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Pizzo di Mezzodì - Madom Gröss - Pizzo Cramosino - 2741 m


Relazione della salita - Cima n° 3409


Via Normale Pizzo di Mezzodì - Madom Gröss - Pizzo Cramosino

Lungo la traversata Pizzo di Mezzodì - Madom Gröss - Pizzo Cramosino
Regione: Estero (EsteroSvizzere

Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Verzasca

Provincia: Estero

Punto di partenza: Sonogno (q. 918 m)

Versante di salita: vari

Dislivello di salita: 2150 m - Totale: 4300 m

Tempo di salita: 9,00 h - Totale: 12,30 h

Periodo consigliato: dai primi di luglio a fine settembre

Punti di appoggio: Capanna Cògnora (q. 1938 m) e Rifugio Costa (q. 1941 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero segnato
Difficoltà:   EE - A - III - F+ (scala difficoltà)
Attrezzatura:
Valutazione:
Libro di vetta: si
Cartografia: CARTA NAZIONALE DELLA SVIZZERA N. 1292 – Maggia, 1272 – Pizzo Campo Tencia, 1273 - Biasca 1:25000
Autore: Piero V.  Profilo di Piero V. - Altre salite dell'autore
Data della salita: 30/06/2020
Data pubblicazione: 17/07/2020
N° di visualizzazioni: 1253
N° voti: 0

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Introduzione:

Entusiasmante percorso di cresta lungo il quale transita il tratto più elevato della Via Alta della Verzasca (VAV), interamente segnalato, dalla partenza a Sonogno all’arrivo a Frasco. Senza le attrezzature sarebbe un itinerario alpinistico abbastanza impegnativo, del tipo PD, ma la presenza di numerose maniglie di ferro e di corde metalliche nei tratti maggiormente impegnativi, in aggiunta ai segnavia, lo rendono accessibile ad ogni buon escursionista che sia però esperto di questi percorsi di creste, aerei e sovente esposti. Il tratto più impegnativo (III°) è l’intaglio tra il Madom Gröss e il Pizzo Cramosino, ma è anch’esso attrezzato con maniglie e fune metallica, per il resto bisogna affrontare qualche passaggio di II° nella risalita del primo torrione e del canale NE del Madom Gröss, numerosi sono i tratti di I°.
Dato il notevole dislivello e sviluppo è consigliabile pernottare all’accogliente Capanna Cògnora. Probabilmente è più agevole compiere la traversata in questo senso, cioè dal Mezzodì al Cramosino, in quanto i tratti più impegnativi vengono affrontati in salita. La corda, per escursionisti esperti non è indispensabile.
Le immagini e le relazioni delle vie normali del: Pizzo di Mezzodì, Madom Gröss e Pizzo Cramosino, possono fornire utili indicazioni.


Accesso:

Dall’autostrada Como - Chiasso – San Gottardo si esce allo svincolo di Bellinzona Sud, dove si imbocca la strada cantonale per Locarno. Si prosegue per un lungo tratto seguendo sempre le indicazioni per Locarno e si arriva alla grande rotonda presente nei pressi dell’aeroporto di Magadino. Qui si prende la prima uscita per Gordola e Valle Verzasca e giunti a Gordola si prende la deviazione che sale nella valle. Si oltrepassa Vogorno, Lavertezzo, Brione Verzasca, Gerra Verzasca, Frasco ed infine si arriva all’ultimo paese della valle, Sonogno. All’entrata dell’abitato c’è un cartello di divieto di transito e sulla destra, un grande parcheggio a pagamento, (10 frs per un giorno più 4 frs per ogni giorno successivo, portare i frs in moneta perché non vengono accettate le banconote).
L’accesso con auto sulla strada dapprima asfaltata e poi sterrata che termina a Cabioi, non è consentito. In deroga, se si prenota alla Capanna Cògnora, è consentito proseguire con l’auto fino ai 2 parcheggi di Cabioi (costo del parcheggio 5 frs). Il primo si trova 200 metri prima delle case, dove parte il sentiero segnalato per la Capanna Cògnora (6 posti auto), il secondo si trova 250 m più avanti, al termine della strada (14 o 15 posti auto).


Descrizione della salita:

Da Sonogno si segue a piedi la strada pianeggiante e asfaltata della Val Vegorness. A Secada (q. 992 m) si attraversa il torrente sopra un ponte e si continua sul versante sinistro orografico della valle. Si oltrepassa il nucleo di case di Vald (q. 1028 m) e più avanti, ora su strada sterrata, ci si approssima alla località Cabioi (q. 1079 m). Circa 200 metri prima di queste case c’è il primo parcheggio per chi si prenota alla capanna e il cartello che indica la partenza del sentiero (da Sonogno al parcheggio prevedere circa 45/50 minuti di cammino). Si abbandona quindi la strada e si imbocca il sentiero segnalato che inizialmente sale a destra di un torrente che poco sopra forma una caratteristica e alta cascata.
Quasi subito si guada il torrente e si sale all’aperto con numerose svolte per un centinaio di metri di dislivello. Si entra quindi in un bosco di faggi e si prosegue in salita fino a giungere sotto una parete rocciosa. Si traversa a destra e si guada di nuovo il torrente in una zona rocciosa attrezzata con catene. Il sentiero sale ora molto ripido, con numerose svolte e impervio. Alcuni tratti sono protetti con corda metallica, ma in condizioni normali non presenta difficoltà. Tuttavia, ciò che caratterizza maggiormente il sentiero sono gli innumerevoli gradini, in parte in legno e in parte in pietra, che lo sorreggono per tutto il suo sviluppo, un lavoro davvero immane. Al termine di questa ripida salita si sbuca sul magnifico pianoro dove sorge la Capanna Cògnora (q. 1938 m, h 3,00 da Sonogno).
Dalla capanna si seguono le indicazioni per Cap. Efra e Rif. Costa. I segnavia di colore bianchi-blu-bianchi della Via Alta della Verzasca risalgono il versante W del Pizzo di Mezzodì aggirando alcune formazioni rocciose e poi entrano nel largo vallone detritico, con resti di neve ad inizio stagione, compreso tra le creste SW e NW della montagna. Si prosegue sulla destra, si risale un evidente canaletto, anch’esso segnalato e si arriva sulla cresta SW. Con percorso evidente si risale brevemente la facile cresta che poi si unisce a quella S e, appoggiando a sinistra del filo di cresta, si guadagna la vetta del Pizzo di Mezzodì senza alcuna difficoltà (q. 2708 m, h 5,30 da Sonogno).
Seguendo i segnavia si scende su sfasciumi l’elementare cresta S del Mezzodì. Superata la Bocchetta di Cramosino (q. 2549 m), si aggira a destra un primo rilievo della cresta che ora diventa la cresta N del Madom Gröss. Si riprende il filo, ora più aereo ma facile, poi si arrampica sul 1° dei due torrioni che caratterizzano questo tratto di cresta. Lo si risale un poco a sinistra del filo, seguendo i segnavia e utilizzando alcune maniglie di ferro, fino sulla cima. La breve discesa avviene a destra del filo di cresta, per mezzo di un ripido sentierino su terreno erboso che richiede attenzione. La salita e discesa del 2° torrione è più corta e anche più semplice.
Si guadagna in questo modo l’intaglio alla base dell’impennata della cresta N del Madom Gröss. Seguendo i segnavia, si aggira a sinistra la cresta (possibilità di incontrare resti di neve su terreno ripido) e si prosegue salendo in obliquo, fino ad entrare in un ripido canale del versante NE della montagna. Si sale più o meno al centro di questo canale che più in alto diviene incassato e, ad inizio stagione, con ripidi scivoli innevati. Questo tratto lo si può evitare a sinistra, seguendo dei bolli blu e arrampicando su terreno abbastanza ripido, poi, dopo aver raggiunto la cresta sulla sinistra, si rientra nel canale utilizzando una provvidenziale corda metallica. Si riprende quindi a salire nel ripido solco del canale, alcuni passaggi sono facilitati dalla presenza di maniglie e si prosegue fino ad arrivare in vetta al Madom Gröss (q. 2741 m, h 8,00 da Sonogno).
Si scende ora dalla larga cresta ESE, poi si risalgono alcuni facili passaggi lungo il filo e con un percorso un po’ altalenante e cercando sempre i segnavia, si arriva all’intaglio di (q. 2615 m), il cosiddetto Passo del Gatto, il tratto più esposto ed impegnativo dell’intera traversata. Prestando le dovute attenzione si scende alla base dell’intaglio utilizzando alcune maniglie di ferro, poi si risale la parete di fronte (III°) aiutandosi con le solite maniglie e con la corda metallica. Superato l’intaglio, un breve saltello permette di risalire sul filo e qui terminano tutte le difficoltà. Si prosegue lungo la cresta che ora diventa la WNW del Pizzo Cramosino, appoggiando sempre un poco a destra del filo, in breve si arriva sull’ultima vetta della traversata (q. 2717.9 m, h 9,00 da Sonogno).


Discesa:

Dalla vetta del Pizzo Cramosino si scende l’elementare e detritico versante S fino al largo pianoro sottostante. Si traversa poi a destra, seguendo i segnavia bianchi-blu-bianchi, se si ha la fortuna di individuarli, dato che sono abbastanza distanziati. In ogni caso il percorso è evidente, bisogna scendere il detritico versante SW della montagna, senza percorso obbligato, aggirando indifferentemente a destra o sinistra un risalto roccioso. Giunti al termine del pendio si traversa in piano in direzione W, senza perdere dislivello, per circa 1000 metri. Se non si ritrovano i segnavia, si traversa a vista, senza difficoltà, fino a raggiungere la base del ripido pendio detritico che sale al Madom Gröss.
Qui si ritrovano i segnavia che scendono in direzione SW. Bisogna fare attenzione a non perdere i segnali che nei pianori sottostanti si trovano sempre sulla destra, un po’ distanziati. Ad ogni modo, dopo aver sceso un facile gradino roccioso e un pendio di ganda, poco sotto si arriva ai ruderi di Laghetto (q. 2050 m) e poi al Rifugio Costa (q. 1941 m). Seguendo i segnali si scende poi alla località A coo der Prenda (q. 1561 m), poi a Sciüres, Sert (q. 1301 m) ed infine si raggiunge il paese di Frasco (q. 885 m, h 12/12.30 da Sonogno).
Per ritornare a Sonogno, distante circa 2 km, si può prendere l’autobus, oppure fare autostop o ritornare a piedi. Se di dispone di 2 auto il problema è risolto, una la si parcheggia a Cabioi, alla partenza del sentiero per la Capanna Cògnora, l’altra a Frasco. Disponendo di una sola auto è ovviamente meglio parcheggiare a Sonogno.
Va precisato che dal Pizzo Cramosino si può anche scendere, su sentiero segnalato, alla Capanna Efra e da qui a Frasco, ma l’itinerario è un po’ più lungo.


Note:

NOTA 1
Tutte le informazioni riguardanti la Capanna Cògnora e il Rifugio Costa sono reperibili sul sito: www.capanneti.ch

NOTA 2
La VIA ALTA DELLA VERZASCA (VAV) è uno straordinario percorso d’alta montagna per escursionisti molto esperti, assai frequentato, interamente segnalato e attrezzato nei tratti maggiormente impegnativi, che percorre il crinale sinistro orografico della valle. In sintesi le tappe della traversata sono le seguenti:
1° giorno. Difficoltà T3, ore 4/5. Partenza dai Monti di Motti 1067 m, oppure dai Monti della Gana 1286 m, oppure da Vogorno 495 m e salita alla Capanna Borgna 1912 m.
2° giorno. Difficoltà T6, ore 8/10. Dalla Capanna Borgna alla Capanna Fümegna 1810 m, passando dal Poncione di Piotta 2439 m, Cima del Picoll 2440 m, Poncione dei Laghetti 2445 m, Poncione del Venn 2477 m.
3° giorno. Difficoltà T5, ore 8. Dalla Capanna Fümegna alla Capanna Efra 2039 m, passando dalla Cima Lunga 2487 m, Cima di Rierna 2461 m, Cima di Gagnone 2518 m.
4° giorno. Difficoltà T6, ore 8/10. Dalla Capanna Efra alla Capanna Cògnora 1938 m, passando dal Pizzo Cramosino 2717.9 m, Madom Gröss 2741 m, Pizzo di Mezzodì 2708 m.
5° giorno. Variante bassa, difficoltà T4, ore 4. Dalla Capanna Cògnora alla Capanna Barone 2172 m, traversando sotto i Pizzi dei Laghetti, Campale e Bedeia. Oppure, variante alta, difficoltà PD, per alpinisti esperti, ore 6. Dalla Capanna Cògnora alla Capanna Barone, passando dal Pizzo dei Laghetti 2443 m, Pizzo Campale 2409 m, Pizzo della Bedeia 2666 m, Cima dell’Uomo 2572 m. In ogni caso, dalla Capanna Barone è quasi d’obbligo raggiungere il Pizzo Barone 2864 m, la cima più elevata della Val Verzasca (la salita esula però dalla VAV), difficoltà EE, ore 2 dalla capanna, itinerario interamente segnalato. La discesa avviene a Sonogno, raggiungibile in circa ore 3,30 dalla Capanna Barone.


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Via Normale Pizzo di Mezzodì - Madom Gröss - Pizzo Cramosino - Le maniglie di ferro, indispensabili in alcuni passaggi
Via Normale Pizzo di Mezzodì - Madom Gröss - Pizzo Cramosino - Il Pizzo di Mezzodì, dalla vetta del 1° torrione
Via Normale Pizzo di Mezzodì - Madom Gröss - Pizzo Cramosino - La parete est dell’intaglio tra il Madom Gröss e il Pizzo Cramosino
Le maniglie di ferro, indispensabili in alcuni passaggi Il Pizzo di Mezzodì, dalla vetta del 1° torrione La parete est dell’intaglio tra il Madom Gröss e il Pizzo Cramosino

Zoom immagini: passare col mouse sopra le immagini per vedere un ingrandimento (attendere il completo caricamento della pagina).

Revisione: relazione rivista e corretta il 19/07/2020 dalla redazione di VieNormali.it

  



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