Grigna Settentrionale – da Mandello del Lario - 2409 m

Molteplici sono gli itinerari che conducono in vetta alla Grigna Settentrionale (Grignone). Quello proposto qui di seguito, con partenza da Mandello e per la Via del Caminetto al versante W del Grignone, è tra i più lunghi, con il maggiore dislivello e con diversi tratti piuttosto faticosi. Ma è molto vario, interessante, lontano dall’affollamento presente sui sentieri degli altri versanti.
Le uniche difficoltà, seppure molto relative, sono circoscritte alla risalita del caminetto, attrezzato con catene nei passaggi più impegnativi. Dopo aver superato la cresta spartiacque si segue il sentiero classico che si mantiene poco a destra del crestone erboso meridionale, fino a raggiungere il Rifugio Brioschi (q. 2403 m) e dopo pochi metri la vetta.
Ad inizio stagione, il ripido canale che bisogna traversare prima dell’imbocco del Caminetto, potrebbe presentarsi innevato e richiedere l’uso dei ramponi (vedi 2a immagine di dettaglio).
L’itinerario è interamente segnalato. Dalla partenza fino al termine del Caminetto si segue, sempre, il segnavia 15 e lungo la cresta finale il 33.

Da Mandello del Lario bisogna raggiungere Somana e da qui in breve si sale alla contrada di Sonvico. La strada che conduce a quest’ultima località è in salita, quasi rettilinea e si arriva ad un bivio dove sono presenti diversi e ben evidenti cartelli indicatori del CAI. Qui si tralascia la strada che a destra scende brevemente ad un piccolo parcheggio e si prende invece a sinistra la Via Contrada di Sonvico, che dopo pochi metri si trasforma in una piazzetta, dove c’è una bella cappella mariana. I cartelli del CAI che interessano riportano con il segnavia 15: Era, Rif. Bietti, Rif. Brioschi. La maggior parte dei parcheggi presenti nei dintorni sono privati o occupati, tuttavia circa 100 metri prima del bivio, sulla sinistra (salendo), c’è un parcheggio dove si può lasciare l’auto.

Dal bivio sopra citato si prende a sinistra la Via Contrada di Sonvico e dopo la piazzetta con la cappella mariana si imbocca la stradina asfaltata che si restringe sempre più tra le case. Si prosegue per una cinquantina di metri o poco più, fino ad individuare sulla destra una bandierina verde-bianco-verde con il segnavia 15. Si imbocca questa strettoia che ben presto traversa sopra le case, da sinistra verso destra e diventa una bella mulattiera gradinata, segnalata da diversi cartelli con il segnavia 15. Nel prosieguo la mulattiera si inoltra nel bosco e diventa il percorso della “Via Crucis” con le quattordici stazioni che terminano presso il santuario di Santa Maria sopra Olcio (q. 661 m). Da questa chiesa e per buona parte della salita fin sopra Era, nelle zone libere da alberi, si può ammirare la spettacolare parete meridionale del Sasso Cavallo. La mulattiera prosegue in salita per un lungo tratto, fino ad un bivio segnalato dai soliti cartelli. Si prende a destra il segnavia 15 con le solite indicazioni per: Era, Rif. Bietti, Rif. Brioschi. Il percorso all’inizio diventa un poco altalenante, protetto in alcuni tratti da parapetti con corde metalliche, poi sale alle case di Era (q. 888 m). Si attraversa il torrente sopra un ponte e si prosegue a destra su sentiero ben segnalato, nel fitto bosco. Si oltrepassano altre case sparse, tenendo sempre d’occhio il segnavia 15 e più in alto si arriva all’Alpe Cetra (q. 1096 m). Si prosegue nel bosco soprastante poi in una zona con grossi massi, poco a sinistra del letto di un torrente in secca. Si sale a lungo, oltrepassando le facili placche rocciose delle “Termopili” (q. 1507 m). Al disopra di un intaglio roccioso la vegetazione di alto fusto si fa sempre più rada. Si attraversa un canale verso destra e per un ultimo ripido pendio si arriva al Rifugio Bietti-Guzzi (q. 1719 m) ca. h 3,30/4,00
Dal rifugio si segue il sentiero, sempre con il segnavia 15 e numerosi bolli, che sale in direzione SE l’ampio versante W del Grignone. Poco oltre il rifugio si attraversa un canale, segue un tratto un poco altalenante, poi si inizia a salire per un lungo tratto su sentiero ghiaioso un poco faticoso. Verso l’alto la traccia sale ripida verso sinistra, compiendo un percorso a semicerchio. Prima di accedere alla base del Caminetto, come già citato nell’introduzione, bisogna attraversare un canale innevato ad inizio stagione, poi una breve placchetta e quindi si sale nel Caminetto. Inizialmente bisogna superare un breve salto verticale, poi si esce quasi subito dal camino, verso destra, utilizzando un tratto attrezzato con catene. Di seguito si sale per ripido prato con roccette, sempre attrezzate nei passaggi più impegnativi, traversando gradualmente verso destra, fino a scavalcare la cresta meridionale del Grignone. Si prosegue quindi per l’ampio sentiero che si mantiene poco a destra della cresta, fino a raggiungere il Rifugio Brioschi (q. 2403 m) e poi la vetta (q. 2409 m), ca. h 2,30 dal Bietti.

Abbiamo diverse possibilità:
a) Come per la salita.
b) Dalla Via della Ganda, necessari i ramponi ad inizio stagione (sv 25), fino al Rifugio Bogani (q. 1816 m) e da qui con il sentiero (sv 19) che conduce alla Bocchetta di Piancaformia (q. 1802 m). Da questo valico, su traccia segnalata, si scende a confluire nel sentiero (sv 24) che riconduce al Rifugio Bietti-Buzzi. Poi come per l’itinerario di salita si ritorna a Mandello.
c) Come per l’itinerario precedente fino al Rifugio Bogani (q. 1816 m) e da qui con il sentiero (sv 25) fino alla Bocchetta di Prada (q. 1634 m). Poi per il sentiero (sv 17) che scende all’Alpe di Calivazzo e a Mandello.

Se non si hanno al seguito i ramponi e il traverso del canale che precede l’imbocco del Caminetto è innevato, si possono disarrampicare le ripide rocce per una ventina di metri e poi traversarlo più in basso (con le dovute attenzioni).

Immagine ripresa dal Rifugio Bietti-Buzzi	Il traverso innevato e il Caminetto	La parte superiore della Via del Caminetto

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