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Regione: Veneto (Vicenza)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Venete - Gruppo Piccole Dolomiti Provincia: Vicenza Punto di partenza: Passo di Campogrosso (q. 1460 m) Versante di salita: E Dislivello di salita: 150 m - Totale: 300 m Tempo di salita: 2,00 h - Totale: 3,00 h Periodo consigliato: primavera - autunno |
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Il Ferro da Stiro è una tozza piramide rocciosa la cui sommità è coperta da mughi: poco appariscente dal basso ma costituito da roccia ottima. Si tratta in verità di una prominenza del Secondo Apostolo (1743 m) del gruppo del Sengio Alto ma tale cima, una collinetta coperta dai mughi lungo la dorsale ha solo significato topografico, al contrario dei suoi due avancorpi su cui sono stati tracciati alcuni brevi itinerari di roccia. La via in questione è stata aperta da Eugenio Cipriani, G. Sestilli e C. Piovan nel 2007, divertente ed adatta a giornate di tempo incerto o per i principianti. Il nome della via è riportato errato in altre relazioni come Una placca per Achille.
Dall´autostrada A4 uscire a Montecchio e seguire le indicazioni per Valdagno e Recoaro. Giunti in centro a quest´ultimo proseguire per il Rifugio di Campogrosso situato al termine di una lunga strada a tornanti; pochi metri prima del rifugio girare a destra per la strada che segue il piano sotto il Sengio Alto e parcheggiare in prossimità della sbarra del divieto d´accesso. Continuare lungo la Strada del Re fino al cospetto del Baffelan: abbandonare la strada dove questa svolta a destra e proseguire per sentiero in salita verso il Boale del Baffelan fino alla muro di contenimento tra l´avancorpo del Figlio del baffelan e il Primo Apostolo. Costeggiare a destra la parete dell´Apostolo fino al canale che lo cinge a nord ormai bene in vista della cresta del Ferro da Stiro. Nel caso ci fosse una nebbia che si taglia col coltello (frequente nelle giornate umide in pianura) giunti al muro costeggiare la parete dell´Apostolo verso destra fino ad un canale-diedro che s´innalza tra due pilastri neri nella parete nord-est, da qui traversare per tracce a destra fino ad un primo spigolo bianco di conglomerato che divide in due la gola. Attraversare ancora qualche metro a destra ed attaccare il secondo spigolo bianco ma più adagiato con alla base una bella piazzola.
Per tiri di corda:
L1: Salire la cresta sul filo (II, un ch. e un fix)) fino ad una fascia di mughi da ttraversare per raggiungere la comoda cornice di sosta (30 m; II/II+; doppia sosta su fix di calata).
L2: In verticale lungo il filo di cresta fino ad un grosso mugo da aggirare a destra per raggiungere una cornice di sosta (25 m; III; sosta su fix di calata).
L3: Salire verso destra e superare uno strapiombo; continuare per il canalino articolato spostandosi a destra alla sua fine e scalare articolatissime placche fino alla scomoda sosta sulla cresta (30 m; IV; sosta su fix di calata).
L4: Salire il filo di cresta e poi piegare a destra aggirando un mugo (si può anche proseguire dritti ma senza protezioni) fino alla sosta sul roccione sommitale (30 m; III-; sosta su fix di calata).
Con 4 doppie lungo la via di salita si torna all´attacco e poi come all´andata.
La via risulta completamente attrezzata a fix e con solide soste, bastano solamente i rinvii e fettucce per collegare gli ancoraggi alle soste. Sul Ferro da Stiro sono stati tracciati altri tre itinerari paralleli a quello descritto con analoghe difficoltà e primo tiro in comune.
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