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Il Monte Chaberton dal lato italiano |
Regione: Estero
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Estere Francesi - Gruppo Chaberton Provincia: Punto di partenza: Claviere (q. 1790 m), ultimo abitato italiano prima della frontiera francese (Val di Susa) Versante di salita: Dislivello di salita: 1340 m - Totale: 2680 m Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 5,30 h Periodo consigliato: tutto l'anno |
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La caratteristica posizione di questa piramide calcarea che s'innalza orgogliosa e singola in tutta la sua maestosità sopra l'abitato di Cesana Torinese non può che far intuire quanto il panorama offerto dalla sua artificiosa ampia e pianeggiante cima sia assolutamente dominante su valli e vette circostanti: solo, molto in lontananza, a NE il Rocciamelone e il Massiccio della Roncia a NO le altissime cime del Delfinato francese e a S la seminascosta maestosità del Monviso riescono a reggere il confronto con i dominanti 3.132 metri di questo colosso oggi purtroppo francese
Giunti all'abitato di Claviere nei pressi della vecchia frontiera italiana e superato il ponte sul Rio Secco si può parcheggiare l'auto nel piazzale sterrato che si apre alla nostra destra (possibile la presenza di alcuni lavori in corso, in tal caso cercare parcheggio nelle vicinanze). Iniziamo la nostra escursione risalendo il lato destro idrografico del Rio seguendo la traccia di sentiero che parte al fianco di alcuni capannoni oltre una breve strada strerrata; inoltrandoci nel canalone del Rio che diventa sempre più stretto e dai fianchi ripidi seguiamo i bolli di vernice bianco-rossi. Percorso un primo tratto non molto faticoso ci teniamo sempre sulla destra idrografica del Rio Secco ove possiamo trovare i bolli bianco-rosso che ci guidano in un percorso quasi pianeggiante accanto al corso d'acqua sino ad un punto in cui la traccia risale assai più decisa effettuando alcune diagonali in un bell'ambiente silvestre di pini e larici sino a giungere in un mezzacosta molto ripido ed esposto rilevato di qualche decina di metri dal fondovalle. La conformazione calcarea del valloncello qui si fa molto evidente e caratterizzante questo passaggio, tale da aver reso necessaria l'installazione di alcune passerelle e parapetti di legno per proteggere e rendere agevoli i passaggi più ostici ed esposti ove la cedevole roccia calcarea affiora sul fianco del vallone sotto un sottile strato terroso, terminando in ripidi canali che scendono sotto i nostri piedi sino nel fondovalle. Superato questo tratto comunque molto interessante si riprende a salire su un comodo sentiero immerso nel caratteristico ambiente boschivo; si giunge presto ad un guado sul Rio Secco su un bel ponte ligneo che ci porta sul lato sinistro idrografico del valloncello. Risalendo questa volta subito ripido e faticoso sul fianco del vallone il sentiero attraversa un suggestivo ambiente montano. Superati alcuni facili ma faticosi sali scendi la traccia giunge nuovamente nei pressi del torrente che guada per l'ultima volta nei pressi di alcuni roccioni che ci troviamo davanti;attenzione nelle salite invernali, ove il sentiero è celato, a non proseguire oltre poichè ci s'infilerebbe in una gola praticamente cieca, d'estate è altresì possibile proseguire in un sentiero mezzacosta. Sull'opposta riva il sentiero sale in diagonale verso occidente per poi cambiare bruscamente direzione verso N e raggiungere in pochi istanti la carrozzabile proveniente dal Colle del Monginevro; questa carrozzabile può essere considerata una variante che comunque consiglio di percorrere solo in inverno in presenza di molta neve, per evitare il tratto sin qui descritto, partendo dal Colle del Monginevro nei pressi della vecchia frontiera francese. Seguendo la chiarissima indicazione di un cartello posto a bordo strada ci dirigiamo in direzione N sul tracciato stradale sino a raggiungere la località di Grange les Bausse ove termina la strada nei pressi di una baita (2.029 m; 1,15 h). Risalendo facilmente sulla sinistra il promontorio che sovrasta le abitazioni di tale alpeggio, seguendo la traccia di sentiero scolliniamo e raggiungiamo il vasto pianoro del Vallon des Baisses, alla destra idrografica del quale possiamo notare la presenza di alcuni impianti di risalita. Scendendo di alcuni metri su una larga pista, seguendo i chiari cartelli indicatori verso il Colle dello Chaberton, arriviamo nei pressi di un bivio segnalato che ci invita a scendere ed attraversare in direzione NE il pianoro sottostante per raggiungere il Colle dello Chaberton. Come riferimento per questo tratto, soprattutto nel periodo invernale quando le tracce di sentiero sono coperte, basti sapere che bisogna puntare diritti verso il Ricovero sempre ben visibile dal fondovalle per ritrovare subito la larga e spianata traccia di sentiero che ci porta proprio sotto il fianco sinistro idrografico del vallone ove una ripida serpentina risale sino alla soglia della modesta costruzione (2.257 m; 1,45 h).
Il percorso, nel senso di salita, prosegue inizialmente sulla destra di un canalone che viene presto raggiunto ed attraversato; la traccia riprende salendo ripida su una dorsale molto panoramica sul vallone sottostante posta diritta sopra al Ricovero. Seguendo un tracciato abbastanza visibile e comunque ben identificabile in inverno si giunge in un punto in cui il sentiero piega verso sinistra per superare un altro canalone nel suo punto più basso. Superatolo il sentiero si fa di mezzacosta sul lato destro idrografico del vallone puntando diretto e con pochi tratti più ripidi a serpentina verso il Colle posto proprio di fronte a noi, con facilità si perviene quindi al di sotto di un promontorio posto al centro del Colle stesso. Seguendo un tracciato a mezzacosta posto al di sotto del promontorio sul versante che stiamo risalendo puntiamo decisi verso SO in direzione di un pianoro costituente il Colle stesso ove possiamo trovare un cartello e, in estate, il vecchio tracciato della carrozzabile (2.671 m; 2,50 h). Da qui il percorso che ci rimane da affrontare diventa assolutamente evidente ed intuitivo anche perchè ricalca in buona parte l'itinerario tracciato dalla vecchia carrozzabile militare proveniente da Fenils. Superato un ripidissimo pendio con alcuni larghi tornanti, la traccia si porta nei pressi di una evidente casamatta di cemento ove, poco oltre c'è un tornante; superatolo la strada traccia alcuni strette curve per superare il brusco cambio di pendenza del pendio e raggiungere infine un punto meno ripido che adduce direttamente in poche decine di metri al vasto pianoro costituente la vetta dello Chaberton. Sulla nostra sinistra, per quasi tutto il percorso di salita oltre la casamatta, non possiamo evitare di ammirare le imponenti costruzioni militari e in particolare, sul pianoro della vetta, le poderosi torri che costituivano il fiore all'occhiello di questa immensa fortificazione (3.132 m; 3,30 h).
Come per la salita.
Racchette da neve o sci in inverno
Pendio NW oltre il Colle | Verso la cima | Sulla cime con le torri |
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