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Via di salita lungo vista dal Rif. C. Libera |
Regione: Trentino Alto Adige (Bolzano)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Pan di Zucchero Provincia: Bolzano Punto di partenza: Parcheggio ponte presso Hochfirst, lungo la strada per il P.so Rombo (q. 1780 m) - Val Passiria Versante di salita: SW-SE Dislivello di salita: 1710 m - Totale: 3420 m Tempo di salita: 6,45 h - Totale: 12,00 h Periodo consigliato: luglio - settembre |
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Evidente elevazione che insieme alla Cima di Malavalle e la relativa cresta di collegamento racchiude la parte alta del ghiacciaio di Malavalle. Cima obbligata per la salita del Pan di Zucchero dal S, dato che ne costituisce il punto di accesso.
Dal parcheggio presso il ponte seguire la strada sterrata con segnavia n. 30 verso la Malga Tumulo (Timmls Alm, 30 min), attraversare il torrente su un ponte di legno e seguire il sentiero ben segnato che sale più ripidamente per un primo risalto. Ad un bivio con cartello proseguire a sinistra, in direzione del Lago Nero (Schwarzsee), alternando tratti più ripidi ad altri più pianeggianti. Raggiunta una piccola casera chiusa proseguire dritti per un altro risalto sopra il quale si trova il bel Lago Nero, il sentiero lo costeggia lungo la sponda sinistra e risale ad un bel pianoro acquitrinoso con abbondanti fioriture di piumini. Si attraversa una piatta distesa di sassi che dà accesso ad una morena ripida e faticosa, ma con sentiero ben tracciato ed abbondantemente segnato. Giunti ad un pianoro con numerosi segnavia (3 h) seguire quelli di destra risalendo il resto della morena, in direzione della ben visibile Forcella di Croda Nera. Con un ultimo strappo di salita per neve o ghiaccio si sale alla forcella (3059 m, 3,30 h dal p.p.). Da qui inizia il vasto ghiacciaio di Malavalle, scendere brevemente verso sinistra traversandolo con una lunga linea inizialmente in piano sul lato sinistro, passando in vista della seraccata che scende a sinistra dalla Croda Nera di Malavalle, e seguendo la traccia e delle paline segnaletiche arancioni si percorre tutto il ghiacciaio, facendo attenzione a stretti crepacci disposti inizialmente lungo il senso di marcia, fino a risalire un pendio che porta alla parte superiore del ghiacciaio. Si incontrano alcuni profondi crepacci larghi circa 1 m che si superano perpendicolarmente su ponti di neve e si continua con un arco verso sinistra che segue dei lunghi crepacci ad arco lungo il bordo. Seguendo le paline segnaletiche e la traccia si aggira un'altra zona crepacciata e si scende per un pendio ghiacciato (30°) con molti crepacci sulla destra che porta sotto al Rif. Cima Libera, al confine fra ghiacciaio e pendio roccioso. Si risale per il pendio per ripida traccia ed in breve si giunge al rifugio (5,15 h).
Dal rifugio seguire subito a destra le traccia ben segnata da ometti e segnavia che attraversa gli sfasciumi rocciosi dello sperone sotto cui è costruito il rifugio stesso e che conduce ad una cresta rocciosa in saliscendi che porta verso la cresta SE della C. del Prete. Il percorso non presenta difficoltà essendo su un sentierino ben tracciato e segnato su cresta alquanto larga, sebbene con alcuni tratti più ripidi e con qualche roccia da scavalcare. (Eventualmente, se non si passa per il rifugio, raggiunto il bordo del ghiacciaio laddove si scenderebbe per poi risalire al rifugio, risalire verso sinistra tutto il dosso nevoso fino a raggiungere il pendio di rocce che scendono dalla cresta, risalirlo per evidente traccia e raggiungere la cresta.) Dopo il primo tratto di scarsa pendenza la cresta diviene un po' più ripida e con qualche passo di I grado fra le rocce, fino ad un ometto di pietre dove la roccia diviene più chiara. Da questo punto la cresta rocciosa si fa più ripida e seguendo il segnavia rosso ora più sbiadito, ma sempre presente, si superano vari roccioni (I), fino ad un punto in cui la salita è sbarrata al centro da una paretina. Qui non deviare a sinistra dove sembra più accessibile l'aggiramento della parete, ma risalire a destra della stessa (segni rossi molto sbiaditi) per un ripido diedro-canale con un grosso spuntone al centro (10m, II, esposto in discesa) oltre il quale si prosegue per roccioni (I) e il percorso torna evidente. Si raggiunge così una ripida placca inclinata a sinistra della cresta, attrezzata con cavo metallico (20 m) e pioli di ferro, con varie fessure e buchi utili come appoggi. Al termine della placca risale per un'altra placca molto fessurata e più appoggiata ed agevole e per breve traccia si guadagna il pianoro sommitale con la croce di vetta (1,30 h dal rifugio).
Come per la salita; se non si desidera tornare al rifugio, prima di iniziare il tratto più pianeggiante della cresta si può scendere verso destra per evidente traccia che raggiunge poco sotto il ghiacciaio su un dosso nevoso, e seguendone la larga cresta si raggiunge la traccia di discesa attraverso il ghiacciaio, in prossimità dell'ultima palina segnaletica prima del rifugio.
Salita che richiede un lungo accesso da valle e una traversata del ghiacciaio di Malavalle discretamente lunga per arrivare al rifugio o all'attacco della salita. Il percorso si svolge su cresta rocciosa ben segnata, ma con tratti ripidi e passaggi di I e II grado che richiedono attenzione in discesa, risultando un po' esposti. Ampio panorama sui ghiacciai sottostanti e le cime vicine, in particolare la cresta SE di salita al Pan di Zucchero. L'attraversamento del ghiacciaio di Malavalle è piuttosto lungo e richiede la progressione in cordata, seguire le paline di segnalazione, data la presenza di numerosi crepacci e oggettivi problemi di orientamento in caso di nuvole basse e traccia non evidente, soprattutto nei tratti di ghiaccio scoperto. Per arrivare al rifugio considerare come tempo necessario 5-6 h.
Tratto finale della cresta | Vista sul Gh. Malavalle dalla cima | Croce di vetta |
Guarda la panoramica dalla cima: Ultime 20 scalate... Elenco delle scalate... |
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