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Regione: Lombardia (Brescia) ![]() Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Triumplini Provincia: Brescia Punto di partenza: Fermata autobus "Nazionale", Caino Versante di salita: N Dislivello di salita: 807 m - Totale: 1614 m Tempo di salita: 1,45 h - Totale: 3,15 h Periodo consigliato: Tutto l'anno |
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La Corna di Caino è una cima secondaria del sottogruppo del monte Ucia a cui è molto vicino, quasi è una sua anticima; si trova nelle prealpi lombarde e gode del vantaggio logistico di essere molto vicina alla città anche se in realtà è in un territorio pressoché selvaggio, poco frequentato, ottino per chi volesse stare da solo, bisogna però sempre fare attenzione a non perdersi, cosa molto facile in questa zona.
L'accesso può essere effettuato direttamente dalla città di Brescia tramite l'autobus n°7 scendendo alla penultima fermata della linea denominata "Nazionale".
Procedendo per un breve tratto sella strada maestra che porta alle coste di Sant'Eusebio, quasi subito si nota sulla destra una stradina che attraversa con un ponte in muratura il torrente Garza, la si imbocca e ci si tiene sulla mulattiera fino a un bivio dove bisogna dapprima tenere la sinistra seguendo il cartello per il monte Ucia, per poi svoltare subito dopo a destra superando una sbarra gialla e cominciando subito una ripida salita sempre su mulattiera. Tale mulattiera sarà lasciata poco dopo in favore di un sentierino indicato da un'indicazione lignea per il monte Ucia. SI segue questo sentierino per circa tre quarti d'ora per poi arrivare quasi in vista di un capanno da caccia con una vista molto panoramica; a questo punto, bisogna notare una traccia che parte sulla sinistra appena prima della radura. SI segue allora per dieci minuti questa traccia con una pendenza considerevole e terreno infido fino a uno scollinamento sotto la Sella del Lupo dal quale si segue la morbida cresta fino a raggiungere una specie di area pic-nic. Da quest'ultima comincia l'ultima parte del percorso che, dopo essere passati tra due enormi massi e aver superato alcune piccole e molto facili placche anche con l'ausilio di cavi metallici fissi, porta alla cima e al suo tavolinetto con la piccola croce di vetta.
Come per la salita.
1.Fare attenzione durante la discesa al tratto appena sotto lo scollinamento che può risultare infido per la natura cedevole del terreno e per la mancanza di appoggi sicuri dal momento che gli alberi non sostengono il peso di chi ci si aggrappa, si sradicano. 2.Prestare grandissima attenzione a tenere grossomodo la sinistra nella discesa per evitare di perdersi nell'intricata rete di sentieri senza valide indicazioni; potrebbe essere utile lasciare dei punti di riferimento all'andata purché poi li si recuperi al ritorno senza lasciare nulla in questo ambiente così selvaggio e ancora quasi incontaminato 3.Evitare di percorrere quest'escursione di notte, all'alba o la crepuscolo, in primis perché perdersi diventa pressoché una certezza, ma anche e soprattutto perché sono stati avvistati recentemente dei lupi nella zona e quelli sono i momenti della giornata in cui questi ultimi sono più attivi, riposano invece quando il sole è alto nel cielo.
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