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Il Madom Gröss da ESE, dalla vetta del Pizzo Cramosino |
Regione: Estero (Estero)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Verzasca Provincia: Estero Punto di partenza: Frasco (q. 885 m) Versante di salita: S Dislivello di salita: 1856 m - Totale: 3712 m Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 9,00 h Periodo consigliato: da metà giugno a metà ottobre |
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Massiccia piramide rocciosa formata da tre creste, la più elevata del versate sinistro orografico della Valle Verzasca. La via normale si svolge dal versante S ed è interamente segnalata dalla partenza alla vetta, non presenta particolari difficoltà, bisogna solamente superare un gradino di 3 metri di I° che richiede un minimo di attenzione se umido come spesso accade ad inizio stagione, per via dei pendii innevati sommitali. Stupendo il panorama di vetta.
Il dislivello in salita, come per tutte le maggiori vette della Valle Verzasca, è prossimo ai 2000 metri ed è quindi da valutare la necessità o meno di pernottare al Rifugio Costa.
Agli escursionisti veramente esperti è consigliabile concatenare il vicino (50 minuti) Pizzo Cramosino per la cresta di collegamento. A circa metà percorso vi è un profondo ed esposto intaglio di III°, comunque attrezzato e in questo senso si affronta il tratto più impegnativo in salita ed è quindi più agevole. Le immagini e la relazione: Pizzo Cramosino, possono fornire utili indicazioni. Vedi anche relazione: Pizzo di Mezzodì - Madom Gröss – Pizzo Cramosino.
Dall’autostrada Como - Chiasso – San Gottardo si esce allo svincolo di Bellinzona Sud, dove si imbocca la strada cantonale per Locarno. Si prosegue per un lungo tratto seguendo sempre le indicazioni per Locarno e si arriva alla grande rotonda presente nei pressi dell’aeroporto di Magadino. Qui si prende la prima uscita per Gordola e Valle Verzasca e giunti a Gordola si prende la deviazione che sale nella valle. Si oltrepassano i paesi di Vogorno, Lavertezzo, Brione Verzasca, Gerra Verzasca e si arriva a Frasco. La chiesa di questo paese si trova sulla strada e di fianco parte il sentiero segnalato da cartelli per A coo der Preda e Rif. Costa. Si può lasciare l’auto nel parcheggio a pagamento presente dopo la chiesa (10 frs per un giorno più 4 frs per ogni giorno successivo, portare i frs in moneta). Oppure, si prosegue per 30 metri oltre la chiesa e si prende a destra una stradina che sale per poco meno di 100 metri, fino ad un bivio segnalato con uno spiazzo erboso verso valle, dove si può parcheggiare liberamente senza obbligo di pagare.
Dal parcheggio senza obbligo di pagare si seguono le indicazioni per A coo der Preda e Rif. Costa, svoltando prima a sinistra e poi subito a destra. Pochi metri più avanti la stradina ancora asfaltata attraversa un corso d’acqua, 10 metri prima di questo guado cementificato si svolta a sinistra, seguendo i segnavia (qui un po’ incerti) e si entra nel bosco. Il sentiero sale ripido e a lungo nel fitto bosco, con numerose svolte e a sinistra del torrente che più in alto si guada.
Poco oltre si arriva alle baite di Sert (q. 1301 m) e poi, in parte all’aperto e in parte nel bosco che ora diventa più rado, si raggiunge Sciüres e A coo der Preda (q. 1561 m), con stupenda vista sull’antistante catena montuosa che va dal Poncione della Marcia, alla Rasiva, al Monte Zucchero e alla Corona di Redorta. Seguendo sempre il sentiero ben evidente e segnalato, si sale in direzione NE fino a raggiungere il dosso erboso su cui sorge il Rifugio Costa (q. 1941 m).
I segnavia, ora di colore bianco-blu-bianco, proseguono sopra il rifugio e conducono ai ruderi di Laghetto (q. 2050 m). Si risale poi una colata di ganda e un breve gradino roccioso fino ad approdare sui pendii superiori, meno ripidi. Il percorso appare evidente anche a vista, ma si seguono ovviamente i segnavia, un po’ distanziati, che si approssimano alla vetta.
Si risale un lungo pendio detritico sotto l’impennata della cresta SW della montagna e giunti al suo culmine, si inizia a traversa a destra, su facili roccette. I segnavia conducono nel canaletto posizionato all’estrema destra, che all’inizio presenta un passaggio di 3 metri di I°, si risale poi senza difficoltà il breve canaletto e si sbuca sul detritico pendio sommitale, largo, elementare ed innevato ad inizio stagione. Appoggiando a destra si ritrovano i segnavia che per l’ultimo tratto della cresta ESE conduco in vetta, senza alcuna difficoltà.
Si offrono 2 possibilità:
a) Come per la salita.
b) Concatenando il Pizzo Cramosino, come citato nell’introduzione.
NOTA 1
Tutte le informazioni riguardanti il Rifugio Costa sono reperibili sul sito: www.capanneti.ch
NOTA 2
Lungo la cresta Madom Gröss – Cramosino, transita un tratto della VIA ALTA DELLA VERZASCA (VAV), uno straordinario percorso d’alta montagna per escursionisti molto esperti, assai frequentato, interamente segnalato e attrezzato nei tratti maggiormente impegnativi, che percorre il crinale sinistro orografico della valle. In sintesi le tappe della traversata sono le seguenti:
1° giorno. Difficoltà T3, ore 4/5. Partenza dai Monti di Motti 1067 m, oppure dai Monti della Gana 1286 m, oppure da Vogorno 495 m e salita alla Capanna Borgna 1912 m.
2° giorno. Difficoltà T6, ore 8/10. Dalla Capanna Borgna alla Capanna Fümegna 1810 m, passando dal Poncione di Piotta 2439 m, Cima del Picoll 2440 m, Poncione dei Laghetti 2445 m, Poncione del Venn 2477 m.
3° giorno. Difficoltà T5, ore 8. Dalla Capanna Fümegna alla Capanna Efra 2039 m, passando dalla Cima Lunga 2487 m, Cima di Rierna 2461 m, Cima di Gagnone 2518 m.
4° giorno. Difficoltà T6, ore 8/10. Dalla Capanna Efra alla Capanna Cògnora 1938 m, passando dal Pizzo Cramosino 2717.9 m, Madom Gröss 2741 m, Pizzo di Mezzodì 2708 m.
5° giorno. Variante bassa, difficoltà T4, ore 4. Dalla Capanna Cògnora alla Capanna Barone 2172 m, traversando sotto i Pizzi dei Laghetti, Campale e Bedeia. Oppure, variante alta, difficoltà PD, per alpinisti esperti, ore 6. Dalla Capanna Cògnora alla Capanna Barone, passando dal Pizzo dei Laghetti 2443 m, Pizzo Campale 2409 m, Pizzo della Bedeia 2666 m, Cima dell’Uomo 2572 m. In ogni caso, dalla Capanna Barone è quasi d’obbligo raggiungere il Pizzo Barone 2864 m, la cima più elevata della Val Verzasca (la salita esula però dalla VAV), difficoltà EE, ore 2 dalla capanna, itinerario interamente segnalato. La discesa avviene a Sonogno, raggiungibile in circa ore 3,30 dalla Capanna Barone.
Immagine ripresa dal Rifugio Costa | All’inizio del versante S del Madom Gröss | Panorama di vetta, verso N |
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