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La Furchetta dal Sass Rigais |
Regione: Trentino Alto Adige (Bolzano)
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Odle Provincia: Bolzano Punto di partenza: Rif. Firenze (q. 2037 m) Versante di salita: SW Dislivello di salita: 1000 m - Totale: 2000 m Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 7,00 h Periodo consigliato: giugno - ottobre |
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La Furchetta si trova nel gruppo delle Odle e deve il nome alla grande spaccatura che la divide in due. La sua ripida parete nord precipita sulla Val di Funes. La parete sud (versante Val Gardena), invece, è meno severa. La via normale si svolge proprio in questo versante. Si tratta di una salita varia e discontinua, ma che presenta un paio di tratti riservati ai soli alpinisti.
Il punto di partenza è il Rifugio Firenze, che si raggiunge in una ventina di minuti dalla stazione a monte della cabinovia Santa Cristina – Col Raiser. Se l’impianto non è in funzione, conviene partire da Selva di Val Gardena (località Daunei – parcheggio) e seguire il sentiero CAI n° 3. In circa 1 ora si raggiunge il rifugio. Naturalmente questa opzione aumenta il dislivello da affrontare di circa 250 m. Dal rifugio si imbocca il sentiero 13, seguendo le indicazioni per la ferrata del Sass Rigais. Si attraversa una bella conca verde fino alla base meridionale del Sass. Qui si imbocca il sentiero di destra (cartello con indicazioni ferrata per la cresta E) e lo si segue fino alla Forcella Salieres (q. 2696 m – 2 h).
Dalla forcella, si ignora la traccia segnalata che continua a salire verso la ferrata, e ci si dirige a sinistra, verso lo zoccolo della Furchetta. Si risalgono prima le rocce dello zoccolo e poi un canale (I), fin che la parete diventa più difficile. Ora si traversa a sinistra per una decina di metri (II+, molto esposto). In questo tratto vi sono un chiodo alla partenza, una clessidra a metà e un cordino incastrato alla fine. Si riprende a salire, obliquando verso sinistra e ci si porta in prossimità della cresta: si affrontano placche (I, talvolta ricoperte di detriti) alternate a tracce di sentiero. Superata una paretina di circa 5/6 metri (II), si imbocca una cengia che sale verso destra (qualche gradino di I+). Al suo termine, presso una forcelletta, si affronta una paretina non molto stabile (III-) e si continua a salire (tratti di II) obliquando verso destra. Poi, per gradoni e blocchi (II) si guadagna l’aerea cima (1,30 h dalla forcella).
Come per la salita.
Bell’itinerario, vario e divertente. Attenzione al tratto finale in caso di neve residua. Non c’è la possibilità di fare doppie al ritorno, ne sul traverso, ne poco sotto la vetta.
Nel tratto intermedio della salita | Il tratto finale, poco sotto la vetta | Sulla cresta sommitale |
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