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La Croce Rossa vista dal pianoro di Peraciaval |
Regione: Piemonte (Torino)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Cozie - Gruppo Assietta Rocciavrè Provincia: Torino Punto di partenza: Val di Viù (Lanzo) Versante di salita: E Dislivello di salita: 1900 m - Totale: 3800 m Tempo di salita: 6,00 h - Totale: 10,00 h Periodo consigliato: giugno-ottobre |
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La vetta rappresenta il punto culminante di una lunga cresta che partendo dalle zone del Monte Collerin (3.475 metri), passando dall'Uja Bessanese e dalla Punta d'Arnas, giunge sin qui e poco oltre. Costituisce così il ripido limite di confine tra l'Italia e la Francia, nonchè il versante più occidentale delle Valli di Lanzo. Essendo un punto molto elevato e centrale, in una zona oltretutto molto ampia, gode di uno stupendo panorama che giunge a N sino al Massiccio del Monte Bianco (parzialmente nascosto dall'Uja di Bessanese), al Dente del Gigante, alle Grandes Jorasses, alle vette delle Levanne e del gruppo del Gran Paradiso; ad E sino al Cervino a a tutto il Massiccio del Monte Rosa; a S sino al Monte Lera e al Monviso; ad O sino al Rocciamelone, allo Chaberton, alle Barre des Ecrines, alla Roncia alla Pointe du Charbonnel, alla Vanoise e al Pierre Menue.
Dalla Val di Viù (Lanzo) fino al Rif. Cibrario (q. 2616 m; 2,30 h circa)
Dal Rif. Cibrario (q. 2616 m) proseguire lungo il sentiero numero 118, ben tracciato che parte dietro il casolare e si dirige in direzione E sino al lago Pera Ciaval (15' circa). Da qui il sentiero rimane sempre ben evidente e ben tracciato (linee rosse ed ometti) e si dirige su un lungo percorso che, risalendo tortuoso il pendio E di pietrami, porta direttamente al Colle della Valletta (q. 3.207 m; 1 h circa). Giunti al colle è possibile vedere la vera cima della Punta Croce Rossa che rimane sulla sinistra del filo di cresta nell'apparente punto di minor altezza della stessa. Il sentiero proseguirebbe, marcato sempre dai segnavia rossi e da alcuni ometti, attraversando una piccola lingua di ciò che rimane della parte superiore del Glacier de la Vallettaz una volta molto esteso; tuttavia, l'attraversamento, anche se non comporta assolutamente alcun pericolo rilevante, può essere facilmente aggirato in salita risalendo di alcuni metri sulla pietraia soprastante e rendendo più agevole in tal modo la progressione. Una volta superato tale nevaio ridiscendere di alcuni metri per riprendere la traccia di sentiero. Dopo aver compiuto l'attraversamento verso N del vallone sopra grandi e medi massi ed essersi portati nei pressi di un canalino di notevole pendenza ancora invaso dalla neve, il sentiero si fa man mano sempre più invisibile e meno marcato; esso sale ripido e a stretti tornanti su terreno infido composto da piccoli sfasciumi direttamente puntando alla statuetta della Madonna ben visibile sulla cima. Superato un tratto un poco più ripido che si svolge su lastroni coperti e sporcati da detriti all'incirca a metà pendio e su cui bisogna necessariamente porre una maggior attenzione, la traccia prosegue senza ulteriori difficoltà sino ad un colletto immediatamente a destra della vetta. Percorrendo la cresta in direzione N in pochi attimi si giunge sulla vetta con una madonnina in bronzo (2 h circa).
Come per la salita, facendo attenzione a non farsi ingannare dal terreno detritico. (1,15 h).
Si può compiere l'ascesa, oltre che dalla via normale qui esposta, anche lungo la linea di cresta che s'innalza dal Colle della Valletta (PD-) oppure, dalla cresta a N che sale dal Passo Martelli (PD); è da rilevare comunque in quest'ultimo itinerario la presenza di un ghiacciaio pensile particolarmente pericolante ed inagibile posto appena sopra l'invaso del Lago della Rossa che deve essere aggirato sulla linea di cresta.
La lunga linea di cresta | La vetta della Croce Rossa | Sulla cima |
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