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La Cima Centrale del Calvo e i 2 itinerari d’accesso, dalla Cima del Cavrè |
Regione: Lombardia (Sondrio)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Masino Provincia: Sondrio Punto di partenza: Strada per Valle dei Ratti (q. 912 m) Versante di salita: SW-SSW Dislivello di salita: 2121 m - Totale: 4242 m Tempo di salita: 7,15 h - Totale: 12,45 h Periodo consigliato: da metà luglio a fine settembre |
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Il nodo del Calvo è formato da tre cime, la NW (q. 2943 m), la Centrale (q. 2967 m) e la E (q. 2873 m). Si trovano al vertice della Valle dei Ratti, una valle dal lunghissimo accesso ma dal fascino particolare, stupenda, selvaggia, soliva. Immenso è l’anfiteatro alla sua testata, coronato da numerose vette, dal Sasso Manduino ad W, al Pizzo Ligoncio a N, l’unico tremila della valle e il più frequentato, alle Cime del Calvo ad E. Che dire poi di quell’elevato gradone che sorregge questo anfiteatro, solcato da numerosi torrenti che formano alte cascate. Se nei giorni precedenti ci sono state abbondanti precipitazioni, lo spettacolo è assicurato, superbo e fragoroso.
L’ascesa proposta alla Cima Centrale è la via normale dalla Valle dei Ratti. Ma dal Rifugio Volta in poi non esiste alcun sentiero o traccia di avvicinamento, bisogna salire a vista e aggirare le varie costole, salti rocciosi e avvallamenti che si interpongono tra i pascoli attorno al rifugio e l’inizio della larghissima cengia detritica che fascia alla base la cresta SSW della nostra cima. Mentre dal parcheggio fino al Rifugio Volta il sentiero è ben tracciato e segnato con segnavia di colore bianco/rosso. Anche i bivi sono tutti ben segnalati da cartelli metallici nuovi.
La Guida del CAI/TCI del Bonacossa liquida questo itinerario della cresta SSW in modo sbrigativo definendolo elementare. In effetti le poche difficoltà (I+/II°-) sono concentrate nel superamento della cengia obliqua superiore, da sinistra verso destra, che sbuca sulla cresta SSW alquanto a monte di due marcati intagli della cresta stessa. Ma questo tratto non è da sottovalutare, soprattutto nella prima parte. Più che di una cengia vera e propria si tratta di traversi scoscesi, ripidi canaletti e passaggi un po’ esposti, che ad ogni modo con esperienza ed intuizione si superano senza particolari difficoltà. La seconda parte della cengia è più semplice. La cresta finale SSW è larga e facile fino in vetta (I°-/I°).
Eccezionale il panorama, sull’intero Gruppo del Masino, ma non solo.
Da Sorico per chi proviene da Como, o da Colico per chi proviene da Lecco, si prende la Statale 36 dello Spluga. Giunti a Verceia si imbocca la via Via Serto che sale quasi rettilinea per alcune centinaia di metri, fino ad un quadrivio. Qui si imbocca la strada, a pagamento, per Valle dei Ratti (Via Vico). La strada sale con numerosi tornanti, inizialmente asfaltata, poi sterrata con alcuni tratti cementati. Si sale a lungo, fino ad un tornante sinistrorso che funge da piazza di giro, dopo venti metri la strada è infatti sbarrata. Si parcheggia poco prima della curva, ai lati della strada, siamo ad una quota di m 912. Il permesso di accesso sulla strada (€ 5,00 per un giorno, € 10 per due giorni) viene rilasciato dai bar e ristoranti di Verceia. Se si sale presto, il permesso può essere pagato al ritorno, attenzione a non fare i furbi perché ci sono le telecamere che riprendono le auto che salgono.
A destra del tornante si imbocca l’evidente e largo sentiero, poco sopra segnalato da dei cartelli che riportano l’indicazione per Frasnedo. Il sentiero si trasforma ben presto in una larga mulattiera che sale in direzione NE, passa quasi subito dalla località Càsten (q. 975 m) e poi conduce a Frasnedo (q. 1287 m). Dalla cappella che precede questo abitato si può individuare il rifugio che si trova all’estrema destra dell’abitato. Quindi, da questa cappella si sale lungo il sentiero che dopo le prime case si trasforma in una pista che traversa sotto la chiesa e in breve si giunge alla stazione di arrivo della teleferica, trenta metri più avanti c’è il Rifugio Frasnedo (h. 1,00).
Si prosegue sulla larga pista in parte erbosa e in parte sterrata che passa sotto il rifugio, in leggera discesa. Si attraversa un valloncello e poco sotto si arriva alle baite di Corveggia (q. 1221 m). Dopo circa 100 metri semipianeggianti, si trova un vecchio escavatore, evidentemente costava troppo riportarlo a valle e la pista si sdoppia. Il cartello indica di prendere a sinistra e si incomincia a salire. Più avanti, in corrispondenza di un tornante a sinistra, si può scegliere se prendere il sentiero segnalato sulla destra o proseguire a sinistra sulla sterrata. In ogni caso essi convergono poco sopra, dove la pista termina definitivamente. Si prosegue quindi sul sentiero in un rado bosco.
Passando poi da Tabiate (q. 1253 m) ed una fascia boschiva ci si innalza fino ad incontrare un cartello, posto sotto ad un grosso abete, che indica la località Primalpia (q. 1400 mm). Noi proseguiamo, come da indicazioni, sul sentiero di sinistra e si sale a lungo, fino a raggiungere l’alpeggio di Camerà (q. 1792 m), caratterizzato da una bella piana erbosa. Si prosegue a mezzacosta, verso il centro del gradone solcato da cascate. Più avanti si attraversa un piccolo corso d’acqua e poco oltre c’è un bivio segnalato da cartelli. Entrambi i sentieri che da qui dipartono conducono al Rifugio Volta. Quello che sale a sinistra è però più ripido e in pessime condizioni.
È quindi preferibile seguire quello di destra che in breve conduce al guado del torrente principale della valle e poi aggira a destra Il Mot (q. 2074 m). Si prosegue nell’ascesa passando dalla località Val dei Laghi (q. 1900 m), poi si sale a sinistra del torrente, fino a sbucare in un vasto piano con alcune baite. Da qui inizia la traversata verso sinistra e, dopo aver oltrepassato un paio di baite, si arriva finalmente al Rifugio Volta (q. 2212 m, h. 3,15 dal Rif. Frasnedo, totale h. 4,15).
Dal Volta abbiamo almeno 2 itinerari per raggiungere l’inizio della larghissima cengia detritica, da destra verso sinistra, che fascia alla base la cresta SSW della Cima Centrale del Calvo (vedi immagine principale). In ogni caso, come riferimento per l’avvicinamento si tengono d’occhio 2 intagli sul filo della cresta SSW della montagna, ben individuabili anche dal rifugio. Sotto l’intaglio di sinistra inizia la cengia sopra citata.
Itinerario 1 (quello da me seguito in salita).
Dal rifugio si risale il pascolo verso destra e si traversa sotto a delle rocce. Allo scopo di evitare l’attraversamento in piano di un’alta costola rocciosa, si sale poi a sinistra per pendii in parte erbosi e in parte detritici. Quindi ci si abbassa, perdendo circa 60 metri di dislivello, fino a raggiungere una vasta conca di ganda situata sotto il canale che scende dai 2 famosi intagli. Ora ci si innalza sul successivo pendio detritico, fin sotto le rocce verticali della cresta SSW. Volgendo a sinistra, si sale la larghissima cengia detritica per un lungo tratto, senza problemi. Come punto di riferimento per poter accedere alla successiva cengia trasversale da sinistra a destra che conduce sulla cresta SSW, bisogna puntare ad un’enorme nicchia (ben visibile anche da molto lontano) con la volta di rocce rosse, presente sulla parete proprio sotto la vetta. Ben prima di giungere sotto questa nicchia, si arriva alla base di un largo affioramento roccioso levigato, a destra c’è l’inizio della cengia e si offrono 2 possibilità per accedervi:
1) Si superano le rocce levigate per un evidente e facile canaletto centrale (punteggiatura in rosso nella prima immagine di dettaglio), alla sua sommità si traversa a destra e poi si scende sulla cengia per mezzo di un muretto di 3 o 4 metri con limitati appigli per i piedi (II°+), il passo è comunque breve.
2) Si attraversa un nevaietto (utilissimi i ramponi, vedi seconda immagine di dettaglio) e si risale uno stretto e ripido canalino alto circa 6 metri (II°-).
In entrambi i casi si accede alla cengia, che rappresenta il punto chiave dell’intera ascensione. Come già citato nell’introduzione non è una cengia vera e propria, l’importante è salire cercando appena possibile di traversare a destra e non avventurasi troppo sulle rocce di sinistra, dato che poi bisogna ridiscendere sulla cengia. Superando facili canalini e traversi un po’ esposti (qualche ometto di pietre) si accede alla seconda parte della cengia che è decisamente più semplice. Giunti sulla groppa della cresta SSW, qui larghissima e poco inclinata, si sale fra le pietraie fino ad un elementare intaglio di 3 metri. Dopo averlo superato si affronta la parte sommitale della cresta che diventa più ripida, ma facile fino in vetta (h. 2,45/3,00 dal Rifugio Volta, totale h.7,15).
Itinerario 2 (quello da me seguito in discesa).
Dal Rifugio Volta, oppure dalle baite che lo precedono, si traversa a destra per un lungo tratto, aggirando in questo modo le costole rocciose soprastanti. Poi si sale in prossimità del canale che scende dalla conca di ganda situata sotto la larga cengia. Raggiunta questa conca, si prosegue come per l’itinerario 1.
Come per la salita. Dalla vetta al parcheggio prevedere circa h. 5,30
NOTA 1
Per escursionisti molto esperti la corda non è necessaria, utile il caschetto.
I ramponi, anche quelli leggeri in alluminio, sono utilissimi nell’attraversamento del ripido nevaio che precede il canalino di accesso alla cengia. In questo luogo la neve, spesso ghiacciata, è presente fino a stagione inoltrata e in annate particolarmente nevose permane tutto l’anno.
NOTA 2
Il Rifugio Frasnedo è gestito durante l’estate. Tel.: Elda 333 62 66 504 – Martin 331 97 14 350 – Livio 338 44 69 448. Internet: info@rifugiofrasnedo.it – www.rifugiofrasnedo.com
Il Rifugio Volta non è custodito, attualmente è di proprietà del CAI di Novate Mezzola. Generalmente è sempre aperto, ma per maggiori informazioni chiedere ai gestori del Rifugio Frasnedo.
NOTA 3
Ulteriori informazioni o immagini di questa o di altre ascensioni da me effettuate e presenti su vienormali.it, possono essermi richieste all’indirizzo email: vardinellipiero@gmail.com
In salita, sulla larghissima cengia detritica alla base della cresta SSW | Il canalino alto ca. 6 metri di accesso alla cengia che conduce sulla cresta SSW | Panorama di vetta, verso NNW |
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