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Gran Uja - 2666 m


Relazione della salita - Cima n° 705


Via Normale Gran Uja
L'ultimo tratto di salita vosto dalla quota 2400 m
Regione: Piemonte (TorinoItaliane

Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Graie - Gruppo Levanne

Provincia: Torino

Punto di partenza: Alpe Le Combe (q. 1250 m) - Val di Susa

Versante di salita: NW

Dislivello di salita: 1415 m - Totale: 2830 m

Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,30 h

Periodo consigliato: giugno - ottobre

Punti di appoggio: nessuno
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia segnata
Difficoltà:   EE - F+ (scala difficoltà)
Attrezzatura:
Valutazione:
Libro di vetta: no
Autore: Marco C.  Profilo di Marco C. - Altre salite dell'autore
Data della salita: 23/10/2005
Data pubblicazione: 08/06/2008
N° di visualizzazioni: 6118
N° voti: 1 - Voto medio: Voto 5 stelle

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Introduzione:

Questo importante massiccio è posto sullo spartiacque tra la Val di Susa e la Val di Viù e grazie alla sua posizione è un ottimo e panoramico punto di osservazione di tutte le principali vette di questa zona, dalle antistanti cime della Val Sangone e Val di Susa, da Punta dell’Aquila alle Orsiere, oltre le quali spunta l’onnipresente forma del MonViso.


Accesso:

Salita in auto la lunga strada, asfaltata e poi sterrata, che dall’abitato di Chianocco conduce all’Alpe le Combe ne superiamo l’abitato affrontando ancora due tornanti per parcheggiare sullo spiazzo creato dal secondo tornante ove possiamo ben vedere una sbiadita palina segnaletica che ci indica verso sinistra il sentiero che imboccheremo per il Colle delle Coupe. Con un amabile percorso mai faticoso si attraversa un rado bosco di pini mughi praticamente in falsopiano per poi risalire più decisi ad un bivio, a sinistra è indicato Druge, a destra invece continua il nostro itinerario verso il Colle delle Coupe.

Sempre ben evidente il sentiero risale con alcuni tornanti sino a dei pascoli superiori ove la pendenza diminuisce per un tratto consentendoci di ammirare alle nostre spalle un bellissimo panorama sulla sottostante Val di Susa e l’antistante gruppo Orsiera-Rocciavrè.

Seguendo sempre il tracciato di una vecchia mulattiera, non sempre evidentissimo, ci dirigiamo verso un fitto bosco di pini che ricopre il ripido versante della montagna di fronte a noi e che dovremo affrontare. Più verso destra, a NE, ancora lontana ecco la vetta della Grand’Uja.

Inizia un tratto immerso nella boscaglia sulla stretta traccia del ripido versante N per sbucare infine, dopo numerosissimi stretti tornanti in uno spazioso tratto prativo compreso tra ripidi canali detritici ad O ed E.

Risalito ancora con pochi tornanti il pascolo, la mulattiera si sposta decisa verso E attraversando un ripido canaletto detritico originato probabilmente da una valanga, ove dovremo porre particolare attenzione a non scivolare sull’infido e franoso terreno per riguadagnare infine nuovamente la larga traccia sull’opposto versante. Ancora verso E si percorre un amabile e largo tratto a mezzacosta che ci porta immediatamente sotto il Colle delle Coupe sul quale possiamo già vedere le rovine del baraccamento militare. Pochi ripidi tornanti e giungiamo sul terrazzamento antistante la ex-fortificazione oggi in rovina e pericolante in alcuni suoi punti. Poco oltre raggiungiamo l’ampia depressione del Colle delle Coupe dalla quale è già ben visibile un interessante panorama sull’Alta Valle di Viù. (2.345 m; 1h 30m).


Descrizione della salita:

Da questo punto inizia il tratto più impegnativo della nostra salita alla Grand’Uja: dal Colle proseguiamo sulla linea di cresta, su traccia davvero poco evidente, che si dirige verso E raggiungendo in breve la Quota 2.464 m dalla quale dovremo perdere purtroppo almeno 200m di dislivello per scendere al Passo Trape Coupe ove troviamo la solita palina segnaletica sbiadita sorretta da pochi sassi accatastati (2.301 m; 1h 50m). Sempre seguendo il filo di cresta risaliamo un altro pendio erboso-detritico sulla esile e poco marcata traccia di sentiero sino a giungere sulla Quota 2.400 m dalla quale è finalmente ben visibile l’ultimo tratto di salita che ci condurrà sull’antistante vetta della Grand’Uja. Tuttavia prima di poter risalire l’ultimo tratto dovremo perdere ancora altri 150 m di dislivello per portarci ai piedi della nostra montagna. Per far ciò dovremo affidarci ad una ingannevole traccia di sentiero che si trasforma ben presto in un canale di scolo eroso dall’acqua. Quando la traccia inizia a diventare troppo ripida, invece di proseguire diritti, deviamo verso destra (SE) disegnando una diagonale discendente sul pendio erboso-detritico che raggiungerà una sorta di pianoro erboso sottostante compreso tra due pietraie e posto alla base di un canalone detritico che discende dalla nostra vetta (2.300 m; 2h 20m).

Giunti sul pianoro non seguiremo la traccia di sentiero che potremmo incrociare e che si dirige verso il ripido e faticosissimo canalone franoso che percorreremo poi in discesa, bensì cercheremo di raggiungere il filo di cresta che sta in cima al versante erboso alla nostra sinistra (N) con percorso a nostro piacere. Giunti sul filo di cresta lo percorreremo integralmente in direzione della ormai vicina vetta della Grand’Uja verso ESE, tenendoci preferibilmente sul versante S della cresta, più semplice e dolce. Giunti sulla cresta che congiunge la Piccola Uja con la cima della Grand’Uja, da sinistra a destra, dovremo superare un breve ma delicato tratto di rocce accatastate che termineranno a pochi passi dalla metallica croce che segnala il punto più elevato della Grand’uja (2.666 m; 3h).


Discesa:

La discesa può essere effettuata percorrendo un ripido canalone detritico a pochi passi dalla vetta della Grand’Uja sul versante dal quale siamo saliti che ci porta velocemente sul pianoro erboso alla base della Grand’Uja, da qui per guadagnare la Quota 2.400m dell’opposto versante, invece di risalire il ripido tratto che discendemmo all’andata, possiamo portarci appena sotto il filo della cresta spartiacque con la Val di Susa e che più dolcemente giunge proprio sul punto ove eravamo discesi precedentemente. Da questo punto percorreremo esattamente il percorso seguito all’andata che ci ricondurrà (faticosamente) al Colle delle Coupe prima e all’Alpe le Combe (più amabilmente) successivamente.


Note:

Questa salita può essere agevolmente affrontata nel periodo primaverile-estivo-autunnale, quando i pendii che affronteremo saranno sgombri o quasi dalla neve invernale. Tuttavia la maggior limitazione data dall'innevamento è sicuramente legata alla percorrenza della carrozzabile che conduce all'Alpe le Combe. Sono consigliabili piccozza e ramponi per i periodi di inizio e fine stagione.


© VieNormali.it

Via Normale Gran Uja - La vetta vista dall'ex-caserma del Colle delle Coupe Via Normale Gran Uja - L'ultimo tratto roccioso sulla linea di giunzione tra Piccola e gran Uja Via Normale Gran Uja - Gli ultimi passi prima della vetta
La vetta vista dall'ex-caserma del Colle delle Coupe L'ultimo tratto roccioso sulla linea di giunzione tra Piccola e gran Uja Gli ultimi passi prima della vetta


  



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