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Punta di Santo Stefano - 2697 m


Relazione della salita - Cima n° 3342


Via Normale Punta di Santo Stefano

Sulla cresta SSW della Punta di Santo Stefano
Regione: Lombardia (SondrioItaliane

Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie

Provincia: Sondrio

Punto di partenza: Rifugio Alpini di Piateda, Alle Piane (q. 1530 m)

Versante di salita: SSW

Dislivello di salita: 1167 m - Totale: 2334 m

Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 7,00 h

Periodo consigliato: da metà giugno a metà ottobre

Punti di appoggio: Rifugio Alpini di Piateda (q. 1530 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia e roccette, passaggi su roccia
Difficoltà:   EE - A - I - F (scala difficoltà)
Attrezzatura:
Valutazione:
Libro di vetta: no
Cartografia: KOMPASS N. 104 – Alpi Orobie Bergamasche 1:50000
Autore: Piero V.  Profilo di Piero V. - Altre salite dell'autore
Data della salita: 12/10/2019
Data pubblicazione: 15/10/2019
N° di visualizzazioni: 4223
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Introduzione:

Dal versante meridionale appare con una bella cupola in parte rocciosa e in parte erbosa, da nord assume invece forme più slanciate. È la prima elevazione della catena che si stacca dal Pizzo di Rodes verso NE e racchiude da S il bel vallone che ospita il Lago di Sopra, il Lago di Mezzo e il Lago di Santo Stefano. La via normale si svolge dalla Bocchetta di Reguzzo e per la cresta SSW che è aerea ma facile, in un misto di erba e roccette. Bel panorama, seppure inferiore a quello del vicino e più elevato Pizzo di Rodes, impreziosito comunque dalla spettacolare visione su quest’ultimo.


Accesso:

Provenendo da Morbegno, al termine della tangenziale di Sondrio si prende la strada per Piateda e seguendo i cartelli si sale a Piateda Alta, Pam e Previsdomini. Giunti ad un incrocio, si tralascia la strada a destra per Vedello, Agneda e Ambria e si prosegue a sinistra per Piateda Alta, Gaggio, Le Piane 12 km. Si oltrepassa la bella chiesa di Piateda Alta e dopo alcuni tornanti si arriva alla località Dosso del Sole, dove ad un bivio si prende a sinistra per Le Piane. La strada diventa poi sterrata e per potervi accedere bisogna munirsi di permesso presso il Bar Luna o il Bar Centro di Piateda (€ 5,00). Ad ogni modo, si prosegue lungo la stradina con diversi tornanti giungendo infine alle case della località Le Piane. Poco più avanti, ad un tornante sinistrorso, si tralascia la deviazione a destra per Lemmarsc (Legnomarcio) e si sale fino alla larga distesa prativa e al piazzale di fronte al Rifugio Alpini di Piateda, dove si parcheggia.


Descrizione della salita:

Dal piazzale antistante il rifugio si imbocca una carrareccia che si alza per prati in direzione SE. Il cartello posto al suo inizio riporta tra le altre destinazioni: Bocchetta di Santo Stefano 4.00, invero ci si impiega h. 3.30 per giungere in vetta alla Punta di Santo Stefano, con un passo decisamente normale. Più avanti la pista si trasforma in una mulattiera che entra nel bosco con un percorso un poco altalenante. Poi, dopo una breve discesa, esce di nuovo all’aperto. Si affronta ora un tratto in lieve discesa sopra una lunghissima passerella in legno, che permette di evitare una zona acquitrinosa e al suo termine si attraversa il torrente Serio sopra un ponticello in legno.
Appena dopo il ponticello, a sinistra c’è l’Alpe Armisola (q. 1627 m), ma i cartelli indicano di svoltare a destra, per Piateda di Sotto e Pizzo di Rodes. Inizialmente il percorso è pianeggiante e su terreno un po’ alluvionale, si passa di fianco ad un grosso masso erratico, poi il sentiero inizia a salire nel rado bosco. I segnavia sono sbiaditi e spesso distanziati, ma la traccia è abbastanza evidente. Si arriva poi in una specie di radura dove le tracce diventano un po’ confuse e i segnavia molto sbiaditi, ma se si presta un poco di attenzione si individua quella che svolta decisamente a sinistra e inizia a salire sempre nel rado bosco, diventando subito ben marcata.
In questo tratto il sentiero è abbastanza ripido e anche un po’ incassato nel terreno sassoso, bisogna quindi prestare attenzione a non scivolare, soprattutto in discesa. Dopo aver risalito il bosco con diverse svolte si esce all’aperto e di fronte, un poco sulla destra e ad una distanza di circa 50 metri, si può già individuare il tetto della Baita Piateda di Sotto (q. 1796 m), che si trova sotto ad una rupe. Con breve percorso pianeggiante e dopo aver attraversato un ramo del torrente, si arriva quindi a questa baita isolata. La traccia prosegue pianeggiante alla sua destra, allo scopo di aggirare la rupe soprastante, poi continua in leggera salita.
Circa 130 metri dopo la baita, il sentiero svolta a sinistra e risale a lungo un ripido dosso con arbusti e radi larici. Al termine di questo rado bosco, dopo un traverso a sinistra, si arriva ad un bivio segnalato da un cartello in legno. Qui si abbandona la traccia pianeggiante a sinistra per il Rifugio Gino e Massimo e si prosegue a destra, in salita sul dosso erboso. Seguendo la traccia che è sempre abbastanza evidente e i segnavia, si risalgono i lunghi dossi del pascolo, sempre in direzione SE. Più in alto, sulla sinistra appare la bella piramide regolare della Punta di Santo Stefano, mentre a destra sono ben evidenti i possenti contrafforti N del Pizzo di Rodes che nascondono la vetta.
Il percorso diventa ora ben individuabile, al punto che si potrebbe anche salire a vista, ma si segue la comoda traccia segnalata che infine conduce alla Bocchetta di Santo Stefano (q. 2378 m). Da questo valico, che si trova alla base della cresta NW della nostra montagna (vedi 1a immagine di dettaglio), si prosegue in direzione SSE, nel largo vallone che separa le due cime precitate, inizialmente con percorso pianeggiante, aggirando i dossi rocciosi. Poi si inizia a salire su terreno detritico, seguendo sempre i segnali rossi che più avanti portano a risalire un ripido pendio a sinistra, allo scopo di aggirare un salto di rocce.
Si prosegue poi verso l’evidente Bocchetta di Reguzzo (q. 2621 m), che divide la cresta SSW della Punta di Santo Stefano da quella NE del Pizzo di Rodes. Raggiunto questo valico, si svolta a sinistra e si supera un primo breve strappetto. La cresta diventa ora un po’ stretta e altalenante, ma facile e si segue sempre il filo, segnalato con rettangoli bianchi e rossi. Si arriva poi alla base dell’impennata sommitale che si risale anch’essa seguendo sempre il filo aereo, fino a raggiungere la vetta.


Discesa:

Come per la salita, ma è consigliabile concatenare il vicino Pizzo di Rodes, vedi relazione: Pizzo di Rodes – da Nord. Fino alla Bocchetta di Reguzzo il percorso è il medesimo per entrambe le vette. Da questa bocchetta alla vetta del Rodes il dislivello è di 210 metri e ci si impiega circa 40 minuti.


Note:

Il rifugio Alpini di Piateda viene aperto su prenotazione. Tel: 348 72 34 261 opp. 0342 21 90 44 opp. 0342 37 02 21


© VieNormali.it

Via Normale Punta di Santo Stefano - Immagine ripresa alla Bocchetta di Santo Stefano (q. 2378 m)
Via Normale Punta di Santo Stefano - Lungo la cresta SSW
Via Normale Punta di Santo Stefano - Panorama di vetta, in primo piano la cresta SSW
Immagine ripresa alla Bocchetta di Santo Stefano (q. 2378 m) Lungo la cresta SSW Panorama di vetta, in primo piano la cresta SSW

Zoom immagini: passare col mouse sopra le immagini per vedere un ingrandimento (attendere il completo caricamento della pagina).

Revisione: relazione rivista e corretta il 15/10/2019 dalla redazione di VieNormali.it

  



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