|
|
|
Il Monte Motta di Scais da ENE, dal Dosso Giumella |
Regione: Lombardia (Sondrio)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie Provincia: Sondrio Punto di partenza: Agneda (q. 1228 m) Versante di salita: E Dislivello di salita: 1226 m - Totale: 2452 m Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 6,30 h Periodo consigliato: settembre - ottobre |
|
||||||||||||||||||||||||||
|
||||
Massiccia montagna, dai ripidi fianchi erbosi. Si trova al centro di diverse valli ed è quindi un ottimo punto panoramico, in particolare sulla catena Pizzo del Diavolo di Tenda - Pizzo del Salto - Pizzo Gro - Cima Soliva e sui colossi orobici, fino alla bella piramide del Pizzo di Rodes. Di norma viene salito da E, dove si svolge anche l’itinerario sci alpinistico. Questo versante è interamente erboso, con brevi risalti rocciosi e non presenta particolari difficoltà. Tuttavia, i pendii sommitali sono abbastanza ripidi ed in particolare in presenza di erba secca e scivolosa, richiedono attenzione.
Provenendo da Morbegno, al termine della tangenziale di Sondrio si prende la strada per Piateda e poi si sale a Piateda Alta, Pam, Previsdomini, Vedello ed infine Agneda. Da quest’ultima località si prosegue lungo la stradina, ora sterrata, che s’inoltra nella piana del Torrente Caronno, per circa 600 m, fino al parcheggio di un’area picnic. Da qui in avanti vige il divieto di transito per i veicoli non autorizzati. Invero, acquistando il permesso presso il Bar Luna o il Bar Centro di Piateda (euro 5,00) si potrebbe proseguire lungo la sterrata fino ad un parcheggio presente a circa (q. 1450 m) in prossimità della corona della diga del Lago di Scais. Tuttavia, questo tratto di strada, se lo si percorre con l’auto, richiede attenzione dato che è ripido, con in fondo sconnesso ed inoltre presenta un paio di tornanti molto stretti.
Dal parcheggio dell’area picnic ci s’incammina lungo la stradina sterrata. Il percorso inizialmente è quasi pianeggiante, poi sotto la diga diventa più ripido, si superano diversi tornanti e si traversa alti sopra la sponda occidentale del Lago di Scais. La sterrata prosegue lungo la Val Vedello con i segnavia della GVO, si oltrepassa una tettoia metallica che rappresenta l’ex partenza della funicolare che portava alle miniere di uranio nella vallata antistante e poco più avanti si arriva ad un tornante destrorso, dietro il quale si trova la Baita Cornascio (q. 1599 m).
Si prosegue lungo la pista e si affronta il successivo tornante sinistrorso, circa 80 metri dopo questa curva, in prossimità di una macchia di larici, si abbandona la pista e si imbocca a destra un sentiero non segnalato ma evidente, che traversa in obliquo in direzione N e conduce alla Baita Grasso (q. 1742 m). A sinistra di questa baita dipartono alcuni sentierini, uno con andamento quasi pianeggiante che conduce alla Baita Zocco, noi scegliamo invece quello che sale di traverso e aggira un salto di rocce.
Si prosegue poi per gli ampi prati soprastanti, senza traccia e con un poco di fatica a causa dell’erba soffice che rende il piede malfermo. Il percorso è evidente, si sale quasi in linea retta, fino a raggiungere i ripidi pendii sommitali. Anche qui inizialmente si sale ancora in linea retta. Poi, prestando attenzione all’erba secca scivolosa, si obliqua verso destra e si raggiunge una specie di trincerone che taglia trasversalmente il pendio, una cinquantina di metri sotto la vetta. Traversando ancora verso destra si arriva in prossimità di un massiccio omino di pietre, sulla dorsale NE, seguendo la quale in breve si arriva sulla cima.
Come per la salita.
Ultime 20 scalate...
Elenco delle scalate... |
||