macigno. Il canale sfocia più in basso in Val Franzedàs su veloci ghiaioni che depositano sul comodo sentiero proveniente dalla Forca Rossa e diretto a Malga Ciapela.
Bella salita su una montagna trascurata da quasi tutti (credo per il non facile tratto iniziale). Grandiosa la vista sulla parete sud della Marmolada che sembra di poter toccare e in ogni caso panorama particolare (bellissima la valle del Fop in cui si può pure agevolmente scendere (non sono a conoscenza di sbocchi percorribili facilmente verso il basso però). Le difficoltà sono quasi completamente concentrate sul non facile approccio per la quasi totale mancanza di tracce umane e qualche salto da superare. Attenzione con il bagnato visto i tratti scoscesi. Una corda nel tratto inferiore (da memorizzare all’andata) potrebbe servire per una breve calata. Itinerario comunque da non sottovalutare.
(Aggiornamento relazione e foto di dettaglio di Gianni Fabbri - 2012).
Il percorso con la discesa in Val Franzedàs, dal Sasso Bianco | Il percorso di salita poco sopra la fine della strada militare | La cima della Pala del Fop dalla Forc. del Fop |
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