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Regione: Piemonte (Torino)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Graie - Gruppo Gran Sassiere Provincia: Torino Punto di partenza: Laghi del Nivolet (q. 2533 m) Versante di salita: S-W Dislivello di salita: 705 m - Totale: 1410 m Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,00 h Periodo consigliato: Estate |
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La Punta Leynir è una elevazione che, sicuramente, risente della più nota fama del vicinissimo Taou Blanc. Molto meno blasonata di quest´ultimo, e resa meno nota anche a causa della sua scarsa prominenza, è tuttavia un "3000" di tutto rispetto. Impagabili sono anche il magnifico e ambito panorama che si può godere dalla sua vetta, oltre che la facile e divertente salita.
Risalendo la Valle dell´Orco si perviene a Ceresole Reale. Da qui si segue la provinciale fino alla Diga del Serrù (da qui in poi la strada resta chiusa nelle domeniche di luglio ed agosto, presenti bus navetta); si raggiunge quindi il Colle del Nivolet e gli omonimi laghi.
Si lascia l´auto in ampio e gratuito parcheggio di fronte al Rif. Savoia.
Si parte dal Rif. Savoia ai Laghi del Nivolet.
Una ripida carrareccia conduce, con un tornante, alla sovrastante malga Rivaz, alla cui sinistra parte il vero e proprio sentiero.
Prima tappa dell´escursione sarà il Col Rosset, curioso intaglio calcareo, caratterizzato da una intensa colorazione bianco-arancione, immerso in un mondo di rocce metamorfiche.
Si cammina sul sentiero 3C, tralasciando la deviazione a sinistra per Punta Basey, in direzione nord, raggiungendo prima il Lago Leytà e quindi il più ampio e stupendo Lago Rosset (q. 2701 m). Ora, senza mai poter sbagliare percorso (il sentiero è ampio è ben tracciato), ci si addentra in un ampio vallone detritico, spostandosi rapidamente al di sotto del Col Rosset, ben visibile grazie alla sua vivace colorazione, già all´inizio dell´escursione.
Con una ripida e veloce salita su sentiero zigzagante si perviene al colle stesso, ad una quota di 3025 m. Qui confluisce anche il sentiero che dalla Valle di Rhemes risale dal Rif. Benevolo (q. 2287 m).
Si punta ora in direzione nord-est (destra), seguendo i numerosi ometti e tracce di sentiero, sino a raggiungere le prime rocce della cresta; cresta che si presenta costituita da più o meno grossi blocchi e scaglie rocciose, in certi tratti abbastanza stretta ed esposta, ma mai difficile.
O seguendo il filo o spostandosi sotto-cresta a destra (versante del Nivolet) si raggiunge un promontorio roccioso, da attraversare con attenzione. Altri passaggi aerei conducono al breve tratto chiave, costituito da una facile placca rocciosa, appoggiata, esposta e da "scalare" in aderenza.
La tipologia di terreno non cambia e, superata un´altra rampa costituita da saldi blocchi di roccia, si raggiunge un grande ometto, caratterizzante la Punta Leynir Sud (q. 3225 m).
Una breve discesa conduce all´ultima salita, fin sulla punta più settentrionale, raggiunta dopo circa 300 m di cresta, ad una quota di 3238 m.
Come per la salita.
Su alcune cartine è segnalato un sentiero che, dalla vetta, discende ripidissimamente in direzione est, raggiungendo il sottostante Colle Punta Bes (q 3111 m), situato tra la Punta Leynir e la Punta Bes (3177 m). Da qui si può scendere per nevai e sfasciumi in direzione sud-ovest sino a ricongiungersi al sentiero che risale al Col Rosset. Oppure in direzione nord si scende per nevai, intercettando il sentiero che sale al Col Leynir (quest´ultimo è situato tra la Punta Leynir a sud-ovest e il Taou Blanc a nord-est).
Si precisa che l´autore non ha però percorso tale soluzione di discesa che, per la natura del substrato roccioso, si presenta decisamente infida.
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