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Regione: Lombardia (Bergamo)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie Provincia: Bergamo Punto di partenza: Tezzi Alti di Gandellino (q. 969 m) Versante di salita: S Dislivello di salita: 1066 m - Totale: 2132 m Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,30 h Periodo consigliato: primavera - autunno |
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Questa piccola montagna si innalza ripida e rocciosa dalla sponde settentrionali del piccolo Laghetto Spigorel. Grazie al lavoro dell´Associazione del Turismo di Gandellino è possibile raggiungerne la cima lungo un facile, anche se esposto, percorso attrezzato con un cavo metallico, tra roccette e balze erbose, fino alla panoramicissima croce. Per la scelta di questa escursione, consideriamo che la salita alla corna, sebbene priva di difficoltà tecniche e molto agevolata dalla presenza del cavo metallico che ci permette di progredire legati sino alla croce di vetta, sia adatta solamente ad escursionisti esperti, soprattutto non va valutata la discesa in disarrampicata.
Lungo la strada della Val Seriana, giunti a Ponte Nossa, si prende la destra verso Valbondione. Una volta giunti a Gandellino, si scende verso destra per entrare nel piccolo paese e si sale sino alla frazione di Tezzi Alti, ove parcheggiamo nei comodi posteggi in prossimità dei cartelli segnavia.
Dal parcheggio seguiamo le indicazioni per Lago Spigorel e imbocchiamo la comoda mulattiera, oltrepassiamo la fonte di San Carlo (1165 Mt). Giunti ad un secondo bacino idrico, sulle cui pareti sono presenti delle scritte confuse, procediamo dritti e poi al primo bivio subito a destra in direzione Vigna Vaga e Fontanamora. Ad un secondo bivio, andiamo dritti, ignorando il sentiero che sale a sinistra per la Vigna Soliva. Arriviamo ad una zona pic-nic in località Spiazzi dell’Acqua. Qui attraversiamo il torrente Sedornia dinanzi a noi tramite ponticello alla ns dx e seguiamo l’ampio sentiero sulla sponda opposta verso sinistra (verso destra si scenderebbe a Spiazzi di Boario, lungo il sentiero 313) e puntiamo verso la baita più alta che già è ben visibile. Qui giunti, la pendenza diminuisce e dopo aver costeggiato quest´ ultima baita incontriamo un bivio. Teniamo in salita verso destra (indicazioni per il lago Spigorel) e proseguiamo fino ad un successivo bivio al quale deviamo decisamente verso sinistra, abbandonando la mulattiera che proseguirebbe verso il passo Omini e il Sentiero dell’Orso. Risaliamo il bosco e al suo termine attraversiamo una piccola zona prativa al cui centro incontriamo la Baita Bassa di Vigna Vaga (1507 Mt). Poco più avanti si rientra nell’abetaia e torniamo a salire. Terminato il bosco, giungiamo alla Baita di Mezzo di Vigna Vaga (1660 Mt) nelle cui vicinanze si innalzano tre croci di legno, visibili già prima di arrivarci. Qui pieghiamo a dx e sempre seguendo i bolli arriviamo al piccolo laghetto Spigorel, sulla cui sx domina la ns meta. Proseguiamo oltre il lago, che resta alla nostra sinistra. In breve arriviamo alla fine del piccolo laghetto. Qui seguiamo per un brevissimo tratto le indicazioni per Rifugio Mirtillo, abbandonandole quasi subito poiché alla nostra sinistra è ben evidente la Corna di Spigorel. Continuiamo fino portarci sulla linea che scende dallo spigolo Nord-Est della Corna, con percorso libero su balze cespugliose ed erbose, seguendo qualche ometto, fino alla base del suddetto spigolo. Questo si alza deciso e roccioso verso l´alto ed apparentemente invalicabile. Cerchiamo l´attacco del cavo metallico alla sua base ed indossiamo imbrago e set da ferrata. Saliamo la prima parte rocciosa e ben appigliata, con piacevoli passaggi attorno al I+ grado, aiutati dal cavo. Il tracciato sale dritto, per poi spostarsi leggermente verso sinistra e poi riprende dritto. Al termine della parte rocciosa saliamo per balze erbose molto ripide, a tratti con qualche mugo. Più in lato lo spigolo si assottiglia fino a divenire una sottile cresta erbosa con qualche roccia affiorante, ma senza difficoltà e sempre ben assicurati dal cavo che ci porta fino alla croce di metallo della vetta, giungiamo al termine della salita.
Come per la salita, facendo attenzione alla disarrampicata del tratto attrezzato, individuando bene gli appoggi dei piedi. Consiglio uso di guanti lunghi, il cavo, durante la discesa, potrebbe graffiare la pelle.
Meta poco conosciuta, molto piacevole e divertente la sua salita, nel tratto attrezzato. Per chi volesse allungare il giro è possibile poi andare al Rifugio Mirtillo e da lì tornare a chiudere l´anello ricongiugendosi al sentiero dell´andata.
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