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La Gusela dal Pescatore |
Regione: Veneto (Vicenza)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Venete - Gruppo Grappa Provincia: Vicenza Punto di partenza: Cismon del Grappa (ca. 100 m) Versante di salita: S Dislivello di salita: 300 m - Totale: 600 m Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 5,30 h Periodo consigliato: autunno e primavera dopo periodi di secco |
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La Gusela di Cismon, il cui vero nome sarebbe Gusela di Val Goccia dal nome della stretta forra sopra cui svetta, sorge alle spalle del Paese di Cismon del Grappa e per la sua architettura caratteristica ne è il simbolo. Ai sui piedi passa una vecchia mulattiera militare della Prima Guerra Mondiale che porta fino alla vetta del Grappa. La prima scalata alle pareti della Gusela risale al 1976 da parte di Umberto Marampon, da solo, che aprì la via Paolo de Tuoni dedicandola ad un amico scomparso sulla Cima della Madonna sulle Pale di San Martino. La via è stata restaurata completamente a fix nel corso del 2012-13, comprensiva di anelli di calata alle soste.
Percorrere la statale della Valsugana in direzione di Trento ed uscire alla prima uscita di Cismon (la seconda in direzione Bassano per chi proviene da Trento). Si può parcheggare al Ristorante Al Pescatore e coprire il breve tratto di strada a piedi fino in centro (consigliabile) oppure parcheggiare in centro al paese. Dalla piazza con al fontana, incrocio tra le vie Monte Grappa, IV Novembre, Todesco e Donazzolo, passare sotto l'arco con indicazione per Cima Grappa. Seguire la mulattiera militare ed al primo bivio svoltare a destra giungendo alla Gusela in pochi minuti. Poco prima della base della torre una traccia si stacca a destra e scende nel bosco: seguirla per un centinaio di metri fino a quando una seconda traccetta, poco marcata, svolta a sinistra fino alla base della parete (freccia sulla roccia, 15-20 min. dalla piazzetta; 30 dal Pescatore).
Per tiri di corda:
L1: Percorrere la cengia a destra e aggirare a destra una lama, salire per 2 m il diedro verticale e traversare in placca a sinistra, poi verticalmente fino ad una cornice che riporta al diedro, dopo una lama si perviene al comodo pulpito di sosta (30 m; IV+; sosta su catena di calata).
L2: Vincere la difficile placchetta sopra la sosta (2 m, VI+), poi verso destra ad uno strapiombo che si vince facilmente un po' a sinistra e ancora per placca erbosa ad una cornice che si segue a destra al terrazzo di sosta (20 m; IV+, 1 pp. VI+; sosta su catena di calata).
L3: Scalare il diedro a destra (difficile e friabile) e poi traversare in obliquo a sinistra per una decina di metri fino a doppiare uno spigolo, stare bassi e obliquare a sinistra fino alla sosta (30 m; V poi IV/IV+ erboso ma di ottima roccia).
L4: Tiro difficile: traversare a destra e riattraversare lo spigolo stando alti (molta erba e terra), scendere un poco e traversare a destra fino ad un diedro (delicato per le zolle d'erba) che va scalato per giungere in sosta (25 m; IV e pp. V-, sosta su catena di calata).
L5: Traversare a sinistra per pendio erboso e scalare al centro il colatoio erboso non difficile (2 fix un po' nascosti) per raggiungere la comoda sosta alla base del grande diedro (20 m, sosta su fix e cordone).
L6: Salire la fessura friabile a sinistra fino all'albero con rovi, affrontare la sprotetta placca a destra (pericoloso ma non difficile) e rientrare nel diedro che ora diviene camino; superare vari strapiombi ed uscire a sinistra sullo stretto terrazzo di sosta (35 m; V+ fino all'albero, poi V sostenuto; sosta su catena e libro di via).
L7: Spostarsi a destra ed affrontare la placca dapprima adagiata e con appigli (VI) poi in artificiale dove essa si raddrizza ma con ancoraggi distanziati (A2E o VII+ continuo) fino alla crestina sommitale, sostare a sinistra sotto la croce (45 m; A2E o 6c continuo e con appigli da saggiare; sosta su cordone sotto la croce, stretta).
Scendere lungo il filo della cresta verso est (possibile doppia di 30 m) con passaggi di I e II esposti e scavalcare un intaglio, ancora scendere un tratto di roccette e bosco ripido fino ad una selletta. Al bivio andare a sinistra e raggiungere la mulattiera militare. Verso sinistra si rientra a Cismon in meno di mezz'ora.
Itinerario su roccia da buona a ottima, con pochi tratti poco friabili, fastidiosa la presenza di erba (minore in inverno e inizio primavera). La parete va al sole a metà mattina e vi resta tutto il giorno, tenerne conto col caldo. Ottima chiodatura sui primi quattro tiri, non necessaria sul quinto e distanziata sul sesto, che richiede molta attenzione (vero tiro chiave della via). Portare solo qualche cordino per gli arbusti ed allungare gli ancoraggi. Inutili le protezioni veloci.
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