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La via di salita |
Regione: Veneto (Vicenza)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Venete - Gruppo Piccole Dolomiti Provincia: Vicenza Punto di partenza: Passo di Campogrosso (1460 m) Versante di salita: N Dislivello di salita: 500 m - Totale: 1000 m Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,30 h Periodo consigliato: inverno |
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Il Vajo dal Cengio è il canalone centrale e diretto che sale alla Cima Centrale del Fumante (Carega). E' un itinerario invernale di ghiaccio molto frequentato per le difficoltà non eccessive, le pendenze medie e lo spettacolare scenario in cui è inserito.
Il Passo di Campogrosso si raggiunge in macchina uscendo dall'autostrada Milano-Venezia a Montecchio (VI) e seguendo le indicazioni per Valdagno e poi per Recoaro; da quest'ultimo poi seguendo una strada a tornanti con indicazione Campogrosso.
Dal parcheggio del rifugio, sul passo, seguire la strada afaltata per un centinaio di metri, aggirare il dosso erboso e seguire lo steccato con filo spinato fino a prendere il sentiero principale che si inoltra nel bosco. Qui è bene calzare i ramponi. Seguire il sentiero lungamente fino al cospetto del Piazzale SUCAI, al cospetto delle guglie del Fumante. Andare a destra lungo il sentiero che prosegue verso la Sella dei Cotorni e svoltare poi a sinistra in ripida salita nell'impluvio principale (se non c'è neve è possibile salire fino alla base della prima guglia, la GEI e passare nella galleria alla sua destra per sbucare più in alto e traversare a destra), portarsi al primo canale a destra dell'ampio vallone del Giaron dea Scala, che sale sotto l'aguzza Guglia Cesareo (ore 1,15 - 1,30 dal parcheggio) .
Salire nel canalone le cui condizioni sono assai variabili. Al nostro passaggio era interamente ricoperto di neve gelata, il che permetteva di mantenersi leggermente sulla destra ed evitare il solco principale ghiacciato. Il vajo sale con pendenza di 45° costante e, se secco, presenta a metà un primo salto di II. Il tratto chiave è uno sbarramento di macigni che al nostro passaggio era quasi completamente ricoperto (60° e II) ma che in periodi secchi è un tratto di 20 m di III-. Poco oltre si esce su un piccolo intaglio poco sotto la Cima Centrale (ore 1,30 dall'attacco, 200 m circa).
Salire alcuni metri a sinistra, scavalcare la cresta andando verso i risalti a destra e scendere per una stretta cornice su roccia rotta (tratto molto esposto), poi proseguire sul filo della cresta fino ad un dente che può essere aggirato sia a destra che a sinistra (dipende dall'innevamento). Subito dopo scendere a sinistra per il ripido Giaron dea Scala fino al sentiero di andata (300 m; pendenza tra i 40° e i 45°).
Esiste anche la possibilità di traversare a destra, lungo il sentiero delle creste dell'Obante, aggirare il Castello degli Angeli e scendere per il Prà degli Angeli. Difficoltà simili all'altra discesa.
Piccozze e ramponi obbligatori, eventuale mezza corda per il tratto dello sbarramento e per i tratti esposti della discesa. Pericolo di caduta sassi lungo tutta l'ascensione.
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