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Monte Sodadura – da Culmine San Pietro - 2010 m


Relazione della salita - Cima n° 3753


Foto via normale Monte Sodadura – da Culmine San Pietro non disponibile Regione: Lombardia (LeccoItaliane

Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Campelli

Provincia: Lecco

Punto di partenza: Culmine San Pietro (q. 1258 m)

Versante di salita: SW-NW

Dislivello di salita: 880 m - Totale: 1760 m

Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 6,30 h

Periodo consigliato: primavera o autunno

Punti di appoggio: Rif. Casari 1640 m, Nicola 1870 m, Cazzaniga Merlini 1890 m
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero segnato
Difficoltà:   EE - (scala difficoltà)
Attrezzatura:
Valutazione:
Libro di vetta: no
Cartografia: KOMPASS N. 105 – Lecco Valle Brembana 1:50000
Autore: Piero V.  Profilo di Piero V. - Altre salite dell'autore
Data della salita: 01/05/2025
Data pubblicazione: 04/05/2025
N° di visualizzazioni: 65
N° voti: 0

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Introduzione:

Di norma l’avvicinamento al Monte Sodadura lo si effettua con la funivia da Moggio ai Piani di Artavaggio, che sono una meta turistica molto affollata. Mentre l’itinerario proposto ha il vantaggio di essere poco frequentato nella prima parte ed inoltre è piacevole e vario, lo possiamo suddividere in 3 tratte ben distinte per tipologia di percorso.
- La prima, da Culmine San Pietro a Casere di Maesimo per il “Percorso Alto”. Lungo questa dorsale in buona parte boschiva si cammina un paio d’ore in completa solitudine ed è il tratto relativamente più impervio (EE) dell’itinerario, in quanto il sentiero in alcuni punti traversa sopra profondi canaloni ed è un po´ esposto. Con una semplice deviazione di pochi metri dall’itinerario segnalato c’è anche la possibilità di raggiungere la cima del panoramico Zucco di Maesimo, massima elevazione di questa dorsale.
- La seconda, dalle Casere ai Piani di Artavaggio. Questo tratto intermedio è percorso da una stradina sterrata semi pianeggiante.
- La terza, dai Piani al Monte Sodadura. Si sale in vetta per la cresta SW che è elementare in assenza di neve, ma c’è un aggiramento dove bisogna appoggiare le mani (EE-). Si scende poi dall’altrettanto facile cresta NW. Entrambe sono percorse da un sentierino.
Per il ritorno dalle Casere di Maesimo al Culmine San Pietro viene proposta la variante del “Percorso Basso”, meno impervio di quello Alto.


Accesso:

Da Lecco si sale in Valsassina e alla rotonda presente al termine di Colle Balisio si prende a destra per Cremeno e Barzio. Si seguono poi le indicazioni per Culmine San Pietro e si sale su strada asfaltata fino a questo valico. Si parcheggia negli spiazzi della strada.


Descrizione della salita:

Dal valico si seguono i cartelli che riportano il segnavia 21 e l’indicazione: Percorso Alto estivo (h 2.30 per Piani di Artavaggio). S’imbocca quindi in direzione E il selciato in lieve salita che passa davanti alla chiesetta dei SS Pietro e Paolo alla Culmine. Al termine della chiesetta un sentiero si stacca sulla sinistra ed entra nel bosco. Poco più avanti ci sono dei cartelli che riportano le indicazioni per Piani di Artavaggio h 2.35 e per Zucco di Maesimo h 1.40
Da qui è bellissima la vista sul versante NE del Resegone. Dopo un traverso su prati il sentiero prosegue sulla dorsale in parte erbosa e in parte boschiva, con percorso un poco altalenante. Poi si aggira a destra un tratto impervio della cresta. Il sentiero qui traversa un po´ esposto sopra profondi canaloni. Più avanti si arriva ad un bivio, si tralascia una traccia sulla destra e si prende a sinistra. Si sale ora più ripidamente ma senza difficoltà e si attraversa la dorsale, qui molto larga, da S a N.
Si arriva quindi in una vasta conca prativa e si sale sulla destra, dentro il bosco di faggi. Dopo una decina di minuti da questa conca il sentiero inizia a scendere alle sottostanti Casere di Maesimo. Esattamente qui, dove inizia la discesa, si può tralasciare il sentiero e salire a sinistra sulla breve dorsale erbosa che in 3 minuti conduce in cima allo Zucco di Maesimo (q. 1680 m), dove c’è una palina con un cartello che riporta il nome della montagna e la quota.
Da questa vetta si retrocede fino al sentiero segnalato che scende nella sottostante conca prativa che si trova 50 m a W delle Casere di Maesimo. Al termine di questa discesa si perdono circa 130 m di dislivello. Al centro di questa conca ci sono dei cartelli con le indicazioni per il rientro dal Percorso Basso. Noi proseguiamo in salita sul prato e in pochi minuti si arriva alle Casere di Maesimo (q. 1577 m). Da qui si segue la pista sterrata in direzione NNE che, prima scende leggermente poi prosegue in falsopiano fino ai Piani di Artavaggio (q. 1644 m).
Circa 1 km prima di arrivare ai Piani c’è un bivio con un sentiero segnalato sulla destra. È indifferente seguire la sterrata o il sentiero, in entrambi i casi ci si impiega circa 20 minuti per arrivare ai Piani, contrariamente alle indicazioni dei cartelli.
Ad ogni modo, dai Piani di Artavaggio, tralasciando le indicazioni dei vari cartelli, si prende l’evidente pista che porta sulla cresta SW. Si sale lungo il sentierino e quando la cresta diventa più ripida, si aggira a sinistra un risalto roccioso, per mezzo un facile canalino dove bisogna appoggiare le mani. Poi si prosegue senza particolari difficoltà fino in vetta al Monte Sodadura (q. 2010 m).


Discesa:

Dalla vetta si scende sul facile sentierino segnalato della cresta NW, appoggiando a sinistra se sul versante settentrionale c’è ancora neve. Al termine della cresta si segue il sentiero segnalato che conduce al Rifugio Nicola. Qui vi giunge una pista sterrata che conduce ai Piani di Artavaggio. Da qui si segue ritroso il percorso di andata fino alla conca prativa a W delle Casere di Maesimo. Seguendo ora le indicazioni dei cartelli che riportano Culmine di San Pietro - Cascina Roncaiola e Culmine di San Pietro - Strada Provinciale, s’imbocca il sentiero (di difficoltà E/E+) che aggira a S la dorsale percorsa all’andata. Sarebbe più opportuno che i cartelli indicassero semplicemente Percorso Basso, ma va bene così, il sentiero conduce al parcheggio. Vediamo come.
All’inizio si divalla verso S, non si inizia subito la traversata della costa a destra, causa la presenza di salti rocciosi. Si scende a lungo verso il fondovalle con brevi traversi a sinistra e a destra. Talvolta bisogna cercare la traccia poco evidente ma poco sotto la si ritrova. Complessivamente in questa discesa si perdono circa 300 metri di dislivello.
Poi finalmente il sentiero inizia a traversare a destra (SW) nel bosco di faggi. Si traversa a lungo, leggermente in discesa con diversi tratti altalenanti, dentro e fuori dalle coste. Giunti al termine del traverso si arriva alla Cascina Roncaiola, riportata dai cartelli sopra citati. Da qui bisogna risalire una breve pista cementata che porta ad incrociare, nei pressi della partenza, il sentiero di salita. In breve si ritorna al parcheggio.


Note:

Le immagini della relazione: Zucco di Maesimo, possono fornire utili indicazioni


© VieNormali.it

Foto non disponibile Foto non disponibile Foto non disponibile
L’itinerario, dai pressi delle Casere di Maesimo In rosso l’aggiramento del risalto roccioso In discesa, sulla cresta NW


Revisione: relazione rivista e corretta il 04/05/2025 dalla redazione di VieNormali.it

  



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