|
|
|
Pala di San Martino da Cima delle Scarpe |
Regione: Trentino Alto Adige (Trento)
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Pale di San Martino Provincia: Trento Punto di partenza: Rif. Pedrotti (q. 2581 m) Versante di salita: NW Dislivello di salita: 600 m - Totale: 1200 m Tempo di salita: 5,30 h - Totale: 11,00 h Periodo consigliato: estate |
|
||||||||||||||||||||||||||||
|
||||
Cima centrale del vasto gruppo delle Pale di San Martino, ampio panorama a 360°. Salita per la prima volta da N nel 1878 da Meurer, Pallavicini, Bettega, Dimai e Siorpaes, la attuale normale fu aperta da G. Langes nel 1921.
Dal Rif. Pedrotti (q. 2581 m) seguire il sent 707-709 (bivio a destra per P.so Pradidali) e successivamente continuare per pochi minuti ed abbandonarlo verso dx seguendo il costone che sale verso Cima delle Scarpe (ometti, attenzione all'orientamento presenti molti ometti non sempre utili). Si aggira sul versante N cima delle Scarpe senza salirvi, discesa su tracce fino ad una forcella tra la stessa e la cime del Pilastro dell'Amicizia (q. 2810 m). Risalire la dorsale pietrosa fino alla vetta (presenti molti ometti in cima e muretto a secco di riparo di emergenza) e continuare in lieve discesa sul versante S in vista delle torri e gendarme della Pala fino a raggiungere un forcellino (ometto e fix resinato a sin faccia a valle) che si discende per circa 30 m (I+) fino alla forcella con la prima torre (attacco della via, 1,15-3,00 h).
Alternativamente (solo con ottima visibilità), percorso più diretto: abbandonare il sentiero presto con risalita libera nel vallone tra la Rodetta e la Cima delle Scarpe. In forcella si seguono degli ometti che permettono di aggirare a Sud la Cima delle Scarpe su comoda cengia attraversando alcuni canalini e sbucando poco sopra la forcella tra la Scarpe e la q. 2810 m.
Salire la torre con agevoli passaggi e detrito (25 m, II, 4 fix) fino ad uscire a dx su una cengia camminabile. Proseguire sulla beve cengia che dopo poco torna ad essere rocciosa (II) fino al canale tra la prima e seconda torre (30 m c.ca orizzontali, II esposto, numerosi fix). Scendere leggermente verso dx seguendo bolli gialli (molto sbiaditi) e rari segni rossi, aggirare alcuni spigoli (esposto) continuando in orizzontale fino al canale tra seconda e terza torre 40-50 m (II+, numerosi fix). Continuare senza farsi tentare dal facile canale che sale leggermente a dx (la via continua praticamente sempre in orizzontale con qualche saliscendi) in leggera discesa fino ad aggirare uno spigolo, da qui discesa verticale facile dentro un canale detritico e poi nuovamente in orizzontale verso sin (faccia a valle) per esposta traversata fino ad incontrare un moschettone di calata su due fix (30-40 m II+). Scendere per un vago caminetto per 8-10 m (non indispensabile la doppia, II+) e riprendere la traversata verso sin (faccia a valle) molto esposta con passaggi delicati fino ad arrivare al canale tra la terza e quarta torre (p. III, circa 30 m dal camino in discesa). Traversare verso sin sempre in grande esposizione doppiando due spigoli e relativi canalini secondari (roccia instabile, spesso bagnata, numerosi fix ed un ch con fettuccia, II e p III 30-40 m) fino a raggiungere una placca delicata da traversare doppiando un vago spigolo fino ad una terrazza con sosta su due fix e moschettone di calata sopra il canale tra la quarta torre ed il gendarme (II+ per 10-15 m, 5 m III ben protetti numerosi fix). Utile effettuare doppia su camino di III per 10 m fino alla forcella con il gendarme, possibile bagnato.(NB al ritorno: camino da risalire, 1 spit appena sopra la sosta in forcella, eventualmente più semplice leggermente a sinistra faccia a monte senza protezioni. Una volta in sosta tralasciare freccia rossa che farebbe risalire un facile camino alto 10m di II+, ma traversare a sin faccia a monte sulla placca). Risalire su facili gradoni con detrito fino alla base del gendarme che va aggirato a sinistra nel senso di progressione (non a destra come tutte le torri, 15-20 m, II, 2-3 fix). Scendere per traccia camminabile per 15 m fino alla forcella tra il gendarme e la quinta torre. Ben visibile la parete aperta da risalire (60 m ca.). Attaccare il tiro chiave in corrispondenza di un camino aperto giallastro con pancia leggermente strapiombante a 8 m dalla forcella (10 m IV, ben manigliati), passati i gialli risalire più facilmente sul III+ seguendo una vaga rampa ascendente destra per altri 15 m e poi traversare verso sinistra fino ad anelloni di ferro di calata (5 m) (30 m IV, III, 3 fix, utili protezioni veloci). Dalla sosta salire leggermente verso sin verso il bordo dello spigolo sotto un giallo che va traversato da sin a dx per poi salire dritti per altri 30 m fino alla sosta con 2 fix e moschettone di calata (30 m, III+ e poi III, 2 fix ed 1 cl.). Dalla sosta traversare a dx (faccia a monte) doppiando uno spigolo con intaglio (II+ in spaccata) e salire fino ad una nuova sosta con due fix e moschettone (non farsi tentare dai facili gradoni II che portano in cima alla quinta torre). Effettuare doppia di circa 10-12 m su camino viscido e poco saldo (II+ da risalire, 2 fix) e poi traversare verso sin (faccia a valle) per placconate esposte (30-40 m, II+) passando sotto due pinnacoli fino alla forcella tra la quinta e la sesta torre. Seguire la cengia molto esposta ma ben attrezzata (II+ e p. III, 50 m) fino alla calata tra la sesta torre e il corpo principale della Pala. Raggiunta la forcella risalire seguendo le protezioni la parete (alcuni fix, III circa 50-60 m verticali) fino alle placconate coperte di detrito della calotta sommitale. Seguire per circa 120-150 m di dislivello i bolli (elementare, alcuni p. I+ con detrito, attenzione all'orientamento in caso di scarsa visibilità) fino alla cima con bivacco. Dalla forcella con la prima torre alla cima 3,30-4,30 h.
Come per la salita.
Bellissima ed impegnativa salita che richiede esperienza alpinistica su roccia. L'orientamento non è difficile con buona visibilità (seguire i fix; attenzione: i bolli gialli sono molto sbiaditi ed i segni rossi pochi e alcune volte fuorvianti -vecchia normale), molto più complesso con nuvole basse (frequenti nel pomeriggio sulle Pale). Roccia mediamente ottima (solo due o tre canali friabili). Attraversa numerosi canali esposti a Nord, possibilità di neve o roccia bagnata. I tempi sono indicativi, dipende dall'esperienza e dalla confidenza nei traversi (sempre molto esposti!). Per la conformazione della via (orizzontale, numerosi spigoli e canali) i tiri non possono essere lunghi (max 30 m). Utile spezzare le doppie in rientro per ridurre il rischio di incastro (all'andata sono tutte circa di 10 m circa). Utili protezioni veloci solo nel tiro chiave (un fix ogni 10 m circa); sulle cenge assolutamente non necessari (giustamente il razionale delle attrezzature è rivolto a chi utilizza la normale come rientro dopo le lunghe vie di roccia della Pala). Per l'accesso da San Martino al Rif. Pedrotti aggiungere 1100 m di dislivello su sentiero e circa 2.30-3h in andata e 1.45-2h al ritorno.
Percorso tra le torri (T) e gendarme (G) | Traverso delicato tra la 3a e 4a torre | Gendarme e parete 5a torre |
Ultime 20 scalate...
Elenco delle scalate... |
||
Link sponsorizzati, in qualità di Affiliato Amazon vienormali.it riceve un guadagno dagli acquisti idonei. |
|
CT Kit Thunder Hammer |
SALEWA Toxo Casco |