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Sulla sinistra l'estetico Spigolo Piaz che termine in vetta alla torre staccata |
Regione: Trentino Alto Adige (Trento)
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Sella Provincia: Trento Punto di partenza: P.so Pordoi (q. 2230 m) Versante di salita: S Dislivello di salita: 810 m - Totale: 1620 m Tempo di salita: 7,30 h - Totale: 9,15 h Periodo consigliato: estate |
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Aperta nel 1933 dal mitico Tita Piaz e dal compagno Sandro del Torso, la Via Piaz si snoda lungo lo spigolo del pilastro sud del Sass Pordoi, raggiunto il quale si prosegue per la Via Maria (sempre aperta da Piaz l´anno precedente) per guadagnare la vetta del Sass Pordoi.
Si tratta di un itinerario che rispecchia benissimo il soprannome che venne dato a Piaz, "Il Diavolo delle Dolomiti", in quanto verticalità ed esposizione sono sempre molto forti, la chiodatura è ridotta al minimo e la roccia non sempre è delle migliori (fortunatamente, le numerose ripetizioni hanno, nel tempo, ripulito molto la via).
Da Canazei seguire le indicazioni per il Passo Pordoi. Ampio posteggio in corrispondenza del valico.
Dal Passo Pordoi (q. 2230 m), imboccare il sentiero n° 627 che si stacca di fianco alla partenza della funivia che sale al Rifugio Maria, posto in cima al Sass Pordoi.
Seguire il comodo sentiero fino alla base del ripido pendio ghiaioso che sale alla Forcella Pordoi: qui abbandonare la traccia segnata e traversare verso sinistra (faccia a monte) per tracce in direzione dell'evidente pilastro staccato della parete sud del Pordoi ove corre la Via Piaz.
Doppiare lo spigolo, quindi reperire una clessidra con cordino alla base di un'evidente fessura verticale che segna l'attacco della Via Piaz (q. 2680 m circa).
L1: risalire la bella fessura verticale stando inizialmente sulle rocce di sinistra (un friend incastrato). Al suo termine uscire a sinistra aggirando un piccolo strapiombino e, ignorando l'invitante sosta sulla destra (visibile anche dal basso), proseguire per rocce più semplici verso la base di un bel diedro dalla roccia bianca maculata di rosso (sosta su chiodo + nut incastrato) - 25 m, IV-, II
L2: risalire il diedro sopra la sosta formato dal piccolo pilastro che poggia sulla parete soprastante. Senza raggiungere l'invitante clessidra con cordoni, appena possibile traversare facilmente verso destra (chiodo). Alzarsi di poco sopra il chiodo, quindi iniziare a traversare verso destra fino a raggiungere lo spigolo. Da qui, per rocce via via più semplici, raggiungere la comoda sosta sull'aereo spiazzo in cima al pilastro appoggiato (lungo questo tiro non bisogna lasciarsi ingannare dalla clessidra cordonata e dalla sosta più in alto...: appena possibile traversare a destra!!) - V, III+
L3: tiro chiave: dalla sosta uscire a destra dello spigolo (esposto), quindi con passi delicati portarsi sotto 3 chiodi molto ravvicinati: superare la paretina verticale/leggermente strapiombante (possibilità di A0 su vecchi chiodi dall'aria non molto rassicurante... del resto, han tenuto fino ad oggi... perchè dovrebbero smettere di tenere proprio al nostro passaggio?), oppure sfruttando delle microprese sulla sinistra. Al termine del muretto sostare su due chiodi alla base di un diedro su comoda e larga cengia - 10 m, VI/V e A0
L4: risalire le facili rocce rotte a destra della sosta, quindi per percorso non obbligato ma abbastanza impegnativo portarsi nuovamente a sinistra verso lo spigolo (non raggiungerlo!) fino a raggiungere la base di un bellissimo diedro. Risalire completamente il diedro (3 chiodi), quando gli appigli terminano cominciare a traversare verso sinistra sfruttando una serie di buone maniglie e appoggi fino ad un chiodo. Sosta sullo spigolo (anche se il tiro chiave, in termini di difficoltà, era il precedente, a causa della chiodatura distanziata e della continua verticalità anche questa lunghezza risulta essere decisamente impegnativa!) - 30 m, IV+, V+, IV+
L5: proseguire lungo il filo dello spigolo (facile ma roccia a tratti delicata) fino a raggiungere la base di un grande tetto giallo. A questo punto traversare a sinistra di pochi metri fino ad incontrare una netta fessura verticale. Risalirla e raggiungere la sosta - 35 m, IV-
L6: traversare verso destra fino ad un chiodo, quindi rimontare la paretina verticale (numerosi appigli ma da controllare sempre tre volte!). Per rocce via via più semplici, tenendosi sempre appena sotto lo spigolo, raggiungere la sommità del pilastro dove si sosta e dove termine anche la Via Piaz - 40 m, IV, IV-
L7: seguire la facile cresta in direzione della successiva parete. Sostare su clessidra con cordone alla base della parete gialla in corrispondenza dell'intaglio: qui inizia la Via Maria - 50 m, II
L8: alzarsi qualche metro in spaccata sopra l'intaglio, quindi spaccare verso destra raggiungendo un comodo terrazzo. Continuare la traversata per semplice cengia verso destra portandosi sotto la verticale di un colatoio nero, rimontarlo e proseguire a traversare verso destra in direzione di una nicchia. Con passo atletico si raggiunge la comoda sosta - 35 m, IV
L9: salire a destra della sosta portandosi alla base di una paretina verticale, quasi strapiombante. Dopo averla vinta proseguire per rocce più semplici sino ad uscire su di una cengia. Qui proseguire ancora per parete verticale. Raggiunta la grande terrazza si trova facilmente la sosta - 45 m, IV
L10: aggirare la torre gialla sopra la sosta sulla sinistra, quindi proseguire per facili risalti detritici (tenersi sul bordo sinistro dell'imbuto) fino alla sosta costituita da un vecchio cordone in un clessidra (lungo il tiro, in realtà, se ne trovano due: sostare sulla seconda clessidra) - 50 m, I, II
L11: portarsi alla base dell'ultimo e compatto muro verticale a destra del colatoio, vincerlo e proseguire per terreno più semplice sino alla sosta con anellone (si tratta di soste del soccorso alpino) - 40 m, IV
L12: proseguire senza percorso obbligato lungo l'ampio imbuto fino a raggiungere la ringhiera del Rifugio Maria ove si sosta - 60 m, II
Dal Rifugio Maria (q. 2950 m), in breve si è alla croce di vetta del Sass Pordoi.
Dalla cima, seguire i numerosi ometti e segnavia che scendono verso la Forcella Pordoi, ove sorge anche l'omonimo Rifugio (q. 2848 m), quindi scendere a destra nel ripido canalone detritico che riporta al sentiero percorso all´andata.
Portare numerosi cordini per rinviare clessidre e per attrezzare le soste (tutte le soste della Piaz sono su vecchi chiodi da collegare, mentre le soste della Via Maria sono su anelloni cementati) e qualche friend medio-grande.
In uscita dal tiro chiave di VI | Al termine dello Spigolo Piaz uno sguardo sulla parete successiva | L'ampio imbuto detritico finale |
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