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![]() Il Corno dei Tre Signori dalla cresta di accesso, con il versante di salita visto dalla bocchetta |
Regione: Lombardia (Sondrio) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Orientali - Alpi Retiche - Gruppo Ortles Cevedale Provincia: Sondrio Punto di partenza: Passo Gavia (q. 2618 m) Versante di salita: W-S-E Dislivello di salita: 940 m - Totale: 1880 m Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 6,30 h Periodo consigliato: luglio - agosto |
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Bellissima cima che domina il Passo Gavia con la sua mole triangolare. La salita è tutt´altro che banale, anche a causa di alcune frane che (2004) hanno reso molto più difficoltoso l´accesso alla Bocchetta del Corno dei Tre Signori. La risalita del versante S è poi faticosa per gli sfasciumi e i detriti mobili, così come l´accesso alla cresta; questa è invece di roccia relativamente salda e facile.
Dal Passo Gavia si segue la mulattiera che costeggia il lago Bianco sulla destra; al primo tornante la si abbandona per seguire a destra una indicazione per il Rif. Bozzi e risalire un ripido dosso morenico che conduce nella conca al centro del vallone. Si attraversa il pianoro e e si seguono gli abbondanti segnavia bianco rossi fra i massi dei pendii che scendono dall'alta barriera rocciosa sopra la ex Vedretta del Corno dei Tre Signori, tra il Corno dei Tre Signori e il Corno dei Camosci. Seguendo i segni si arriva alla base della parete che deve essere superata direttamente. Il segnavia dell´Alta Via Camuna passa all´incirca per il centro della parete, ma la parte inferiore è molto disagevole per alcune frane recenti (2004). Come alternativa si può salire il canalone all´estrema destra, subito a ridosso del Corno dei Camosci: se di neve lo si risale con piccozza e ramponi (pendenza circa 40-45°) fino allo spartiacque. Altrimenti seguendo i segnavia si raggiunge una corda alla base della parete messa di recente che permette di superare la scomoda placca iniziale, si risale quindi la parete per gradoni rocciosi con terriccio verso sinistra aiutati da una catena, si segue verso sinistra una cengia con catena e quindi un'altra cengia verso destra, sempre attrezzata. Segue un pendio di sfasciumi in parte attrezzato da risalire a zig-zag e quindi una cengia verso sinistra che conduce direttamente alla Bocchetta del Corno dei Tre Signori, da cui è ben visibile la cima e la croce di vetta ancora lontana (q. 3147 m).
Dalla bocchetta si scende verso sinistra per alcuni minuti lungo il sentiero segnato nel vallone Ercavallo, breve tratto con catena su un risalto e si raggiunge la sottostante conca di massi. Si prosegue verso sinistra, a ridosso della cresta, su terreno morenico e nevai seguendo qualche ometto di sassi e puntando verso la barriera rocciosa a sinistra della cima. Si risale un dosso morenico più erto e faticoso per sfasciumi e detriti mobili, poi sempre restando sul lato sinistro della conca si risale la conca di massi seguendo qualche ometto e tracce su ghiaie e sassi. Si deve puntare al canale verticale al centro della parete rocciosa della cresta est che si ha di fronte in alto, restando sempre sul lato sinistro della conca. Si raggiunge faticosamente la base del canale e si risale il ripido canale per rocce rotte e lame rocciose (I+/II), in altro al centro poco sotto la cresta è presente un cordino bianco su uno spuntone, utile per calata in doppia in discesa o assicurazione. Se il canale è innevato conviene seguire quello più largo ma più lungo alla sua destra, in corrispondenza dei resti di un baraccamento della prima guerra mondiale (corda fissa; passi di II). Raggiunta la sommità del canale si devia verso sinistra per una placca inclinata e fessurata con ottimi appigli (I+) e si traversa per una placca liscia inclinata solcata da una fessura da seguire con i piedi (II), alla fine della quale c'è un cordone passato attorno ad un masso, utile per assicurazione in discesa (non lasciarsi impressionare dalla vista della placca che in realtà è assai agevole). Si raggiunge così un forcellino sulla cresta,piuttosto a picco su entrambi i lati, e si segue interamente l'agevole cresta rocciosa larga un paio di metri in lieve salita e a tratti pianeggiante, sebbene con precipizi a destra e sinistra. Si traversa in discesa un breve passaggio di 2 m accedendo ad una cengia sul lato nord e si risale alla cresta che in piano in pochi minuti conduce alla croce di vetta.
Come per la salita, utile una corda da 30 m per assicurarsi in discesa dalla cresta.
Nel complesso una bella salita, ma adatta ad un alpinismo di scoperta e per chi non disdegna sfasciumi e rocce poco salde e creste a picco. Il panorama dalla vetta è splendido sull´Adamello e sull´Ortles-Cevedale, fino alle Pale di San Martino! (Aggiornamento della relazione di Roberto Ciri, salita del 06/09/2009)
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La parete che conduce alla bocchetta | La placca fessurata | La cresta vista dalla cima |
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