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La Cima di Bri, ripresa dalla Capanna Fümegna |
Regione: Estero (Estero) Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Verzasca Provincia: Estero Punto di partenza: Lavertezzo, località Pian Vaccaresc (q. 650 m) Versante di salita: SE Dislivello di salita: 1900 m - Totale: 3800 m Tempo di salita: 6,00 h - Totale: 12,00 h Periodo consigliato: da metà maggio a metà ottobre |
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Assieme alla Cima Lunga e al maestoso Poncione Rosso fa parte della triade che corona a N la selvaggia e impervia Val Pincascia, laterale della Valle Verzasca. Da SE, dall’Alpe Fümegna, si presenta come un largo trapezio di ripide rocce ed erba, mentre da settentrione, in particolare da NW, precipita con una considerevole parete rocciosa. La Cima di Bri fa parte di quelle montagne che non si lasciano raggiungere tanto facilmente. Il versante SE dove si svolge la via normale, per un escursionista molto esperto non è troppo impegnativo, ma la parte sommitale si presta a diverse interpretazioni di salita, comunque mai banali. A tale riguardo va precisato che la Guida delle Alpi Ticinesi 2 del CAS, valuta l’itinerario da SE di difficoltà EI, escursione particolarmente impegnativa. Con questa sigla - cita testualmente la guida del CAS - si intende la scalata di versanti erbosi molto ripidi ed esposti, con presenza di roccette di I e II grado. Le prese per le mani e gli appoggi per i piedi sono costituiti generalmente da ciuffi d’erba e da rocce che potrebbero essere instabili. La difficoltà globale dell’itinerario può essere paragonata a quella degli itinerari alpinistici del tipo da F a PD. L’itinerario EI si caratterizza comunque nettamente per il particolare terreno.
Inoltre, se effettuata in giornata l´ascesa è lunga e con un dislivello considerevole, va quindi affrontata con un adeguato allenamento. L’itinerario è segnalato fino alla baita di (q. 1978 m) nella conca sotto Fornaa, ma poi il percorso di avvicinamento è abbastanza evidente.
Da segnalare che il suggestivo percorso tra la località Cognera e l’Alpe Fümegna, è caratterizzato dalla presenza di numerose cascate che, assieme al tumultuoso torrente principale, creano un fragore incessante, in particolare se nei giorni precedenti ci sono state abbondanti precipitazioni. Bisogna inoltre affrontare diversi guadi, ma l’unico che potrebbe creare qualche problema è quello sul torrente principale a circa (q. 1450 m), sotto l’Alpe Fümegna.
Essendo la vetta più elevata di questo settore, offre uno straordinario panorama, sulle tre valli di cui si trova al vertice, sulle montagne della regione, ma principalmente è unico sul Poncione Rosso con la sua stupenda parete W a forma di ventaglio.
Dall’autostrada Como - Chiasso – San Gottardo si esce allo svincolo di Bellinzona Sud, dove s´imbocca la strada cantonale per Locarno. Si prosegue per un lungo tratto seguendo le indicazioni per Locarno e si arriva alla grande rotonda presente nei pressi dell’aeroporto di Magadino. Qui si prende la prima uscita per Gordola e Valle Verzasca e giunti a Gordola si prende la deviazione che sale nella valle. Dopo aver superato il paese di Vogorno in breve si arriva a Lavertezzo, dove c’è il famoso e ben visibile Ponte dei Salti. Cento metri prima di questo ponte si svolta a destra e, seguendo le indicazioni dei cartelli per Verzolo (Verzöö sulla CNS), si prosegue sulla strada asfaltata, tranne gli ultimi 200 metri, che termina a (q. 650 m) esattamente sotto la località Cognera. Parcheggi limitati.
Il cartello presente al termine della strada, dove si parcheggia, riporta Pian Vaccaresc (q. 650 m), ma qui di pianeggiante c’è ben poco, la valle è una gola incassata. Ad ogni modo, seguendo le indicazioni dei cartelli che tra l’altro riportano le indicazioni per Cognera e Alpe Fümegna, si risalgono le belle gradinate che con diverse svolte conducono alle baite di Cognera (q. 758 m). Si prosegue poi sul sentiero semipianeggiante che taglia il ripido costone della montagna in direzione NNE e, dopo aver oltrepassato Cognera di dentro (q. 790 m), più avanti si arriva alla località Forno (q. 824 m). Si attraversa poi sopra un ponte l’impetuoso torrente che scende dalla Val d’Agro e si entra in Val Pincascia.
Con salita regolare, dentro e fuori da numerose vallette, si passa dalla baita di (q. 1155 m) di fronte alla località Pincascia. Ai bivi che si incontrano si seguono sempre le indicazioni per Alpe o Capanna Fümegna. Nel prosieguo il sentiero inizia a prendere quota, rimanendo però ancora sul fondovalle. Più avanti si attraversa il torrente principale, con il rischio di bagnarsi i piedi se c’è molta acqua. Con ascesa ora più ripida si arriva finalmente all’Alpe Fümegna inferiore (q. 1627 m), dove si esce definitivamente dal bosco. Seguendo il sentiero segnalato si attraversa un piccolo torrente e si risale un ripido pendio erboso, sbarrato in alto da una fascia rocciosa che si aggira a sinistra, con un traverso un po’ impervio.
Si prosegue poi nella salita fino a raggiungere l’Alpe Fümegna superiore, dove c’è la capanna omonima (q. 1810 m, h. 3.30 dalla partenza). Tralasciando ora le segnalazioni dei vari cartelli, si segue la traccia con segnavia bianchi-azzurri-bianchi, che sale alle spalle dell’alpe. Si traversa poi a sinistra guadando due rami del torrente e si prosegue per aperto pascolo, in direzione N, fino alla baita di (q. 1978 m), nella conca sotto Fornaa. Qui s´imbocca una traccia, non segnalata ma evidente, che traversa pianeggiante in direzione WSW, aggirando in questo modo la fascia di rocce della Cima Lunga che precipita su Fornaa.
Si prosegue nella traversata, fino poco prima della (q. 2006 m) del Cantone di Cuneggio, poi si risalgono pendii erbosi con fastidiosi cespugli di rododendri e ginepri, aggirando le rocce, in direzione della vetta (l’itinerario da me seguito in discesa). È possibile prendere quota anche molto prima della citata (q. 2006 m), risalendo un largo ed evidente conoide erboso che termina contro delle rocce e poi traversare a lungo verso sinistra (l’itinerario da me seguito in salita, che è meno faticoso del precedente, dato che non ci sono cespugli, sebbene il breve aggiramento a sinistra delle rocce citate sia un po’ ripido).
Ad ogni modo, bisogna poi raggiungere il pendio erboso che si trova sopra la verticale di una vasta colata di detriti, ben visibile anche nell’immagine principale. Qui giunti, si aggira a sinistra un caratteristico scoglio roccioso e su balze erbose sempre più ripide, ma facili, si sale per un buon tratto in linea quasi retta e si arriva sotto le rocce della cresta SW. Con percorso evidente si prosegue sulla destra fino ad individuare una rampa trasversale di placche gradinate che nel finale presentano però un passaggio di II+
Quindi, prima che queste placche gradinate inizino, si sale al disopra di esse, da sinistra verso destra, su cenge oblique in parte erbose e in parte rocciose, esposte in alcuni tratti. Quando la cengia diventa troppo stretta, scompare o la logica lo richiede, si risale qualche breve saltello e si guadagna la cengia superiore. Nel caso il saltello risultasse impegnativo, si retrocede alcuni metri e si individua quello più facile, fino ad arrivare sotto le rocce verticali dell’ultimo tratto della cresta SW. Si prosegue traversando ancora su di una cengia in obliquo verso destra, fino a sbucare direttamente in vetta (h. 6.00 dalla partenza).
Come per la salita.
NOTA 1
Tutte le informazioni riguardanti la Capanna Fümegna sono reperibili sul sito: www.capanneti.ch
NOTA 2
Sul sito hikr.org sono presenti 2 relazioni con interessanti foto che riguardano l’ascesa dal versante SE della Cima di Bri. In una delle relazioni i partecipanti sono saliti dalla ripida rampa trasversale (ben individuabile durante l´ascesa) di placche gradinate che nel finale presentano un passaggio di II+, che hanno poi disceso in corda doppia. Nell’altra relazione, dal versante SE l´autore ha raggiunto l’ultimo tratto della cresta SW per la quale è salito in vetta. Ma non sono riuscito ad individuare questo percorso.
La via che ho scelto si sviluppa sulle cengette erbose e rocciose, a tratti esposte, che si trovano a metà strada tra le due relazioni citate. Ecco perché nell’introduzione ho riportato che la parte sommitale si presta a diverse interpretazioni di salita.
La corda l´avevo al seguito ma non l´ho utilizzata, meglio comunque averla.
Nella parte sommitale è importante erigere piccoli ometti di pietre, nei punti i cui si affrontano i salti tra una cengia e l’altra, molto utili in discesa.
NOTA 3
Le immagini della relazione: Cima Lunga, possono fornire utili indicazioni.
| In salita, sopra la rampa trasversale di placche gradinate | In salita, sulla cengia in parte erbosa e in parte rocciosa del tratto sommitale | Lo stupendo panorama di vetta sul Poncione Rosso |
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