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Percorso di salita |
Regione: Trentino Alto Adige (Trento)
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Catinaccio Provincia: Trento Punto di partenza: Rif. Gardeccia (q. 1950 m) Versante di salita: W Dislivello di salita: 890 m - Totale: 1780 m Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 7,00 h Periodo consigliato: luglio - settembre |
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Fa parte della zona meno battuta delle torri del Vajolet nel gruppo del Catinaccio. La vetta si trova sul confine tra la provincia di Trento e quella di Bolzano. Il punto di accesso lo si raggiunge dalla stazione pulmini di Pera con l’autobus navetta.
Da Gardeccia si comincia a salire verso il Rifugio Vajolet e lo si raggiunge in circa 40 minuti. Si prosegue verso il Passo Principe e, passato il primo balzo, si intravede a sinistra lo stretto valico del passo del Vajolet. Alla base del ghiaione si intravede una traccia di sentiero e dei rari ometti guidano verso il passo del Vajolet. Pochi metri prima del passo si imbocca a sinistra una cengia aggirando così la Torre Marcia e la si segue con attenzione perché in alcuni punti è stretta. Girato il primo angolo c’è il primo punto esposto, una gola scoscesa. Si può far sicura con una clessidra posta sulla Torre Marcia giusto dove si gira per entrare nella gola; in passato, quasi sul fondo della gola, sulla parete c’era un chiodo ma è stato tolto di recente. Passata questa gola, le altre due successive rientranze sono facili e si continua a seguire la cengia per portarci all’attacco della via normale (bastone di legno infisso su un mucchio di pietre, 1 ora e 15’ dal rifugio Vajolet).
Si intravedono subito numerosi ometti (anche troppi) che possono fuorviare l’escursionista : la chiave della salita è quella di salire stando abbastanza a sinistra, seguendo le varie costole di roccia e transitando a sinistra dei vari pinnacoli che fanno da contrappunto alla salita (vari passaggi di I). Si può anche seguire il canalone più a destra con difficolta appena superiori (vari passaggi di II). Si arriva quindi ad una cengia sotto i gialli strapiombi della Torre Est (qui si ricongiungono le due possibilità di salita descritte). Da qui si continua a diritto seguento gli ometti fino ad una placca che si supera a destra (II) ; sempre seguendo i numerosi ometti si arriva ad un canalino con masso incastrato e lo si può superare a destra (II) o all’interno (sempre II). Passato questo passaggio si arriva alla forcella Nord alla cui sinistra c’è la forcella Est, chiave di accesso alla Torre Principale ed alla Torre Est.Si fa un tiro di corda passando sotto un sasso incastrato (II, II+ se invece si passa all’esterno del sasso) per poi raggiungere la forcella Est (chiodo sulla destra). Da qui ci si volge a sinistra sul fianco W della Torre e si effettuano due tiri di circa 30 m. l´uno seguendo le linee di debolezza della parete, senza percorso obbligato.
Come per la salita. Dalla vetta ci si potrebbe calare in doppia ma i cordini sono assai inaffidabili. Conviene pertanto scendere in arrampicata. Attenzione alle rocce mobili.
Via d´ambiente bellissima. Nel complesso abbastanza difficile e adatta a persone che sanno arrangiarsi nel farsi sicurezze su spuntoni nei tratti più esposti. In generale molti passaggi dal I fino al II+.
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