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L´itinerario dell’intera traversata, in giallo la strada asfaltata che conduce a Coren |
Regione: Lombardia (Como) ![]() Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Camoghè Provincia: Como Punto di partenza: S. Bartolomeo Val Cavargna, località Coren (q. 1393 m) Versante di salita: Vari Dislivello di salita: 1100 m - Totale: 2200 m Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 6,30 h Periodo consigliato: da metà maggio a fine ottobre |
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Panoramicissima traversata di creste, tra le più belle della Val Cavargna, lunga poco più di 3.5 km e piuttosto altalenante. In condizioni normali è abbastanza facile. Da Coren al Monte Tabòr e fino alla Cima Pianchette è di difficoltà E/EE-. Mentre la successiva traversata al Pizzo di Gino è un po´ più impegnativa F per la presenza di tratti esposti, comunque facili.
Da Menaggio sul Lago di Como si segue la strada per Porlezza e Lugano. Poco prima di giungere a Piano Porlezza (frazione di Carlazzo) si prende la deviazione per la Val Cavargna e si sale fino a San Bartolomeo. Al margine E del paese si prende la Via ai Monti, interamente asfaltata e libera al traffico veicolare. Si oltrepassano le località di Vraghez, Ambesello, Serravada, Darnì, Rus di Vora inferiore, superiore e infine, al termine della strada, si arriva a Coren, in aperto pascolo, dove si parcheggia.
Da Coren si segue, sempre, la traccia sporadicamente segnalata che si mantiene costantemente sulla dorsale erbosa che scende quasi rettilinea dal Rifugio Croce di Campo. Giunti al rifugio, si prosegue ancora lungo la dorsale che dopo un breve strappo diventa semipianeggiante. Si prosegue per circa 200 metri su questa costa, poi la si tralascia e si prende una traccia che si stacca sulla destra. Come punto di riferimento dove si inizia a traversare, c’è una piccola presa dell´acqua in cemento che è ben visibile anche da lontano, la traccia vi passa accanto.
Si traversa a lungo, a mezzacosta, il versante SE della Cima Pianchette. La traccia è sempre ben evidente e conduce alla Bocchetta di Sebol (q. 1986 m), alla base della cresta W del Tabòr. Si risale questa cresta erbosa, senza percorso obbligato e in breve si arriva in vetta al Monte Tabòr (q. 2079 m). Si ritorna quindi alla bocchetta sopra citata e si segue fedelmente tutta la cresta altalenante ESE della Cima Pianchette, senza alcuna difficoltà, fino ad arrivare in vetta a questa cima (q. 2158 m). Inizia ora il percorso che richiede un po´ di attenzione. Si prende in discesa il sentiero, segnalato, che rimane una ventina di metri sotto la cresta NW della Cima Pianchette.
Si scende con attenzione un tratto esposto attrezzato con catene e in breve si arriva alla Bocchetta di Piazza Vacchera (q. 2065 m). Il tratto esposto e attrezzato lo si può bypassare seguendo il facile filo della cresta, un pò aereo ma che presenta un unico passaggio di I°. Inizia ora la risalita della cresta ESE del Pizzo di Gino. Invero si segue sempre il sentierino segnalato che si mantiene sotto la cresta e solo in alcuni tratti finali sulla stessa. Si prosegue nell’ascesa prestando attenzione ai tratti un pò esposti, fino ad arrivare sotto l’edificio sommitale, dove la traccia termina. Da qui (segnalazioni) si risale un breve ma ripido pendio erboso che conduce a cavallo della cresta ESE. Si aggira a destra un risalto roccioso e per facili roccette si arriva in vetta al Pizzo di Gino (q. 2245 m).
Dal Pizzo di Gino si scende per la via normale di questa vetta (EE), inizialmente lungo la rocciosetta cresta W che poi diventa un larghissimo pendio erboso. Si scende fino a incrociare il largo sentiero che traversa sotto il versante SW e poi S della montagna e si arriva all’Alpe Piazza Vacchera (q. 1774 m). Seguendo ora la stradina sterrata di servizio a questo alpeggio (che sale da San Nazzaro) si ritorna al Rifugio Croce di Campo e da qui, come per la salita, si ritorna a Coren.
Per chi avesse tempo a disposizione è consigliabile effettuare l’intera traversata di questa catena montuosa delle Prealpi Comasche, raggiungendo anche il Monte Bregagno, vedi relazione: Monte Bregagno - Pizzo di Gino
La prima parte della traversata, da Coren | La seconda parte della traversata, da poco sopra il Rif. Croce di Campo | Lungo la cresta ESE del Pizzo di Gino |
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