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Regione: Trentino Alto Adige (Trento) ![]() Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Pale di San Martino Provincia: Trento Punto di partenza: Pradi Ronzi Versante di salita: W Dislivello di salita: 500 m - Totale: 775 m Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 6,00 h Periodo consigliato: estate |
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Cima situata sulle Pale di San Martino, affacciata sulla Valle di Primiero.
Si segue il sentiero Camillo De Paoli (734) fino al grande bancone erboso a quota 2070m, dove il sentiero piega a sinistra per aggirare la cresta di S.Giacomo (1.30h dal parcheggio per il Rifugio del Velo sopra Malga Civertaghe, 1.10h dai Pradi Ronzi). Raggiunto il bancone erboso si continua dritti verso le rocce sovrastanti abbandonando il sentiero. Si aggira la testa del canale (canale che delimita il bancone a destra) salendo le roccette alla sinistra del canale, per poi traversare a destra scendendo in direzione del canale tenendosi sul suo margine sinistro (destra se visto da sotto) per proseguire su delle evidenti tracce di animali su una banca erbosa. Si prosegue in quota fino a raggiungere la Val Fazane (0.20h dal bancone erboso), che si risale fino ad una sua strozzatura (fino a qui segnato con ometti).
Poco prima della strozzatura ci si alza sulla destra su facili roccette ed erba che si riavvicinano al canale. Prima di raggiungerlo si volta a destra imboccando dopo poco un camino-canale. Si segue il camino-canale superando alcuni saltini, lo si segue anche quando gira a sinistra e diventa canale, stando sul suo lato sinistro. Al termine del canale si trova una sosta: clessidra+chiodo+cordone (0.30h dalla Val Fazane, 250m, II/II+).
1) Si sale la paretina a destra del canale, si obliqua a destra per poi entrare in un diedro. Al termine del dietro si entra in un altro canale e si sosta sulla sua parete di destra: clessidra+cordone. (35m, IV)
2) Si prosegue sulla destra del canale e lo si traversa sopra un sasso incastrato. Si sale per evidenti fessure e cengette la parete gialla (3 chiodi), si arriva ad una prima nicchia (sulla sinistra) da cui prosegue a destra fino ad un´altra nicchia: sosta su 2 chiodi+clessidra+cordone. (50m, III/V)
3) Si lascia la nicchia traversando a sinistra, per poi salire a sinistra di una fessura seguendo delle tasche (dentro ad una tasca c´è una clessidra), per poi piegare a destra per raggiungere una nicchia. Da qui si traversa a destra fino ad un´altra nicchia posta sul filo dello spigolo dove si sosta: 2 clessidre+cordone. (20m, VI)
4) Si sale il camino a destra della nicchia per poi proseguire su facili roccette obliquando a destra. Si sosta a destra di una paretina verticale: clessidra+cordone. (45m, III+/II+)
5) Si prosegue in verticale fin sotto ad un clessidrone per poi traversare a destra passando davanti ad esso (clessidra più piccola con cordone). Si continua su una cengia fino alla sosta appena prima di un canale: clessidra+cordone. (35m, II+)
6) Si sale la paretina tra il canale sulla destra e una fessurona a sinistra fino alla sosta: clessidra+cordone. (30m, III+ P.IV)
7) Si prosegue lungo la parete fino ad arrivare ad una forcelletta, si sosta appena prima di essa sulla parete di destra (sopra ad uno strapiombino): clessidra+cordone. (40m, III/II)
8) Si sale in verticale, si aggirano delle roccette gialle alla loro sinistra e si sosta poco sotto il filo dello spigolo: clessidra+cordone.(35m, IV)
9) Si prosegue sulla destra rimanendo qualche metro sotto il filo dello spigolo. Giunti ad una cengetta erbosa si sosta: clessidra+cordone. (35m, II+)
Si prosegue sulla cengia traversando a destra, risalendo poi le facili roccette all´interno di un canale giungendo così ad un cengione. Si obliqua a sinistra seguendo il cengione e costeggiando delle paretine, fino a congiungersi con il sentiero che scende dalla cima (0.10h dall´ultima sosta, 200m, II/I).
Seguendo il sentiero si giunge comodamente al Rifugio. Da qui a seconda del punto di partenza si può scendere per il sentiero 713 (per tornare al parcheggio per il Rifugio del Velo sopra Malga Civertaghe) oppure per il Camillo De Paoli (per tornare ai Pradi Ronzi).
Molto elegante e con ottima roccia il traverso di VI per uscire dai gialli, anche se in quel punto risulta poco proteggibile. Il resto della via è sicuramente più facile, ma in compenso la roccia diventa molto più lavorata e il panorama è stupendo!
Via dedicata a Giacomo Bornancini, che ne studiò la prima bozza 30 anni fa.
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Disegno | Foto con drone dei gialli | Bellissima roccia lavorata del L8 |
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