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La Pala di Meduce |
Regione: Veneto (Belluno)
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Antelao Sorapis Provincia: Belluno Punto di partenza: Località Cosderuoibe (q. 1042 m) Versante di salita: NE - S Dislivello di salita: 1822 m - Totale: 3644 m Tempo di salita: 6,30 h - Totale: 11,00 h Periodo consigliato: giugno - ottobre |
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Cima di grande bellezza ed isolamento, si trova nel cuore dello splendido e selvaggio gruppo delle Marmarole. La prima salita risale al 9/7/1890 ad opera di Darmstadler e Alba Helversen con le guide Orsolina, Bernard, Niederweiser. La via normale comunemente utilizzata (e qui descritta), invece, fu percorsa in discesa da Attensamer e Kastlunger nel 1905.
Sulla SS 48, che da Auronzo di Cadore porta a Misurina, appena dopo il Km 145 (località Cosderuoibe), si nota, a sinistra, un grande edificio adibito a colonia. Si abbandona la statale (cartello con indicazioni per il Biv. Tiziano) e si imbocca una stradina bianca, per parcheggiare quasi subito in un piazzale vicino alla colonia, prima del cartello con divieto di transito. Ci si incammina per una bella strada forestale, seguendo il segnavia 260. Dopo circa 30 minuti, la stradina si trasforma in sentiero che, sempre ben segnalato, conduce allo storico Ricovero – Bivacco Tiziano (q. 2246 m - 3,30 h dal parcheggio). Accanto al vecchio edificio in muratura (Chiuso – chiavi presso sede CAI Auronzo), sorge la classica struttura in lamiera, sempre aperta.
Dal bivacco, si seguono le indicazioni per il Bivacco Musatti (segnavia 280), ma solo per poche centinaia di metri. Quando la traccia segnalata comincia a salire verso destra, la si abbandona per rimanere nel fondo della splendida Val Longa. Si cammina tranquillamente in mezzo a prati intervallati da facili fasce rocciose (ometti), fino a giungere in vista di un ripido ghiaione. E’ meglio, a questo punto, cominciare ad alzarsi sui prati a destra (tracce di animali – ometti) e, raggiunte le ghiaie, risalirle sempre sul lato destro. Giunti in una conca morenica, ci si sposta, sempre per ghiaie instabili (talvolta neve), verso sinistra e si punta all’evidente Forcella Tiziano, posta tra la nostra meta e la Cima Tiziano. Poco prima di raggiungerla, ci si alza sulla destra, per ripido pendio erboso – ghiaioso, cercando, aiutati da qualche ometto, i passaggi più agevoli (I+). Guadagnato un canale, lo si risale (passaggi di II) fin sul filo della cresta. La si segue (passaggi di II) fin che non è più accessibile: poi ci si sposta a sinistra (W – ometti) e si affronta una paretina esposta (II – chiodo al termine) che riporta in cresta. Procedendo per questa (o leggermente a sinistra) e superati alcuni blocchi (attenzione alla stabilità), si giunge in vetta (3,00 h dal bivacco).
Come per la salita.
Passo sicuro, buona resistenza e capacità di muoversi sui terreni impervi, sono qualità indispensabili per affrontare questo tipo di percorso. Uno spezzone di corda da 30 metri può essere utile per salire la paretina finale. In tutto il resto del percorso, invece, serve solo a buttare sassi addosso ai compagni. A inizio stagione c’è neve nel ghiaione di accesso. Ciò facilita la progressione in salita, ma possono essere utili i ramponi. E’ possibile spezzare l’ascensione in due giorni, pernottando al Bivacco Tiziano: data la splendida posizione della struttura e la bellezza dei posti, questa opzione è vivamente consigliata! In questo caso, la salita è combinabile col la vicina Cima Tiziano.
La parte finale della salita | Poco sotto la vetta | Il vecchio ricovero ed il Bivacco Tiziano nella verde Val Longa |
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