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![]() La cima |
Regione: Lombardia (Como) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Prealpi Lombarde - Gruppo Generoso Provincia: Como Punto di partenza: Alpe di Cerano (Pian dell´Alpe), Valle Intelvi, q. 960 m. Versante di salita: W-E Dislivello di salita: 450 m - Totale: 900 m Tempo di salita: 1,45 h - Totale: 2,45 h Periodo consigliato: primavera - autunno |
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Il Sasso Gordona si erge come una piramide rocciosa a chiudere a Sud la sponda destra della Val d´Intelvi, nel suo versante digradante verso il Lago di Como e gli abitati di Schignano e Casasco. Di non difficile accesso (è richiesta comunque una preparazione da "escursionisti esperti" per l´ascesa dell´ultimo tratto) offre la possibilità di uno stupendo panorama a 360° e l´occasione per visitare anche i ruderi delle postazioni militari che qui vennero installate durante la Grande Guerra come linea difensiva secondaria (Linea Cadorna). L´escursione è fattibile durante tutto l´anno, evitando magari i periodi più afosi; nella stagione invernale la salita con la neve, assai divertente, richiede però una preparazione alpinistica che esula dai fini di questa descrizione.
Da Como proseguire lungo la Statale Regina (340) sino all´abitato di Argegno, entrando in paese e voltando a sinistra seguendo le indicazioni per San Fedele Intelvi e Lanzo d´Intelvi. Appena oltrepassato l´abitato di San Fedele voltare a sinistra (Erbonne, Casasco) e, seguendo la strada principale, attraversare la strettoia nel paese di Casasco, continuando lungo la tortuosa stradina che da qui prosegue per circa altri 3 Km. verso il Pian dell´Alpe, facilmente riconoscibile per l´ "ampia apertura" di sguardo che esso offre appena usciti dal bosco (e per la presenza di un´area attrezzata per grigliate). Parcheggiare la propria auto nei numerosi punti di sosta.
Prima parte, il rifugio.
Località di partenza: Pian dell´Alpe (960 m.)
Località di arrivo: rifugio Prabello (1201 m.)
Dislivello: 241 m.
Difficoltà: Turistica
Durata del percorso: 45-50´ circa
Segnavia: evidente traccia, cippi di confine, segnavia rosso-bianco-rosso
Punto di appoggio: rifugio Prabello, di proprietà del C.A.I. di Como, sottosezione di Monte Olimpino (3287409214; info@prabello.it)
Avanzare una cinquantina di metri lungo la strada asfaltata ed imboccare l´evidente carreggiata sterrata a sinistra (in corrispondenza di un ristorante sulla destra). Proseguire senza alcuna possibilità di sbaglio per circa 30´ sino al termine della carreggiata e rimontare per pochi metri la spalla erbosa della cresta boscosa che risale verso est (alla propria sinistra), in prossimità di una caratteristica "bolla" d´acqua.
Il tracciato ora si snoda lungo il bosco, con percorso non obbligato, ma di non difficile reperimento (alcune bandierine sugli alberi e segnavia) sul filo del confine italo-svizzero. Giunti in prossimità di un evidente cippo di confine in pietra si prosegue sulla sinistra dello spartiacque imboccando l´evidente traccia di sentiero e raggiungendo, transitando a mezza costa alti sul Pian dell´Alpe, il rifugio Prabello (50´).
Seconda parte, la Vetta.
Località di partenza: rifugio Prabello (1201 m.)
Località di arrivo: Sasso Gordona (1410 m.)
Dislivello: 209 m.
Difficoltà: EE
Durata del percorso: 1 ora circa
Segnavia: traccia evidente di sentiero.
Voltate le spalle al rifugio si prosegue verso l´evidente spallone ovest del Sasso Gordona (di conseguenza guardando ad est), transitando attraverso le malghe che sorgono nei pressi del rifugio.
Il percorso affronta con decisione l´ascesa, facendosi subito molto erto, pur con difficoltà tecniche assolutamente ancora inesistenti.
Nei pressi di due caratteristici alberi si attraversa, superando con elementare arrampicata, un piccolo zoccolo roccioso, proseguendo ancora per prato verso il secondo zoccolo roccioso (oltrepassabile eventualmente con l´aiuto di una catena) nei cui pressi sorge la prima delle numerose gallerie di guerra che costellano il Sasso. Oltrepassando una trincea oramai abbondantemente interrata (evitare di seguirne il fondo!) si avanza con fatica lungo la traccia (recentemente rinsaldata con traversi in legno), la quale abbandonando la precendente linearità di percorso, assume ora i connotati di una "zigzagante" spezzata.
Si giunge così al tratto più delicato del percorso allorchè, guidati da alcune catene (attenzione in caso di ghiaccio!), si rimonta l´ultima spalla rocciosa, affacciandosi per breve tratto sul versante settentrionale, per guadagnare poco oltre il filo della cresta sommitale.
Sempre con attenzione si prosegue per poche decine di metri sino a porre piede sulla vetta del Sasso, impreziosita da una croce metallica.
Terza parte, discesa.
Località di partenza: vetta (1410 m.)
Località di arrivo: Pian dell´Alpe (960 m.)
Dislivello: 450 m.
Tempo di percorrenza: 1 ora circa
Difficoltà: EE nel primo tratto, poi T
Segnavia: traccia evidente, poi bandierine rosso-bianco-rosse della Via dei Monti Lariani.
Dalla croce di vetta proseguire verso est ed abbassarsi rapidamente guidati dalle catene e dai corrimano lungo la cresta est del Sasso Gordona.
In pochi minuti di erta discesa si raggiunge, costeggiando sulla destra una protuberanza rocciosa, il contrafforte orientale del monte (contraddistinto dalla presenza di una profonda trincea di guerra e da una postazione di mitragliatrice): è possibile a questo punto seguire lo scavo della trincea o, indifferentemente, la traccia di sentiero (entrambe confluiscono poco oltre) intercettando la mulattiera che proviene dal Monte Bisbino nei pressi di una caverna (20´).
A questo punto l´itinerario segue per un tratto la mulattiera svoltando a destra in prossimità di un cartello (Pian d´Alpe - via dei Monti Lariani); proseguendo diritti si giunge invece entro pochi minuti nuovamente al rifugio (30´). Scendere per sdrucciolevole percorso boscoso su ampia mulattiera lastricata affiancati sovente dalle bandierine rosso-bianco-rosse della "Via dei Monti Lariani", senza possibilità di errore, riguadagnando il Pian dell´Alpe poco più a valle rispetto al punto di partenza (1 ora circa).
Ottima salita di allenamento, effettuabile in una mezza giornata, di contemplazione o di compagnia. Da evitare però in caso di maltempo o presenza di ghiaccio.
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