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L’itinerario di salita al Monte Sissone |
Regione: Lombardia (Sondrio)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Masino Provincia: Sondrio Punto di partenza: Preda Rossa (q. 1955 m) Versante di salita: S-SE Dislivello di salita: 1900 m - Totale: 3800 m Tempo di salita: 7,30 h - Totale: 13,00 h Periodo consigliato: estate |
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Importante nodo orografico sulla catena principale di confine con la Val Bregaglia. Dalla sua vetta si staccano tre importanti diramazioni. La prima volge in direzione W, verso il Pizzo Badile. La seconda verso N e va a formare la Cima di Rosso, di Vazzeda e il Monte del Forno, quindi termina al sottostante Passo del Muretto, dove inizia il Gruppo del Bernina. La terza si stacca verso SE e culmina nel Monte Disgrazia, la cima più elevata del Gruppo Másino-Bregaglia.
La via normale italiana, dal versante S e per la cresta SE, è lunga, faticosa e con un dislivello notevole, sia che si salga da Preda Rossa, con l’itinerario proposto qui di seguito, sia dalle Valle Cameraccio con un dislivello ancora maggiore, per questo viene salito raramente. La fatica profusa è comunque ricompensata dalla divertente arrampicata sulla cresta SE e dal notevole panorama. Mentre dalla Vadrec del Forno è una meta molto ambita, in particolare nella stagione dello scialpinismo e in abbinamento alla Cima di Rosso.
Provenendo da Morbegno, in località Ardenno si oltrepassa il ponte sul torrente Másino e poco oltre s’imbocca la SP 9 della Val Másino. Si sale fino a Filorera. Da qui, seguendo le indicazioni per Rifugio Ponti, si svolta a destra e dopo 100 m, al termine di un ponte, c’è la colonnina per il pagamento del pedaggio. Poi su strada interamente asfaltata si prosegue fino a Preda Rossa, dove c’è un ampio parcheggio (pernottando al rifugio, viene rilasciato via email e gratuitamente il tagliando da esporre sul cruscotto).
Dal parcheggio, seguendo le indicazioni, ci si inoltra nella piana valliva utilizzando in alcuni tratti passerelle in legno per evitare zone acquitrinose. Poi si sale ripidamente a guadagnare il gradone superiore ed infine, su pendii più adagiati, si arriva al Rifugio Ponti (q. 2559 m. h 2,00 anche meno).
Dal rifugio la salita alla Bocchetta Roma (q. 2850 m) si svolge su massi, pietraie e ovviamente si seguono i segnavia del Sentiero Roma. Con un percorso a semicerchio, da sinistra verso destra, in circa h. 1,00 si arriva a questo valico.
Da qui si scende utilizzando catene e pioli metallici, presenti in alcuni tratti un po’ impegnativi. Giunti alla base, non è fattibile traversare in piano al Bivacco Kima, per la presenza di un profondo avvallamento morenico. Bisogna quindi perdere ancora un centinaio di metri di dislivello e risalire il sentiero posto sulla sommità della morena della destra orografica. In questo modo si arriva al Bivacco Kima (q. 2700 m).
Si prosegue ora quasi in piano fra i blocchi di granito ma con andamento altalenante, in direzione del Passo Cameraccio. Si seguono i segnavia del Sentiero Roma fino all’evidente imbocco del canalone che scende dal versante S del Monte Sissone. Da qui si sale a vista ma sulla sinistra (salendo), cercando il percorso migliore fra blocchi, lastroni e sterminate pietraie viepiù ripide.
Si punta all’evidente sella che si trova sulla cresta SE, a destra del piccolo nevaio presente sotto la parete S. La fatica nel risalire e poi nel ridiscendere questo pendio alto circa 500 metri non è indifferente, ma senza difficoltà. Ad ogni modo, giunti alla sella, inizia il percorso di cresta che è prevalentemente di I° con passaggi di II°. Si arrampica lungo il filo caratterizzato da spuntoni e blocchi di granito, compiendo brevi aggiramenti a destra e sinistra, fino a raggiungere la stretta vetta (q. 3331 m. h 5,30 dal Ponti).
Come per la salita.
NOTA 1
Corda ed imbrago non li avevo al seguito, ma la cresta non è del tutto banale. Spetta al singolo, in base alle proprie esperienze, valutarne la necessità o meno. I ramponi, quelli leggeri in alluminio, potrebbero essere utili in presenza di neve sotto la Bocchetta Roma, ma non li ho utilizzati.
NOTA 2
In merito al dislivello in salita di 1900 m, bisogna tenere conto che per lo scavalcamento della Bocchetta Roma fra andata e ritorno, bisogna affrontare 500 m di dislivello in più. Le ore di salita e discesa sono approssimative, ma ci si può impiegare meno.
All’inizio della cresta SE | Panorama di vetta sulla Cima di Rosso | All’inizio della discesa dalla vetta |
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