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Il tratto lungo la cengia e il torrione finale |
Regione: Veneto (Belluno)
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Pale di S. Martino Provincia: Belluno Punto di partenza: Faustin (q. 1317 m) - parcheggio alla fine della strada Versante di salita: S-NE Dislivello di salita: 970 m - Totale: 1940 m Tempo di salita: 3,15 h - Totale: 6,00 h Periodo consigliato: settembre - ottobre |
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Nascosto gendarme che si stacca lungo l'articolata e rocciosa linea di cresta della catena meridionale delle Pale di San Martino, che dal Passo delle Regade conduce fino al Sass d'Ortiga. Salita facile ed intuitiva ma faticosa per la ripidezza, in ambiente molto isolato e scarsamente frequentato.
Dal parcheggio seguire la strada forestale sulla destra, oltre la sbarra: lungo la strada sulla sinistra seguire il sent. 720 (cartello) fino ad una malga, dietro la quale il sentiero continua fino al Biv. Menegazzi; altrimenti seguire tutta la forestale e ad un bivio prendere a destra e per prato si arriva al bivacco (1737 m - 1 h).
Dal bivacco seguire una traccia sul prato (segnavia rosso su un masso), a destra della traccia che condue alla vicina malga e da non seguire. La traccia risale un pendio alberato e raggiunge un piccolo altare sopra la malga, poi devia per pendii erbosi verso destra, raccordandosi con il sent. 718 in traversata con qualche saliscendi e qualche tratto alberato. Si attraversa un canalone franoso ed una sucessiva frana di rocce rosse, si prosegue in traversata per pendii erbosi raggiungendo una costola che si risale, si traversa ancora verso sinistra e si raggiunge il sent. che scende dalla Forc. d'Oltro (paletto segnaletico).
Seguire verso destra il sentiero per la Forc. d'Oltro fino ad una curva a circa 2000 m di quota, da cui si stacca verso destra una evidente traccia che traversa il pendio erboso in direzione del canalone che scende dalla Forc. del Caldrolon (segno rosso). Seguire la traccia che attraversa il pendio per una breve cengetta aerea sopra una frana di ghiaie e poi passa sotto una parete a sinistra. Risalire il pendio di zolle verso destra rimontando su un crestono erboso. Risalire il crestone fino ad entare nel canalone detritico e friabile che si risale seguendo i bolli rossi e mantenendosi a ridosso delle pareti sulla sinistra. Risalire con fatica ed attenzione tutto il canalone con qualche infido tratto friabile, fino al più agevole, ma ripido, pendio erboso sovrastante. Al termine del pendio si raggiunge direttamente la cresta di blocchi rocciosi che sovrasta la Forc. del Caldrolon che rimane più bassa sulla destra (fin qui si può salire anche da un altro percorso dalla Val Canali per il Troi dei Todeschi, prima del Rif. Treviso).
Assecondare la cresta di blocchi verso sinistra (guardando verso la dirimpettaia Torre Dresda), aggirare un primo torrione sulla destra (I) e proseguire per traccia fino ad uno stretto intaglioroccioso con ometto, da scavalcare direttamente (2m di II-) o più facilmente aggirare a destra in leggera esposizione. Si raggiunge così una costola erbosa da risalire verso sinistra per traccia. Traversare in leggera discesa verso destra per stretta traccia sotto una paretina e raggiungere una sella. Aggirare a sinistra un ostacolo e rimontare per breve e ripido tratto di zolle fino ad uno stretto intaglio: tralasciare il camino sulla destra ma svalicare sulla sinistra scendendo brevemente per roccette (I+) ad una piccola conca erbosa ad imbuto invasa di massi. Attraversare la conca sulla sinistra e seguire la cengia erbosa ascendente sottostante una parete, abbastanza larga ma sospesa sul versante SE, passando all'interno di un intaglio fra la parete di destra e un roccione a sinistra (chiodo sulla destra nell'intaglio per eventuale sicura a corda). Proseguire per breve tratto più esposto e stretto, uscendo su un pulpito panoramico verso la Punta del Caldrolon (40 m totali di cengia un po' esposta ma facile). Salire subito a destra un breve saltino ed un articolato canale (10m di I+/II-), quindi per breve e ripida traccia su ghiaie e zolle si raggiunge l'ometto di sassi sulla stretta cima del torrione finale.
Come per la salita, prestando ben attenzione nella discesa del canalone.
Utile una corda da 30 m per eventuale sicura lungo la cengia.
Verso la selletta | Accesso alla cengia |
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