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Lungo il crestone N |
Regione: Lombardia (Sondrio)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie Provincia: Sondrio Punto di partenza: Circa 1 km dopo Bondone (q. 1250 m) Versante di salita: N-NE Dislivello di salita: 1517 m - Totale: 3034 m Tempo di salita: 4,30 h - Totale: 7,30 h Periodo consigliato: estate – inizio autunno |
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Tra le diverse vette che coronano la selvaggia, bellissima e incontaminata Val Bondone c’è la tondeggiante Cima della Malgina, posizionata sulla catena principale delle Orobie. Da settentrione è poco individuabile in quanto rimane nascosta dietro l’ampio crestone N, dove si svolge la via normale segnalata riportata qui di seguito. Dal versante bergamasco assume invece forme più appariscenti. Bellissimo il panorama di vetta, molto simile a quello del Corno del Bondone, sulle vette di questo settore delle Orobile, sulla catena Monte Gleno – Pizzo Recastello e sulle Retiche.
Consigliabile il concatenamento con il vicino Corno del Bondone.
Provenendo da Sondrio, si oltrepassa Chiuro e più avanti in località San Giacomo, seguendo le indicazioni per Carona, si abbandona la S.S. 38 e si svolta a destra. Si oltrepassa l’Adda sopra un ponte e poi si sale con numerosi tornanti in direzione ESE. Giunti poco prima dell’abitato di Carona, si prende a destra e sempre su strada asfaltata si arriva a Bondone. Oltrepassata la bella chiesa di questo borgo, la strada presenta il fondo in parte cementato e in parte sterrato, si tralascia quasi subito una deviazione a sinistra e si prosegue in direzione S per circa 1 km, fino al cartello di divieto di transito per gli autoveicoli, posto in prossimità di un tornante. Si parcheggia ai lati della strada.
Dal parcheggio si segue la stradina, ora sterrata, che sale inizialmente sul versante destro orografico della valle, per poi attraversare sul versante opposto per un breve tratto. Si tralasciano le indicazioni dei cartelli per alcune baite e quindi si ritorna sul versante iniziale. Si sale per un buon tratto fino a raggiungere le 3 baite allineate di Monte Basso (q. 1551 m), dove termina la stradina sterrata. Cinquanta metri prima di queste tre baite, si prende una traccia sulla destra, non ben definita ma che poche decine di metri più avanti si trasforma di nuovo in una pista sterrata, ben evidente anche dai pressi delle tre baite, che inizialmente sale in obliquo verso destra. Si segue sempre questa pista che presenta alcuni tornanti e termina in prossimità di un corso d’acqua, trasformandosi in un sentiero.
Si sale ora lungo questo sentiero, i segnavia sono rari e un po’ sbiaditi ma la traccia è sempre ben evidente. Si prosegue a lungo fino ad arrivare nella vasta conca dov’è ubicata la Baita Cantarena (q. 2071 m), che appare all’improvviso, dietro ad alcuni enormi massi. Da qui si può studiare a grandi linee l’itinerario d’ascesa alla vetta, che è comunque segnalato fino al Passo del Bondone. La Cima della Malgina da questa prospettiva è poco individuabile in direzione SSW, per via dell’elevato crestone N che in parte la nasconde. Ad ogni modo, dalla Baita Cantarena si prosegue sulla destra e si va ad attraversare il torrente sopra un ponticello in legno e poi si sale ad un primo dosso, dove sono posti diversi cartelli. Si seguono le indicazioni per Lago Selú, tralasciando altri segnavia sulla destra.
Si sale quindi lungo i dossi della valle in direzione dello sperone roccioso NE del Baitlin, per un buon tratto, seguendo sempre i segnavia, poi si volge gradualmente verso destra e si arriva nella conca che ospita il precitato lago (q. 2258 m, sulle carte è identificato come Lago Cantarena). Bisogna ora aggirare a sinistra (est) lo sperone roccioso NE del Baitlin, seguendo sempre i segnali. Se non sono visibili per la presenza di neve, l’aggiramento lo si effettua a vista, senza problemi, il percorso è facile e sempre ben individuabile. Si risalgono poi i ripidi pendii della valle in direzione S, fino ad un vasto pianoro, dove i segnali aggirano, con un lungo traverso a sinistra, i risalti rocciosi soprastanti.
La traccia volge poi a destra e sale alla larga sella posizionata alla base della cresta S del Baitlin (q. 2539 m). A questa sella inizia anche l’ampio crestone N della Cima della Malgina. Si prosegue quindi lungo tale dorsale, seguendo sempre i segnali che in un tratto l’aggirano sulla destra e poi ritornano in cresta. Il percorso è roccioso ma elementare, giunti nei pressi del Passo del Bondone, con percorso evidente si abbandonano i segnali e si segue la cresta verso destra che assume quindi orientamento NE. Negli ultimi 30 metri essa diventa un po’ affilata ma assolutamente facile fino in cima.
Come per la salita, oppure concatenando il Corno del Bondone, vedi: Note.
Il consigliabile concatenamento tra la Cima della Malgina e il vicino Corno del Bondone è facile (EE-F, h della traversata da cima a cima 1.00). Materiale necessario: piccozza e ramponi in presenza di neve e il casco.
Dalla vetta della Cima della Malgina si segue in discesa la cresta NE fino allo stretto intaglio del Passo del Bondone (q. 2720 m) senza alcuna difficoltà. Se c’è neve è meglio calzare subito i ramponi perchè il terreno ora diventa un po´ ripido e poi si scende in linea retta l’avvallamento a N del valico, per un centinaio di metri o poco meno, fino ad individuare un facile traverso ad E, sotto una fascia rocciosa (vedi itinerario in giallo dell’immagine principale della relazione: Corno del Bondone). Con percorso evidente si sale poi in obliquo verso destra il versante N del Corno, aggirando facilmente alcuni salti rocciosi. Giunti sotto la piramide verticale della montagna, si svolta a destra e si va a raggiungere la base del versante W. Si risale quest’ ultimo versante inizialmente su neve ad inizio stagione, poi su facili rocce rotte e brevi saltelli, con percorso ben individuabile al centro del versante, senza avventurarsi troppo sull’esposta cresta di destra e si arriva sulla stretta vetta senza particolari difficoltà. L’itinerario è valevole anche in senso inverso, però è forse meglio raggiungere prima la Cima della Malgina, dato che da questa prospettiva è ben individuabile il traverso da affrontare sotto le rocce del versante NW del Corno del Bondone.
Per la discesa, dalla vetta del Corno si segue ritroso il percorso di salita a questa cima (vedi relativa relazione) e ci si ricollega facilmente con l’itinerario segnalato nel vasto pianoro presente sopra il Lago Selú.
Immagine ripresa dalla Baita Cantarena (q. 2071 m) | All’inizio del crestone N | Dalla vetta, la crestina finale NE e il panorama |
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