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Regione: Veneto (Belluno) Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Pizzocco Provincia: Belluno Punto di partenza: Cesiomaggiore (q. 650 m) Versante di salita: S Dislivello di salita: 1400 m - Totale: 1500 m Tempo di salita: 5 h - Totale: 8 h Periodo consigliato: Autunno |
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Montagna del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, si erge a ovest del Pizzocco affacciandosi sulla val Belluna. Alquanto impervia e poco frequentata, tipica di questi ambienti, è accessibile con qualche difficoltà dal versante meridionale. Dal versante nord assume la forma di tre grandi pietroni affiancati, divisi da profondi e dirupati canaloni che precipitano nella buia val Casole e che le danno un aspetto selvaggio e repulsivo. Il percorso che conduce sulla vetta è alquanto faticoso, lungo, impervio e molto articolato. Richiede conoscenza e abitudine di questo tipo di ambienti e, per la difficoltà finale, anche un pò di capacità alpinistica.
Dal centro di Cesiomaggiore (BL) salire in direzione di S. Agapito e al secondo bivio, in corrispondenza di un ponticello, girare a sinistra per stretta e ripida salita, oltrepassando un gruppetto di case (loc. Valle) e parcheggiare poco più avanti su comodo spiazzo (q. 650 ca).
Si prosegue seguendo la ripida stradina, oltrepassando la traccia che a sinistra conduce alla chiesetta di S. Agapito, e continuare ancora una mezz'ora sulla strada fino ad una radura con una una casera nei pressi della quale si trova l'indicazione del sent. De Bastiani (segnavia giallo-rosso). Questo sentiero, classificato escursionistico, conduce alla casera "Bosc dei Boi" e risale inizialmente i pascoli del monte Palmar (1484 m) fin sull'orlo di un ripido canale boscoso. Da qui si scende per l'evidente sentiero, sempre ben protetto da un fune in acciaio nei punti più ripidi e leggermente esposti, si oltrepassano un paio di sorgenti del torrente Salmènega e si risale l'altro versante, sempre per ripido bosco, fino alla bucolica casera (q. 1501 m, 2 ore sempre aperta, ben tenuta, adibita a bivacco). Le difficoltà per salire sulla cima del Tre Pietre iniziano da qui. Prima della casera, abbandonare il sentiero e risalire a destra senza traccia il bosco di faggio fino ad uscire sul prato sommitale. Procedendo verso destra, sempre senza traccia tenersi vicino all'orlo di un costone (bolli rossi sulle rocce affioranti) e continuare a risalire il ripido pendio fino alla fine. Da qui, a destra, appena sotto la cresta, aggirare una semplice roccetta ed entrare tra i mughi, ritrovando un'esile traccia che diviene via via più evidente anche per la presenza di bolli rossi e mughi-amici (il mugo-amico è un mugo a chi sono stati tagliati i rami per agevolare il passaggio :-). Da qui in poi la traccia da seguire è costituita da un lungo saliscendi tra mughi e ripidi tratti prativi, scivolosi anche con terreno asciutto, ma comunque, anche in assenza di sentiero, sempre segnalata da bolli rossi. Con fatica, si procede lentamente in ambiente solitario verso la cresta ovest del monte e si risale l'ultimo ripido canalino prativo arrivando ad una forcellina. Davanti il baratro che precipita nell'alta val Casole, mentre a destra un salto roccioso di 4-5 m da cui pende un vecchio spezzone di corda intera annodata può essere utile per superare quest'ultima difficoltà (tratto chiave, 1 p. III, esposto). Vinto il salto ancora per panoramica cresta tra rocce e mughi, si giunge in breve sulla cima dove all'interno di una piramidina di pietre si trova un barattolo di caffè con dentro solo una matita (q. 1965 m, 4/5 ore, niente libro di vetta). Bel panorama verso il Cimònega e il Sass de Mura, l'altopiano di Erera, ma soprattutto verso la val Scura e la parete ovest del Pizzocco.
Come per la salita.
Alla casera "Bosc de Boi" si può arrivare anche seguendo un percorso attrezzato che parte dietro la chiesetta di S. Agapito e che fa sempre parte del percorso attrezzato De Bastiani. In questo caso però i tempi di salita si allungano. Si consiglia di effettuare questa gita in autunno, con terreno asciutto e sicurezza di bel tempo, sia per l'esposizione sempre soleggiata, sia per evitare di incontrare vipere presenti in quest'area.
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