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Regione: Lombardia (Brescia) ![]() Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Triumplini Provincia: Brescia Punto di partenza: Portole (q. 560 m), frazione di Sale Marasino Versante di salita: N-NE Dislivello di salita: 850 m - Totale: 1700 m Tempo di salita: 2,30 h - Totale: 4,00 h Periodo consigliato: primavera - autunno |
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Posta ad Est del paese di Sale Marasino, la Punta Almana divide il Sebino dal solco della Val d´Inzino e della Val Trompia, dividendo - o congiungendo, a seconda dei punti di vista - Sale e Gardone. A dispetto della quota relativamente bassa, offre grandiosi panorami sulle cime vicine (Guglielmo, Trentapassi), sulle Orobie, sull´Adamello, sulle montagne che circondano la Val Trompia e sulle Prealpi Bresciane in generale, oltre ad essere un balcone privilegiato sul Lago di Iseo.
Dalla fraz. di Portole (q. 560 m), dove si trovano parcheggi a sufficienza presso l´omonimo ristorante, abbondanti segnalazioni ed una tabella esplicativa indicano chiaramente il percorso da seguire per il Sentiero Filippo Benedetti,che ricalca - in parte, creando un bel percorso ad anello - un tratto del Sentiero 3 V. Seguendo le indicazioni, lungo una carrozzabile un po´ fastidiosa ed in numerosi punti piuttosto ripida (infestata, purtroppo, da gipponi e quad...), in poco più di un´ora si arriva alla Forcella di Sale (q. 1018 m), dove, oltre ad una santella, si notano a dx della carrozzabile un paio di case ed abbondanti segnalazioni per i sentieri della zona.
Dalla Forcella di Sale seguire le indicazioni per la "via attrezzata" a Punta Almana, che inizia ripidissima traversando il prato (a prima vista privato) di un´abitazione e poi, seguendo i bolli blu-bianchi, sempre ripidamente, seguendo cengie erbose e canaloni, a superare il primo sperone a Nord - Nord-Ovest della Punta Cabrera. Raggiunto un forcellino, alcune roccette facili girano verso est per alcuni metri a prendere una cengia ascendente a sx, attrezzata con un cavo d´acciaio ma piuttosto ampia. Dopo questo primo scoglio attrezzato (non ci pare necessario, se non in caso di neve o di terreno bagnato, consigliare imbrago e kit, al massimo il caschetto in caso di alta frequentazione), il sentiero prosegue per roccette e canalisi terrosi in direzione Sud - Sud-Est fino a raggiungere la sommità di Punta Cabrera, una sorta di spallone-anticima nella lunga cresta della Punta Almana. Discesi di pochi metri, con un traverso in direzione Sud-Ovest si va a prendere una seconda cengia attrezzata, non più difficile della prima ma con qualche roccetta in più, per poi prendere un canalino - sempre attrezzato con cavo d´acciaio e anelli di cordino d´acciaio - che sale in direzione Sud e poi Sud-Est. In questo tratto le attrezzature si rivelano superflue per la progressione, le roccette presentano difficoltà massime di I grado e le attrezzature si rendono utili, a nostro parere, solo in caso di maltempo (pioggia o neve). Dopo questo secondo ed ultimo tratto attrezzato poche roccette ed un canalino terroso portano su uno spallone da dove si vede la prosecuzione dell´itinerario di cresta che, in una mezz´ora di panorami a 360°, porta sulla sommità della panoramicissima e fotogienica Punta Almana croce di vetta, libro delle firme).
Per completare il giro ad anello, si scende in direzione Sud seguendo l´evidente sentiero - ghiaioso e poi terroso - che, scendendo in direzione Sud sulla dorsale del Dosso Pelato (propaggine meridionale della Punta Almana), porta ben presto alla Croce di Pezzuolo (q. 937 m), crocevia di sentieri. Da qui, volgendo a destra (in direzione Nord-Ovest), il sentiero attraversa un boschetto delizioso col fondo di aghi di pino per poi scendere alla fraz. di Pezzuolo (trattoria) e da lì, sempre ben indicato, per carrozzabile, ci si ricongiunge alla carrozzabile percorsa alla partenza per salire alla Forcella di Sale poco sopra il nostro parcheggio.
Bella salita, aerea e panoramica. Per quanto i pochi tratti apprezzati non presentino alcuna difficoltà tecnica, data la presenza di tratti franosi, con roccette e/o comunque esposti, l´itinerario richiede passo fermo e fruizione da parte di escursionisti esperti. In caso di alta frequentazione del sentiero è vivamente consigliato, almeno fino allo spallone della cresta, l´uso del caschetto a causa del serio pericolo di caduta sassi.
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