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La via |
Regione: Veneto (Padova) ![]() Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Venete - Gruppo Monti Lessini Provincia: Padova Punto di partenza: Teolo (q. 175 m) Versante di salita: E Dislivello di salita: 150 m - Totale: 300 m Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 5,30 h Periodo consigliato: tutto l'anno |
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La Direttissima è la via più lunga, insieme alla Cresta, del Rocca Pendice e sbuca direttamente sulla terrazza tra le rovine del Castello di Speronella. La via ha una lunga storia alpinistica: il primo tentativo venne effettuato da Emilio Comici nell'estate del 1940, insieme ad amici, e superò la prima difficile placca strapiombante che oggi porta il suo nome. Si ripromise di tornare per terminare l'itinerario ma in ottobre morì cadendo in una falesia a Selva di Val Gardena. La via venne quindi terminata da Antonio Bettella, principale promotore della scuola di alpinismo di Padova e medaglia d'oro al merito sportivo nel 1942, R. Morten e A. Bianchini sempre nel 1940. La via ricevette la visita di numerosi alpinisti importanti nel corso degli anni, tra cui Gino Soldà che tracciò una variante diretta e difficile sulla placca del primo tiro oggi chiamata Schranzhofer. Oggi è purtroppo una via semi-abbandonata e per questo molto impegnativa che però meriterebbe di essere maggiormente conosciuta ed apprezzata per la sua linea logica ed esemplare.
l punto di partenza è il paese di Teolo che è raggiungibile dalla A13 uscendo a Terme Euganee e poi proseguendo e superando Torreglia e Castelnuovo che dalla A31 uscendo ad Agugliaro e svoltando a sinistra all´incrocio di Vo. Dal centro del paese salire al cimitero dove si può parcheggiare (o nelle vicinanze). Dal parcheggio imboccare la strada sterrata sovente melmosa che si addentra nel bosco fino ad un bivio. Imboccare il sentiero che scende e raggiungere un masso con fix (la Palestrina). Proseguire per la traccia bassa a sinistra fino a giungere al cospetto della parete est, raggiungerla ed attaccare a destra di un caratteristico blocco triangolare, lungo i fix appena a destra di "Comici diretta" (scritta "Comici" in rosso molto sbiadita, la diretta è più difficile; 15 min. dal parcheggio).
Per tiri di corda:
L1: Salire la placca fessurata con piccoli appigli fino allo strapiombo che si supera direttamente (tratto con chiodatura lunga) per continuare poi lungo la rigola che incide la placca fino alla cengia di sosta (18 m; VI+ e pp. VII; chiodatura a fix).
L2: Traversare qualche metro a destra sulla cengia fino ad un diedro strapiombante da cui penzola un cordino consunto, vincerlo e uscire a destra su lame più facili fino al grande diedro scuro e strapiombante (ch. con cordino). Salire il diedro molto difficile fino ad un gradino dove si interrompe, ignorare il proseguimento del diedro ed uscire a destra in placca per 5 m fino al minuscolo terrazzo di sosta (32 m; VI e A0/A1 o VII/VII+; tiro completamente chiodato con vecchi chiodi normali).
L3: Obliquare a sinistra ignorando il cordone più a sinistra in placca e continuare lungo il pilastrino sovrastante fino ad un gradino. Proseguire verso sinistra lungo una svasatura che diventa diedro fino ad uscire sulla grande cengia superiore (40 m; V sostenuto; tiro chiodato con alcuni chiodi normali e reso viscido dal muschio).
L4: Traversare tutta la cengia verso sinistra fino a sostare alla base di un altro grande diedro a gradoni (30 m; sosta comune con le vie Bianchini e Carugati).
L5: Vincere un primo blocco nel diedro per la fessura a sinistra e poi scalare la difficile strombatura sovrastante (V+ atletico). Proseguire per la fessura un po´ più facile e raggiungere un terrazzino (30 m; V+; tiro attrezzato con resinati).
L6: Per facili rocce appoggiate raggiungere la terrazza del castello, in vetta al Pendice (20 m; III).
Attraversare tutto il terrazzo davanti al castello seguendo le tracce di sentiero, passare in un varco del muro, scendere una scaletta e per un tratto di rocce attrezzate, sempre lungo la cresta, raggiungere un intaglio. Per ripido sentiero passare sotto la falesia delle "Numerate" e scendere fino al primo bivio dell´avvicinamento, 30 minuti dalla cima.
L'itinerario presenta una chiodatura mista: solida a fix sul primo tiro, a chiodi normali abbondante nel secondo tiro, con rari chiodi nel terzo e resinati negli ultimi due; tutte le soste sono su ottimi fix o resinati. Tutta la via è sporca di muschio e lichene a causa delle ormai rare ripetizioni e, se bagnata, risulta irripetibile.
Per la ripetizione portare circa 15 rinvii, Camalot da 0.5 a 2, 2-3 chiodi a lama e cordini per allungare le protezioni.
ATTENZIONE: DA MARZO A GIUGNO LA VIA E' INTERDETTA PER LA PROTEZIONE DEL FALCO PELLEGRINO.
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