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Il Pizzo Leone, dall’ampia dorsale E |
Regione: Estero (Estero)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Laurasca Provincia: Estero Punto di partenza: Porera posteggi (q. 1103 m) Versante di salita: E Dislivello di salita: 610 m - Totale: 1220 m Tempo di salita: 2,25 h - Totale: 4,15 h Periodo consigliato: tardo autunno o primavera |
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Si trova sulla dorsale che separa le Centovalli dal Lago Maggiore. È una meta interessante in particolare in autunno e primavera. Di facile accesso da E, offre belle vedute sul lago e sulle cime della regione. Notevole la vista sul dirupato versante NE del Monte Limidario (o Gridone).
L’itinerario proposto, segnalato da numerosi cartelli e segnavia, prevede dapprima l’ascesa alla Corona dei Pinci, poi la traversata al Pizzo Leone per l’ampia dorsale boschiva di collegamento.
Da Locarno o da Brissago si raggiunge Porto Ronco sulle rive del Lago Maggiore. Da qui si sale a Ronco s. Ascona e più avanti si arriva a Livurcio. Al termine di questo abitato, esattamente al bivio di (q. 400 m), si prende a sinistra la strada per Monti di Ronco. Si sale a lungo sempre su strada asfaltata fino dove termina, in località Porera posteggi (q. 1103 m), dove c’è un ampio posteggio gratuito.
All’inizio del posteggio si stacca il sentiero segnalato da un cartello che riporta: Corona dei Pinci 45 min. Si sale nel bosco e poco dopo si attraversa sulla destra un ponticello. In breve si arriva a Schiavardo, un nucleo consistente di baite non riportato sulla CNS (q. 1124 m). Il sentiero prosegue con lunghi traversi a destra e sinistra che offrono interessanti veduti sul Lago Maggiore. Giunti ad un bivio e seguendo le indicazioni, si svolta a sinistra. Poco più avanti si arriva alla Sella di (q. 1273 m) sulla dorsale boschiva. Verso destra in pochi minuti si arriva sulla cima ricoperta di faggi della Corona dei Pinci (q. 1293.5 m, h 0.45).
Ritornati alla Sella (q. 1273 m) e seguendo le indicazioni dei cartelli, si tralascia la stradina asfaltata sul crinale e si prende il sentiero che rimane un poco più basso sulla sinistra. Dopo un centinaio di metri s’interseca questa strada, per poi abbandonarla quasi subito e salire a destra, seguendo sempre le indicazioni dei cartelli e i segnavia. Si passa pochi metri sopra le baite di Casone (q. 1284 m) e poco più avanti si arriva ad un incrocio con una strada sterrata. Sotto questo incrocio si stacca il sentiero che imboccheremo al ritorno.
Le destinazioni sono indicate dai soliti cartelli, si prosegue quindi lungo la sterrata. Poco più avanti la si abbandona e si prende il sentiero che sale sulla destra, ormai in vista dell’Alpe di Naccio (q. 1395 m) che in breve si raggiunge. Si sale alla baita più in alto di questo alpe e da qui si traversa a sinistra. Si arriva al promontorio di (q. 1499 m) sormontato da un’alta croce. Si rimonta il pendio erboso soprastante, passando dalla (q. 1597 m).
Qui la dorsale E si spiana ma rimane sempre molto larga e con andamento un poco altalenante si arriva in prossimità del cocuzzolo sommitale. Il sentiero traversa il breve versante S e in pratica si arriva in cima dagli ultimi metri del versante W, senza particolari difficoltà (circa h 2.25 dalla partenza).
Si scende fino all’incrocio indicato nella descrizione salita, che si trova circa 200 m a SW delle baite di Casone. Qui s’imbocca il sentiero segnalato che scende alla cappella della Beata Vergine di Pozzuolo (q. 1181 m). Conviene poi prendere la strada asfaltata sottostante che conduce direttamente a Porera posteggi.
Le immagini della relazione: Corona dei Pinci, possono offrire utili indicazioni.
In prossimità dell’Alpe di Naccio | Immagine ripresa dalla (q. 1499 m), sopra l’Alpe di Naccio | Panorama di vetta, verso NE |
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