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L’itinerario della traversata da SE, dal Monte Gavet |
Regione: Lombardia (Sondrio) ![]() Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie Provincia: Sondrio Punto di partenza: Strada per Fognini e Foppa, a circa (q. 1250 m) Versante di salita: N-NE Dislivello di salita: 1230 m - Totale: 2460 m Tempo di salita: 4,30 h - Totale: 7,30 h Periodo consigliato: settembre - ottobre |
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Divertente, facile (EE+) e panoramicissima traversata di cresta che tocca 3 cime, Il Monte Pisello, il Monte Culino e il Monte Lago. La cavalcata non è comunque banale, un minimo di attenzione è infatti richiesta lungo la cresta N del Culino, dato che è un po’ ripida. Mentre la successiva cresta di collegamento con il Monte Lago è altalenante, un poco aerea e in un tratto attrezzata con catene, comunque mai particolarmente esposta. Elementari le creste del Pisello. Certo che in quanto a toponimi le cime di questa catena montuosa non eccellono: Monte Culino, Monte Pisello, Monte Piscino.
Ovviamente l’itinerario di avvicinamento può essere affrontato anche da W, dalla Valle del Bitto di Albaredo e il Rifugio Alpe Piazza. Ma da E, dalla Val Tartano, è più intrigante e anche più impegnativo, non tanto per le difficoltà tecniche che sono del tutto assenti, quanto per la presenza di sentieri non segnalati, in alcuni tratti poco individuabili e invasi dalla vegetazione. Sicuramente è una bella avventura.
Le immagini delle relazioni: Monte Pisello – dalla Val Tartano e Monte Culino, possono fornire utili indicazioni.
Provenendo da Colico, all’uscita della seconda galleria della tangenziale di Morbegno c’è una rotonda, qui si prende per Tartano e Val Tartano. La strada, abbastanza stretta, risale la valle con numerosi tornanti, raggiunge Campo e poi il paese di Tartano. Cento metri dopo la chiesa del paese, al termine delle ultime case, c’è un bivio non segnalato. Si prende la strada sulla destra che scende con alcuni tornanti alla contrada di Biorca, all’inizio della Val Corta. Poco più avanti, sulla destra ci sono diversi parcheggi, si prosegue ancora per circa 150 metri, fino al termine della strada con il manto cementato. Qui c’è un bivio, si prende a destra la stradina inizialmente asfaltata, poi in parte cementata e sterrata, indicata da un cartello che riporta Fognini a h 0,15. Si sale con alcuni tornanti e si parcheggia (posti limitati) di fianco all’ultima di queste curve che è sinistrorsa e che precede di un centinaio di metri le case della contrada Foppa. Il piccolo parcheggio che si trova più avanti al termine della strada, è privato.
Dal parcheggio si segue la strada che termina dopo circa 100 metri in uno spiazzo adibito a parcheggio privato, in località Foppa (q. 1298 m). Sopra lo spiazzo si potrà notare un largo caseggiato con delle belle balconate in legno e la scritta Via Fopa sopra una finestra. Se poi si alza lo sguardo verso sinistra, è già ben individuabile la vetta del Monte Pisello. Il sentiero, non segnalato, passa a sinistra di questo caseggiato e si dirige, ancora verso sinistra, in direzione di 2 baite che si trovano un po’ più in alto, distanti un’ottantina di metri. Si segue quindi il sentiero che sale nel prato, raggiunge queste 2 baite, vi passa in mezzo e prosegue per una trentina di metri al di sopra di esse. Poi la traccia volge a sinistra ed entra nel solco incassato della Valle del Pisello.
Alcuni tratti un po’ esposti sono protetti con funi metalliche e poco più avanti si guada il torrente sotto una cascatella. Il sentiero scende poi per un breve tratto e dopo circa 70/80 metri dal guado si arriva a un dosso. Qui si abbandona il sentiero che scende alle vicine baite della località Cà Bona e si prende la traccia che sale a destra ed entra subito nel bosco. Il sentiero, sebbene non segnalato, diventa ora ben evidente e sale con numerose svolte e per un lungo tratto nel fitto bosco, fino a giungere nei pressi delle 2 baite della Tagliata (q. 1471 m). Senza raggiungere queste baite, il sentiero le affianca sulla destra e prosegue ancora nel bosco, sempre abbastanza evidente e per una lunga e ripida salita.
Si passa poi davanti a un baitello diroccato e si riprende a salire ancora nel bosco fino a giungere all’aperto. Qui la traccia scompare nel prato ed è utile memorizzare bene il punto in cui si esce dal bosco, in modo da poterlo individuare senza problemi al ritorno. Si sale ora il prato soprastante in linea retta e in breve si arriva al pianoro dove si trovano i ruderi di una larga stalla e a destra di una baita, siamo così giunti alla Casera Monte Pisello (q. 1851 m).
Inizia qui il tratto più impegnativo per quanto riguarda la ricerca del sentiero, dato che il terreno è viepiù ricoperto da fitti e alti cespugli fino alla Baita (q. 2024 m). Da questo alpeggio è quindi indispensabile individuare alcuni punti di riferimento all’orizzonte: sulla destra si potrà notare la Cima della Paglia e alla sua sinistra la profonda depressione del Passo del Pisello (q. 1979 m), che non rappresenta però una nostra meta. Mentre sopra di noi è ben visibile la cima del Monte Pisello.
A metà strada tra la vetta del Pisello e il Passo omonimo c’è la Sella (q. 2126 m), poco profonda ma ben identificabile (vedi 1a immagine di dettaglio della relazione: Monte Pisello – dalla Val Tartano). Il nostro obiettivo è quindi di raggiungere questa sella sulla cresta N del Monte Pisello, vediamo come arrivarci.
Come riportato in precedenza, la Casera Monte Pisello è formata dai ruderi di un largo stallone e di una baita alla sua destra. Se da questa baita osserviamo in linea retta la Sella (q. 2126 m) che dobbiamo raggiungere, a una distanza di circa 20/25 metri si potrà notare un ometto di pietre, esattamente qui inizia il sentiero, un po’ stretto ma sufficientemente individuabile, anche se spesso invaso dalla vegetazione.
La traccia sfrutta dei corridoi erbosi circondati da alti cespugli e sale in obliquo verso destra per un buon tratto, poi, raggiunta una costa con alcuni alberi, scompare improvvisamente. Bisogna ora retrocedere una decina di metri o poco più, fino a individuarne una che sale sulla linea di massima pendenza, sfruttando stretti corridoi circondati da alti cespugli di ontano. Zigzagando, una cinquantina di metri sopra si approda sopra un piccolo dosso da dove è ben visibile sia la sella da raggiungere sia i ruderi della Casera Monte Pisello che rimane alle nostre spalle.
Anche qui e nel tratto precedente è fondamentale prendere dei punti di riferimento o crearseli con dei rami, per non avere problemi al ritorno e rimanere intrappolati nei fitti cespugli, inconveniente accaduto a chi scrive. Si prosegue quindi in direzione della sella, su labili tracce, fino a individuare sulla destra, a una distanza di una cinquantina di metri, una specie di rupe (piccoli salti rocciosi) alla cui base sono ben evidenti dei segnavia bianco-rossi, che probabilmente provengono dal Passo del Pisello.
Si prosegue quindi verso questa rupe, ma prima di raggiungerla si incontrano i segnavia che risalgono un canaletto erboso posizionato a sinistra della stessa. Si risale questo canaletto e poco sopra, alla sua sommità, si abbandonano i segnali che svoltano a sinistra (condurrebbero all’Alpe Frager) e si sale a destra. Esattamente qui giungeremo al ritorno, scendendo dall’Alpe Frager e traversando l’intero versante orientale del Monte Pisello.
Ritornando alla salita, venti metri sopra il punto in cui abbiamo abbandonato i segnali, si arriva in un vasto pianoro erboso dov’è ubicata la piccola baita di (q. 2024 m). Da qui la salita alla Sella (q. 2126 m) avviene per mezzo di un ben evidente canale erboso che, sebbene ripido, non pone alcuna difficoltà e inoltre è libero dai fastidiosi cespugli di ontano. A metà del suo percorso il canale si ramifica ed è indifferente se salire da destra oppure da sinistra.
Ad ogni modo, raggiunta la sella si inizia a risalire la cresta N del Monte Pisello che all’inizio si presenta come un largo trincerone che sale in parte roccioso e in parte erboso. Nella parte superiore si segue senza difficoltà la cresta, appoggiando a sinistra del filo e si arriva sulla vetta del Pisello dove c’è un’alta croce e un altare (q. 2272 m, h 3.15 dalla partenza). Si scende poi senza difficoltà l’erbosa e poco ripida cresta SSW, sulle tracce di un sentierino, fino a raggiungere la Bocchetta del Pisello (q. 2220 m), massima depressione della cresta. Si risale ora la cresta N del Monte Culino, seguendo una traccia segnalata con bolli rossi (sbiaditi), inizialmente a sinistra del filo con percorso leggermente esposto.
Questo primo tratto della dorsale lo si può comunque aggirare a destra, forse più facilmente, per poi risalire un gradino roccioso di un paio di metri e un successivo canaletto erboso che riportano sulla cresta. Ad ogni modo, si prosegue poi sul sentierino segnalato e un poco aereo, fino ad arrivare in vetta al Monte Culino (q. 2322 m, h 4.00 dalla partenza).
Ci si abbassa ora facilmente a una selletta, poi si segue la cresta altalenante che diventa un po’ aerea ma senza particolari difficoltà. Un tratto roccioso affilato è stato prudenzialmente attrezzato con delle catene, ad ogni modo sul lato E presenta dei buoni appigli. Nel prosieguo la cresta diventa più larga ed erbosa, fino in vetta al Monte Lago (q. 2353 m, h 4.30 dalla partenza).
Si segue a ritroso l’itinerario di cresta fino alla Bocchetta del Pisello (q. 2220 m). Da qui si prende a destra una traccia segnalata che conduce ai ruderi del sottostante e ben visibile Alpe Frager (q. 2096 m). Già prima di giungere a questo alpe i segnavia diventano poco evidenti, ad ogni modo si può benissimo scendere a vista. 20 metri sotto questi ruderi c’è un primo e corto muretto orizzontale in pietre che si oltrepassa e altri 20 metri più in basso ce n’è un secondo, molto più lungo. Si segue questo secondo muretto quasi in piano in direzione NNE, più avanti si incontrano dei segnavia che al termine del muretto traversano ancora quasi in piano. Nel prosieguo la traccia segnalata diventa più evidente e con un percorso un po’ altalenate traversa l’intero versante orientale del Monte Pisello, fino ad arrivare nei pressi del pianoro con la baita di (q. 2024 m), dove ci si ricollega con l’itinerario di salita e si ritorna al parcheggio.
Lungo la divertente cresta tra il Monte Culino e il Monte Lago | Panorama dalla vetta del Monte Lago | Al ritorno, il tratto di cresta attrezzato con catene tra il Monte Lago e il Monte Culino |
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